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Con il caldo, più propensi a rabbia, tristezza, disagio e ansia

Con le temperature che ormai da diverse settimane sono ben oltre le medie stagionali, e con il termometro che supera facilmente i 40 gradi in molte città italiane, non è solo il corpo a soffrire. Il malessere fisico che ci accompagna in questo periodo, fatto di stanchezza, minor lucidità e prontezza mentale, sonnolenza diurna e insonnia notturna, mette a dura prova anche il benessere e la serenità della psiche.

Approfondiamo con il professor Giampaolo Perna, direttore del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X.

Caldo, in che modo soffre anche la psiche?

La psiche è legata inevitabilmente al corpo. Se il corpo sta male, anche la psiche vive un disagio. Il caldo eccessivo che si protrae da giorni, come sta accadendo in questo periodo, contribuisce a far emergere e accentuare alcune caratteristiche individuali di base che, in periodi di benessere fisico e mentale, sarebbero facilmente mitigati e gestiti dalla persona. Significa, ad esempio, che se una persona è di temperamento fumantino, facile ad arrabbiarsi e irritarsi, tenderà ad accendersi più facilmente, anche per motivi futili; che gli ansiosi vedranno aumentare lo stato d’ansia; che chi tende alla depressione avrà un umore ancor più nero. Dal punto di vista dell’ansia, la vulnerabilità degli ansiosi agli attacchi di panico è l’elemento centrale che può influenzare la salute mentale, specie in questo periodo. 

Questo è spiegabile con il fatto che malessere fisico e disturbo di panico sono profondamente legati tra loro. il disturbo di panico infatti è una condizione che si caratterizza per una sorta di difficoltà a sentirsi fisicamente bene, condizione che si esaspera e accentua quando il caldo impatta in modo così forte sul benessere fisico. 

Gran caldo: perché è più difficile gestire le emozioni negative

Il caldo anomalo arriva in un periodo che già non è semplice per nostra mente gestire. La crisi, il timore per gli effetti della siccità, per il futuro, e la pandemia che ancora è presente, insieme al caldo molto elevato, aumenta ancora di più il senso di malessere generale. Tuttavia, temperatura elevata e pandemia, insieme, vengono vissute dalla nostra mente come un segnale di pericolo che attiva la parte emotiva, in particolare delle emozioni negative come rabbia, paura, disgusto, tristezza.

In questa fase di gran caldo, e di pandemia, risulta più difficile gestire anche le emozioni. 

E se gli anziani sono le persone fisicamente più fragili con queste temperature, in realtà sono gli ansiosi che hanno la peggio quando le temperature non accennano a calare. Con il corpo che soffre, infatti, gli ansiosi soffrono di più rispetto a chi non soffre di ansia e rispetto ad altri periodi dell’anno. In particolare chi soffre di ansia con attacchi di panico. Secondo una delle teorie principali, il panico è associato a una sorta di falso allarme da soffocamento; pertanto la mancanza d’aria, che in questo periodo di caldo anomalo è vissuto da molti come un fatto reale, per chi soffre di ansia è motivo di ulteriore disagio. 

Essere molto ansiosi, oggi, non è però necessariamente un segnale di patologia mentale: può essere invece un segnale di una difficoltà di adattarsi a tutto il contesto, la pandemia, il caldo, che rendono quest’anno, un anno particolarmente difficile per gli ansiosi. Per questo, il mio consiglio è di parlarne con un esperto e chiedere aiuto per non farsi sopraffare dalle emozioni negative e dall’ansia. 

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