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Obesità e sovrappeso: dall’ecografia del grasso, il rischio metabolico 

Si stima che nel mondo 1 persona su 8 sia obesa, con un numero di circa 1,9 miliardi di adulti e 124 milioni di bambini obesi. L’obesità è una patologia che mette a rischio la salute dell’individuo perché contribuisce ad aumentare il rischio di patologie associate all’obesità come quelle cardiovascolari, infiammatorie, metaboliche, e cancro. «Come evidenziato da numerosi studi, il grasso viscerale (intraddominale) si comporta come un vero e proprio organo in grado di attivare ormoni e molecole pro-infiammatorie che sono alla base di molte patologie metaboliche – dice il dottor Roberto Grignani, chirurgo bariatrico di Humanitas San Pio X -, diventando così uno dei fattori principali che determinano la comparsa di diabete e malattie cardiovascolari. Pertanto, valutare l’entità del grasso localizzato tra la cute e il peritoneo, e differenziarlo dal grasso viscerale puro può aiutare a comprendere meglio il profilo di rischio metabolico del paziente». 

Ecografia: affidarsi a centri specializzati

Questo è possibile grazie all’ecografia addominale effettuata però con apparecchiature dedicate a persone obese o sovrappeso. «L’esame ecografico dell’addome permette di mettere in correlazione l’indice di massa corporea (BMI), l’entità del grasso sottocutaneo e del grasso viscerale – continua l’esperto -. Questi dati aiutano così l’ecografista a individuare, tra i pazienti obesi o anche sovrappeso, quella popolazione a maggior rischio di patologie metaboliche, e ottenere informazioni utili per attuare strategie di prevenzione mirate. Tuttavia, dal momento che rispetto alle persone normopeso, la struttura di questi pazienti può rendere difficoltoso e poco affidabile l’esame ecografico anche quando ha lo scopo di studiare non solo il grasso, ma anche organi come la tiroide, la mammella, o il sistema venoso e arterioso, è importante affidarsi a strutture specializzate sulla diagnostica e trattamento dell’obesità».   

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