Lo sci alpinismo (o skimo), per la prima volta incluso nei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, è una disciplina sportiva complessa che combina resistenza, tecnica e lavoro ad alta intensità. Quest’ultima, in particolare, è la principale causa di infortuni, oltre alle condizioni ambientali estreme in cui si pratica lo sci alpinismo.
Ne parliamo con il dottor Federico D’Amario, responsabile dell’Unità Operativa di Protesica di anca e di ginocchio di Humanitas San Pio X.
Cos’è lo sci alpinismo?
Lo sci alpinismo è una disciplina sportiva che combina l’ascesa in montagna con gli sci ai piedi e la successiva discesa su pendii innevati, unendo elementi di sci da salita e discesa.
A livello competitivo, lo sci alpinismo richiede attrezzature estremamente leggere per ottimizzare la prestazione durante le salite agonistiche. Gli atleti di élite devono avere sia una resistenza aerobica elevata per sostenere le lunghe ascese, sia un’importante capacità anaerobica per sprint finali o discese ripide. Questi fattori rendono lo skimo non solo impegnativo sotto il profilo tecnico, ma anche fisiologico.
Inoltre, l’esposizione agli ambienti di alta montagna introduce ulteriori rischi: neve instabile, valanghe e temperature estreme possono aumentare la probabilità di incidenti.
Sci alpinismo: infortuni
Uno studio recente effettuato su 104 sci alpinisti ha indagato i fattori di allenamento, la resilienza psicologica e la prevalenza degli infortuni in questa popolazione. Secondo i dati dello studio, la maggior parte degli infortuni si verifica agli arti inferiori, con una prevalenza particolarmente elevata a livello del ginocchio (29,6 %) con coinvolgimento dei legamenti, in particolare il legamento crociato anteriore (LCA).
Le cause degli infortuni nello sci alpinismo sono diverse e sono tutte correlate a un rischio più elevato di traumi:
- allenamento frequente
- partecipazione a molte competizioni
- uso di attrezzatura non perfettamente adatta
Inoltre, gli atleti non infortunati sembravano usare sci più larghi, suggerendo che la scelta dell’attrezzatura può giocare un ruolo nella prevenzione degli infortuni.
Sci alpinismo: sintomi degli infortuni al ginocchio
I sintomi tipici degli infortuni al ginocchio nello sci alpinismo comprendono:
- Dolore locale al ginocchio, soprattutto dopo una caduta o una torsione durante la discesa o la risalita
- Gonfiore o edema articolare, segno di infiammazione o danno ai legamenti o altre strutture interne del ginocchio
- Sensazione di cedimento del ginocchio, particolarmente nei casi di lesione del legamento crociato anteriore
- Difficoltà a caricare il peso, a piegare o estendere completamente il ginocchio.
Poiché il ginocchio è una zona critica per i movimenti di rotazione, flessione ed estensione, anche traumi meno gravi possono influire significativamente sulla capacità di continuare l’attività sportiva.
Sci alpinismo: i trattamenti
La gestione degli infortuni nello sci alpinismo, sia professionistico che amatoriale, richiede un approccio multidisciplinare. In caso di dolore al ginocchio o instabilità, è importante rivolgersi all’ortopedico per valutare la presenza di lesioni legamentose (come l’ACL), meniscali o di altre strutture articolari. In molti casi, si può ricorrere a ecografia o risonanza magnetica per confermare l’entità della lesione.
In genere, sulla base dell’infortunio, la prima terapia è la riduzione degli allenamenti o il riposo, seguiti da un protocollo riabilitativo focalizzato sulla stabilizzazione articolare con esercizi per rinforzare i muscoli attorno al ginocchio (quadricipiti, muscoli posteriori della coscia) e migliorare il controllo neuromuscolare, e sul “core” (addominali, muscoli lombari) per migliorare la postura e la stabilità, riducendo il rischio di movimenti dannosi. Infine, la propriocezione e l’equilibrio con esercizi su superfici instabili, passi laterali, squat controllati, per migliorare la capacità del ginocchio di adattarsi a sollecitazioni variabili.
Nei casi di lesione grave, come la rottura del legamento crociato anteriore, si può valutare l’intervento chirurgico di ricostruzione del legamento. Dopo l’intervento, è necessario un percorso graduale con fisioterapia con lavoro di forza, stabilità, propriocezione e progressiva reintroduzione allo sci alpinismo, e con un’attenzione particolare ai tempi di recupero per evitare recidive.
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