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Demenza senile: l’attività fisica aiuta la prevenzione

La demenza senile, di cui la malattia di Alzheimer è la forma prevalente, è una malattia neurodegenerativa complessa. Recenti ricerche evidenziano che l’attività fisica, e in particolare alcuni sport praticati anche in tarda età, possono aiutare la prevenzione della demenza senile. 

Approfondiamo l’argomento con il dottor Marco Lacerenza, Responsabile di Neurologia di Humanitas San Pio X.

Quali sono le cause della demenza senile?

Le cause della demenza sono multifattoriali, includendo fattori di rischio non modificabili, come l’età avanzata e la predisposizione genetica, e fattori di rischio modificabili, come le patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete mellito), obesità, fumo di sigaretta, sedentarietà, dieta non salutare, oltre a isolamento sociale e ridotta stimolazione cognitiva. L’identificazione e la gestione di questi fattori modificabili costituiscono una parte importante delle attuali strategie di prevenzione della demenza senile.

Demenza senile: quali sono i sintomi?

La demenza senile è una condizione caratterizzata da un declino progressivo delle funzioni cognitive, tra cui memoria, linguaggio, capacità di ragionamento, orientamento temporo-spaziale e capacità esecutive. Il deterioramento di queste capacità può, nel tempo, portare a compromettere l’autonomia dell’individuo, con un impatto significativo sulla vita della persona, delle famiglie e dei caregiver.

Demenze: quali sono gli effetti dell’attività fisica sul cervello?

A oggi non esistono cure risolutive per le demenze, ma sempre più studi sottolineano l’importanza della prevenzione non farmacologica. Tra le strategie più efficaci, l’attività fisica regolare che, secondo una recente revisione scientifica pubblicata su Brain Sciences (2023), non solo migliora la salute generale, ma ha un impatto diretto e positivo sul cervello. Infatti, i risultati evidenziano che praticare attività fisica riduce significativamente il rischio di sviluppare decadimento cognitivo, Alzheimer e demenza vascolare rispetto a chi ha una vita sedentaria. In particolare, è stato dimostrato che gli esercizi aerobici, come camminare a passo sostenuto, ballare o andare in bici, contribuiscono a:

  • aumentare l’afflusso di sangue al cervello
  • stimolare la produzione di fattori neurotrofici come il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor – Fattore Neurotrofico Derivato dal Cervello), una proteina prodotta dal nostro corpo che favorisce la plasticità neuronale, cioè la capacità dei neuroni di creare nuove connessioni, imparare cose nuove e adattarsi ai cambiamenti, anche con l’avanzare dell’età
  • migliorare il metabolismo del glucosio 
  • ridurre l’infiammazione sistemica. 

Tutti questi effetti contribuiscono a preservare funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione e la flessibilità mentale.

Quali sport aiutano la prevenzione della demenza senile?

L’attività fisica, l’esercizio quotidiano, una dieta sana ed equilibrata, e uno stile di vita sano e socialmente attivo, non sono solo una strategia di prevenzione per la demenza, inclusa l’Alzheimer, ma anche una raccomandazione per tutte le persone per prevenire malattie croniche (diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tumori, ad esempio) e migliorare l’invecchiamento.

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano un minimo di 150 minuti di attività fisica aerobica moderata a settimana per gli adulti di età uguale o superiore a 65 anni. Queste raccomandazioni mirano a migliorare la salute cognitiva e prevenire la demenza. In particolare, gli studi evidenziano che alcuni sport praticati in ambienti variabili e imprevedibili, in cui bisogna adattarsi continuamente, prendere decisioni rapide e reagire a stimoli esterni, stimolano di più il cervello rispetto a sport ripetitivi come la corsa o la cyclette. Si tratta di sport che richiedono attenzione, prontezza, coordinazione e interazione sociale come il ping pong, il badminton e, per le persone più in forma e in salute, il tennis. Le caratteristiche di questi sport li rendono particolarmente efficaci nel mantenere attive le aree frontali del cervello, fondamentali per il controllo esecutivo e la memoria di lavoro. Il ping pong è  particolarmente raccomandato nelle persone più anziane, oltre all’attività aerobica, perché oltre ad aiutare a sostenere la funzionalità cognitiva, è meno a rischio di infortuni.

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