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Melograno e sistema immunitario: i benefici

Secondo recenti studi preliminari, assumere regolarmente melograno o succo di melograno può aiutare a supportare il sistema immunitario, modulare il microbiota intestinale ed esercitare azioni antinfiammatorie e antiossidanti grazie all’azione dei polifenoli e della vitamina C. Tuttavia, è bene sottolineare che il melograno non ha effetti miracolosi sulla salute, ma va integrato all’interno di uno stile di vita sano. 

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Maria Bravo, biologa nutrizionista di Humanitas San Pio X.

Melograno: cosa sono i polifenoli e quali sono i benefici 

Il melograno (Punica granatum L.) è un frutto dell’autunno/inverno noto per l’elevata concentrazione di polifenoli, in particolare ellagitannini come la punicalagina e l’acido ellagico, presente sia nei semi che nella buccia, e di vitamina C, potente antiossidante. 

  • Vitamina C
    La vitamina C si trova principalmente nei semi rossi e nel succo del melograno: per preservare la vitamina C, però, è consigliabile consumare i chicchi crudi appena sgranati o spremuti, dal momento che questa vitamina è termolabile, cioè è sensibile alla temperatura e può degradarsi o perdere parte delle sue proprietà quando viene esposta a temperature elevate.

    I chicchi e il succo di melograno contengono vitamina C, sebbene in quantità variabili. Per preservarla è consigliabile consumare i chicchi crudi o il succo appena spremuto, poiché questa vitamina è termolabile e tende a degradarsi con la cottura. Per esempio, 100 g di chicchi di melograno apportano in media circa 10 mg di vitamina C, a fronte di un fabbisogno giornaliero stimato intorno ai 105 mg per gli uomini e 85 mg per le donne. Della vitamina C sono noti da tempo i suoi effetti antiossidanti e l’azione sul sistema immunitario e sulla neutralizzazione dei radicali liberi.
  • Polifenoli
    I polifenoli sono composti naturali presenti in abbondanza nel mondo vegetale, che le piante producono per proteggersi da fattori esterni (sole, agenti patogeni, stress ambientali). Una volta ingeriti, gli ellagitannini del melograno possono essere trasformati dal microbiota intestinale in metaboliti più piccoli chiamati urolitine, che mostrano – secondo studi preliminari – attività antiossidante e antinfiammatoria.

Il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’infiammazione e nella risposta immunitaria. Alcune ricerche suggeriscono che i polifenoli del melograno possano contribuire a un migliore equilibrio del microbiota, favorendo un ambiente intestinale più sano, ma sono necessari ulteriori studi clinici per confermare questi effetti nell’uomo.

Come assumere i polifenoli del melograno?

Gli ellagitannini, una classe di polifenoli bioattivi presenti soprattutto nella buccia e nei semi, possono essere assunti anche come succo quando il frutto intero viene spremuto fresco. È sufficiente tagliare a metà un melograno e usare uno spremiagrumi per ottenere del succo fresco. È raccomandabile non aggiungere zuccheri o dolcificanti, ma consumare il succo puro in breve tempo dalla spremitura per conservare la vitamina C presente nei chicchi.

Alcuni studi condotti su modelli sperimentali indicano che i polifenoli del melograno possono limitare la crescita di alcuni microrganismi potenzialmente patogeni e modulare l’infiammazione intestinale. Tuttavia, questi risultati derivano soprattutto da studi preclinici e non possono essere interpretati come un effetto terapeutico diretto nell’uomo.

Pur non essendo una cura per condizioni infiammatorie o per disturbi intestinali, il melograno può rappresentare un alleato della salute grazie alla sua ricchezza di composti bioattivi, soprattutto se consumato nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata e di corretti stili di vita.

Biologia Applicata Alla Scienza Della Nutrizione

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