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Alimentazione: cosa succede se gli ormoni della fame sono fuori controllo?

Tutte le funzioni biologiche del nostro organismo sono regolate da ormoni, i direttori d’orchestra della nostra salute e benessere. Anche la fame e la sazietà dipendono da particolari ormoni, ma non sono gli unici responsabili di sovrappeso, obesità e cattiva alimentazione.

Ne parliamo con la dottoressa Mara Andreoli e il dottor Roberto Grignani, chirurghi bariatrici del Centro di Chirurgia bariatrica di Humanitas San Pio X.

Quali sono e come agiscono gli ormoni della fame?

Sazietà e fame sono meccanismi regolati da ormoni prodotti da tessuti diversi del nostro organismo: la leptina, prodotta dal tessuto adiposo (il grasso), arrivando al cervello attraverso la circolazione sanguigna, stimola la sensazione di sazietà, mentre la grelina, prodotta soprattutto dallo stomaco, stimola l’appetito. In pratica, la leptina comunica al cervello quando non è più necessario assumere cibo perché le riserve energetiche sono sufficienti. Tuttavia, in periodi di stress cronico o in presenza di particolari condizioni (obesità, patologie della tiroide, diabete), la grelina continua a stimolare l’appetito, spesso in favore di cibi altamente calorici e ricchi di grassi, che contribuiscono all’aumento eccessivo del peso corporeo

Insieme a grelina e leptina, altri importanti ormoni che regolano il metabolismo energetico sono il neuropeptide Y (NPY) e l’agouti-related protein (AgRP). Tuttavia, lo stile di vita e le scelte alimentari influenzano anche la produzione di questi ormoni, contribuendo anche ad accelerare o rallentare il metabolismo. In caso l’eccesso di peso sia causato da squilibri ormonali diagnosticati, è possibile intervenire con un approccio multidisciplinare che tiene conto sia del disturbo ormonale, sia della patologia di base, sia delle strategie più adatte e personalizzate per perdere peso in sicurezza.

Strategie per perdere peso: da dove iniziare?

Cattive abitudini alimentari e sedentarietà sono fattori che, insieme al fumo di sigaretta e alcol, concorrono ad aumentare ulteriormente il sovrappeso, l’obesità e il rischio per le patologie associate. Inoltre, invecchiamento, riduzione del metabolismo basale e, per la donna, alterazioni ormonali in menopausa sono ulteriori fattori. In alcune persone, però, la dieta può non bastare, specie se sono presenti anche alterazioni ormonali e altre patologie. Fondamentale, specie nei casi di obesità, è rivolgersi a centri specializzati per iniziare il percorso di guarigione, che inizia con gli esami di diagnostica e la valutazione del profilo nutrizionale e psicologico della persona. 

Il primo passo è iniziare la dieta, secondo le indicazioni del nutrizionista esperto, per perdere peso e acquisire uno stile di vita corretto, e seguire la terapia farmacologica eventualmente prescritta sulla base della diagnosi. Spesso si tratta di un percorso lungo che richiede un team multidisciplinare di specialisti che lavorano con il paziente e grande motivazione da parte della persona.

Quando l’obesità è invalidante e ogni altra terapia ha fallito, il percorso del paziente obeso può proseguire con l’intervento di chirurgia bariatrica; esistono diversi tipi di intervento di chirurgia bariatrica, ma tutti accomunati dallo scopo di risolvere l’obesità e restituire al paziente una buona qualità di vita. Importante è sottolineare che per potersi sottoporre alla chirurgia bariatrica è necessario che il paziente obeso abbia particolari caratteristiche, valutate da parte di un team multidisciplinare di specialisti.

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