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Mano e polso: distorsioni e fratture, tutori e stretching per tornare a fare sport

Le mani sono sempre in prima linea nella vita quotidiana e nello sport. Distorsioni e fratture di mano e polso, o delle dita, sono il terrore di chi pratica uno sport non solo da contatto come il kickboxing o le arti marziali, ma anche il crossfit, il pilates, il ciclismo o lo yoga in cui le mani sono l’appoggio fondamentale per il workout. «I traumi accadono di frequente anche in sport e momenti di gioco che prevedono l’uso di una palla, come ad esempio durante la partitella di basket, volley o beach volley, specie se non si è ben allenati – spiega il dottor Giorgio Pivato, Responsabile di Chirurgia della Mano e Microchirurgia ricostruttiva di Humanitas Pio X -. Farsi male alle mani durante lo sport non significa solo non praticare quel gesto sportivo fino alla guarigione, ma significa anche essere limitati nei gesti quotidiani più semplici, come lavorare, lavarsi o mangiare, e se il trauma non guarisce bene può svilupparsi artrosi di mano e polso».

Inesperienza e scarso allenamento, tra le cause dei traumi

«Distorsioni e fratture di mano e polso, ma anche tendiniti e patologie infiammatorie sono situazioni assai frequenti negli sportivi amatoriali non allenati e inesperti – prosegue il dottor Pivato -. Proprio l’inesperienza nel compiere il gesto atletico corretto e la mancanza di allenamento e riscaldamento prima dell’attività fisica, infatti, aumentano il rischio di traumi sportivi. Come per caviglia, ginocchio, anca e spalla, anche per mani, polsi e dita è importante la preparazione al gesto sportivo con lo stretching, l’uso di protezioni adeguate in caso di sport come kickboxing, e di supporti per le dita o i polsi nel volley e basket amatoriale. Inoltre, conoscere i rischi del gesto sportivo, ad esempio il palleggio nel volley o il pullup nel crossfit, per un particolare distretto della mano, aiuta anche a prevenire il trauma».

Cosa fare in caso di trauma a mano, dita o polso?

«Se dopo due giorni di ghiaccio e riposo il dolore non passa, è fondamentale rivolgersi allo specialista per una visita della mano e del polso – sottolinea l’esperto -. Le mani sono preziosi strumenti della nostra vita quotidiana. Sottovalutare un trauma, pensando che sia una “banale” distorsione, può compromettere l’efficienza delle nostre mani e il recupero della loro funzione dopo il trauma. Con i ritmi frenetici della vita moderna, inoltre, immobilizzare una mano o un polso può creare disagi professionali nelle persone. Pertanto, se dopo una frattura di mano o polso è necessario tornare alla propria attività in tempi rapidi, anziché immobilizzare la mano con un gesso è possibile applicare placche performanti o viti che svolgono l’azione di un gesso interno. In questo modo, si mantiene fermo il segmento della mano lesionata ma allo stesso tempo è possibile muovere la mano in attesa che l’osso si ripari. Il paziente potrà svolgere qualsiasi lavoro, evitando però di sollevare pesi o guidare l’auto, non svilupperà rigidità articolare perchè l’arto non è stato immobilizzato e quindi il recupero dopo il trauma sarà più veloce. Infine, non è necessario rimuovere i mezzi di sintesi impiantati, e il paziente si dimentica di averle, anche perchè non vengono neppure rilevate ai controlli negli aeroporti».

 Tutori personalizzati per tornare a fare sport

«Il tempo biologico di riparazione di un trauma alla mano o polso può richiedere in genere fino a 45 giorni. In attesa della guarigione, sulla base della valutazione dello specialista, è possibile tornare a fare sport con l’uso di tutori personalizzati confezionati come guantini con materiali termomodulabili diversi a seconda che si usino solo di notte o anche di giorno. I tutori proteggono e mettono a riposo le strutture coinvolte nel trauma, sostituendosi alle funzioni perse in attesa che le strutture guariscano, come nel caso di lesioni nervose a seguito di una frattura, consentendo però il gesto necessario per una specifica attività, ad esempio il palleggio nel volley. I tutori standard, invece, spesso non lasciano traspirare la pelle, comprimono le strutture della mano o delle dita e non forniscono un reale supporto al gesto dello sportivo».

Prevenzione dei traumi nello sport: i consigli dell’esperto

  • Impara a conoscere i rischi specifici legati all’attività sportiva che intendi iniziare
  • Proteggi le mani con dispositivi adatti (speciali cerotti per le lesioni di dita o polsi, bendaggi per ridurre le sollecitazioni nel free climbing, guanti per ciclismo e motociclismo)
  • Evita la “partitella” di volley, beach volley o basket, se non conosci bene il gesto tecnico
  • Prima dell’attività, fai esercizi di stretching per il riscaldamento delle mani/dita/falangi
  • Dopo lo sport, fai esercizi di rilassamento delle mani/dita/falangi 

Curiosità: i pugili professionisti impiegano 25 minuti per preparare le mani con speciali cerotti e fasce prima di indossare i guantoni e proteggere così metacarpi, legamenti e polsi.

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