Cos’è il glaucoma?
Il glaucoma è una malattia cronica che danneggia progressivamente il nervo ottico, la struttura che trasmette al cervello le immagini raccolte dalla retina, portando a un restringimento graduale del campo visivo e, nei casi più avanzati, a cecità.
Esistono diversi tipi di glaucoma. I due più comuni sono:
- Glaucoma cronico ad angolo aperto: si sviluppa lentamente, senza sintomi evidenti, ed è causato da un deflusso poco efficiente di umore acqueo, pur con un angolo di scarico apparentemente normale. È pericoloso proprio perché può restare a lungo inosservato.
- Glaucoma ad angolo stretto: si manifesta quando l’angolo attraverso cui dovrebbe defluire il liquido intraoculare è troppo stretto o chiuso. Può causare episodi acuti con dolore intenso, vista annebbiata, aloni intorno alle luci e nausea. Questo tipo di glaucoma richiede un intervento tempestivo, perché la pressione può salire bruscamente e danneggiare rapidamente il nervo ottico. Può presentarsi anche in forma cronica con sintomatologia più sfumata e un decorso più insidioso.
Esistono inoltre forme rare, come il glaucoma congenito, che compaiono già nei primi mesi di vita.
Tipicamente il glaucoma insorge in modo silenzioso, iniziando dalle zone periferiche del campo visivo, poco usate nella visione quotidiana. Per questo i primi segni possono passare inosservati, accorgendosi della malattia solo quando è già in fase avanzata.
Quali sono le cause del glaucoma?
La causa principale di glaucoma è l’ipertensione intraoculare. All’interno dell’occhio è continuamente prodotto un liquido trasparente, chiamato umore acqueo, che nutre le strutture oculari e mantiene stabile la pressione interna. In condizioni normali, l’umore acqueo viene drenato; tuttavia, se il deflusso si riduce o si blocca, la pressione intraoculare aumenta e il nervo ottico viene sottoposto a uno stress che, nel tempo, può provocare danni.
Anche alterazioni vascolari a livello del nervo ottico, in presenza di valori di pressione intraoculari normali, possono causare glaucoma.
Quali sono i sintomi del glaucoma?
Nelle fasi iniziali il glaucoma è quasi sempre asintomatico. La visione centrale rimane chiara e nitida, mentre i danni interessano la visione laterale, superiore e inferiore. Per questo chi ne è colpito continua a leggere, guardare la televisione o riconoscere i volti senza difficoltà, ma può iniziare ad avere problemi in situazioni dinamiche, come ad esempio urtare oggetti che compaiono lateralmente, inciampare o sentirsi insicuro alla guida.
Con il progredire della malattia, il campo visivo si restringe e quando anche la parte centrale della visione viene coinvolta, la perdita visiva può essere rapida e irreversibile.
Come si diagnostica il glaucoma?
La diagnosi di glaucoma avviene durante una visita oculistica approfondita che include esami quali:
- Tonometria: per la misurazione della pressione intraoculare. È l’esame di base, ma da solo non basta a fare diagnosi.
- Pachimetria corneale: per la valutazione dello spessore della cornea, dato importante per interpretare correttamente la pressione intraoculare.
- Gonioscopia: per l’osservazione dell’angolo di scarico dell’umore acqueo, permette di distinguere tra diverse forme di glaucoma.
Se necessario, lo specialista può richiedere esami di approfondimento quali:
- Perimetria computerizzata, che traccia con precisione il campo visivo e individua anche piccole perdite di visione.
- OCT (Tomografia a Coerenza Ottica), che consente di analizzare in dettaglio lo stato delle fibre nervose del nervo ottico.
Quali sono le terapie per il glaucoma?
Le terapie per il glaucoma oggi disponibili sono efficaci per rallentare o bloccare la progressione della malattia e preservare la vista. Per questo motivo, è fondamentale la diagnosi precoce che si avvale di controlli periodici della vista specie in caso di familiarità o fattori di rischio. L’obiettivo delle terapie è ridurre la pressione intraoculare per proteggere il nervo ottico. La scelta del trattamento – farmacologico, parachirurgico, chirurgico – dipende da vari fattori, tra cui la gravità del danno, la velocità di progressione della malattia, l’età del paziente, eventuali altre patologie oculari o generali.
Terapia farmacologica: rappresenta la prima linea di trattamento e si basa sull’uso di colliri che agiscono abbassando la pressione oculare in modi diversi: riducendo la produzione di liquido, favorendone il deflusso o combinando entrambi i meccanismi. A volte è necessario usare più farmaci insieme per ottenere un buon controllo della pressione intraoculare.
Terapie parachirurgiche (laser): sono indicate come prima linea in alternativa ai colliri oppure nel caso i colliri non siano efficaci o non siano ben tollerati, oppure come supporto alla terapia farmacologica. In generale, le terapie laser più comuni sono:
- Trabeculoplastica laser selettiva (SLT): stimolazione laser del trabecolato, particolarmente utile in pazienti giovani o in caso di ipertensione oculare
- Iridotomia YAG laser, indicata per prevenire o trattare il glaucoma acuto, o cronico ad angolo chiuso e in caso di blocco pupillare.
- Iridoplastica laser, riservata a forme particolari come l’iride a plateau.
- Goniopuntura laser, spesso eseguita dopo una sclerectomia profonda per migliorarne i risultati.
Chirurgia: quando la pressione non può essere controllata con colliri o laser, l’oculista può proporre un intervento chirurgico:
- Trabeculectomia, l’operazione tradizionale che crea una nuova via di deflusso per l’umore acqueo.
- Impianto drenante, che utilizza un piccolo dispositivo per facilitare il deflusso dell’umor acqueo: esistono chirurgie mini-invasive (MIGS) e altre più simili alla trabeculectomia che vanno a formare una bozza sottocongiuntivale (MIBS).
- Sclerectomia profonda, indicata in alternativa alla trabeculectomia.
- Chirurgia della cataratta, che in alcune condizioni può migliorare il deflusso o rendere più semplice il trattamento del glaucoma.
Il trattamento del glaucoma è personalizzato in base alla storia clinica e alle caratteristiche individuali del paziente, richiede controlli regolari per monitorare la pressione, la stabilità del campo visivo e lo stato del nervo ottico.
Si può prevenire il glaucoma?
Non sono note azioni efficaci di prevenzione del glaucoma, ma è possibile ridurne l’impatto con una diagnosi precoce. SI raccomanda pertanto di sottoporsi a visite periodiche già a partire dai 40 anni, oppure prima se si hanno fattori di rischio come una forte miopia, la presenza di glaucoma in famiglia, o patologie oculari pregresse.
La diagnosi precoce permette di iniziare il trattamento quando il danno è ancora minimo, proteggendo la qualità della vista e della vita negli anni.
Aggiornamento: novembre 2025
Online: novembre 2017
