Ogni sport invernale – sci, snowboard, pattinaggio e ciaspole – prevede gesti che coinvolgono in modo diverso muscoli, legamenti e articolazioni. Gli infortuni da sport invernali, in genere, riconoscono tre cause: l’evento fortuito, la stanchezza e l’errata esecuzione del gesto sportivo.
Ne parliamo con gli specialisti di Humanitas San Pio X: il dottor Federico D’Amario, responsabile di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva Anca e Ginocchio e il dottor Andrea Lisai, referente di Chirurgia della Spalla.
Sci, snowboard, pattinaggio e ciaspole: quali sono i traumi più frequenti?
Secondo la SIOT – Società italiana di ortopedia e traumatologia – i traumi causati dagli sport invernali, come sci e snowboard, sono prevalenti nelle femmine (51,7%) rispetto al 48,3% dei maschi, e avvengono per lo più nelle piste blu e rosse, quelle per sciatori non esperti (rispettivamente il 40% e il 50%). Gli infortuni calano drasticamente (9%) nelle piste nere per sciatori esperti, sottolineando che la conoscenza del gesto sportivo e la preparazione sono fondamentali per la prevenzione dei traumi negli sport invernali. Tuttavia, anche una camminata in montagna o sulla neve con le ciaspole, e pattinare sul ghiaccio possono causare traumi acuti e non acuti che coinvolgono soprattutto gli arti inferiori e quelli superiori.
Sport invernali: sci e snowboard
In genere, i traumi non acuti, cioè non causati da eventi traumatici come una frattura o una distorsione, ad esempio – sono associati alla stanchezza, e avvengono spesso a fine giornata o verso la conclusione delle vacanze invernali, quando il corpo è stato molto sollecitato e sottoposto a uno stress eccessivo a cui non è abituato durante l’anno. Per chi pratica lo snowboard, il rischio di cadute e fratture aumenta nel corso dell’esecuzione dei tricks, cioè le manovre acrobatiche e i salti eseguiti sulla tavola dagli snowboarder.
L’overuse, o sovraccarico funzionale, è una delle cause di infortuni che si sviluppano nel tempo a seguito di un eccessivo stress dell’apparato muscolo-scheletrico. Si tratta di lesioni quali tendiniti, danni alla cartilagine o alle articolazioni, che si sviluppano gradualmente a causa di microtraumi ripetuti su muscoli, tendini, articolazioni e ossa. Questo accade quando il corpo non riesce a recuperare e riparare le microlesioni, soprattutto se manca il riposo, la muscolatura non è allenata o si usano attrezzature inadeguate.
Sport invernali: traumi acuti
Lesioni del menisco, rottura del legamento crociato anteriore (LCA), frattura del piatto tibiale, distorsioni del ginocchio sono tra i traumi acuti – in genere da caduta – più comuni negli sciatori. La frattura del piatto tibiale è più frequente negli sciatori over 50-60, spesso di sesso femminile e con fragilità ossea da iniziale osteoporosi, mentre la frattura del femore è più comune negli sciatori più anziani, indipendentemente dal sesso. Anche nei bambini tra i 4 e 12 anni, gli infortuni più comuni sono la frattura della tibia e del femore, ma in questi casi la prognosi è buona, anche se spesso è necessario immobilizzare l’arto con il gesso. In caso di fratture complesse o scomposte, e sulla base della valutazione dell’ortopedico, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico con l’uso di placche e viti, o chiodi endomidollari, per stabilizzare l’osso, e favorire la guarigione biologica.
Le cadute sugli sci e snowboard sono anche la causa di lesioni degli arti superiori: frattura della clavicola, lussazione della spalla, frattura dell’omero, non sono rare, mentre meno frequenti rispetto a un tempo sono le fratture a polsi e caviglie, grazie ai nuovi scarponi e guanti da sci, che offrono una maggiore protezione delle articolazioni.
Sport invernali: pattinaggio sul ghiaccio, ciaspole e camminate
Il pattinaggio sul ghiaccio e le passeggiate in montagna con le ciaspole – o la camminata su superfici ghiacciate – sono attività spesso sottovalutate. Sebbene possano apparire alla portata di tutti, è importante praticarle in sicurezza e con la giusta attrezzatura: racchette (ciaspole), scarponi con ramponi o ramponcini e bastoncini per chi cammina su superfici ghiacciate o in presenza di neve, per esempio, perché il rischio di caduta è alto. Con le ciaspole, specie se non si è allenati, è importante valutare con attenzione distanza e dislivello del percorso scelto, specie se si hanno precedenti problemi.
Aggiornamento: dicembre 2025
Online: dicembre 2017
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