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Tatuaggi: cosa fare se si cambia idea?

Ogni tatuaggio nasce per essere indelebile e per durare tutta la vita. Ma talvolta si cambia idea, e quel segno sulla pelle non è più un bel ricordo. Rimuovere un tatuaggio, anche quelli più colorati, grandi e complessi, richiede trattamenti più o meno lunghi, ma poco invasivi e che non lasciano cicatrice sulla pelle, se si usano i laser più moderni e tecnologici.

Approfondiamo l’argomento con il dottor Mattia Fabio Molle, dermatologo di Humanitas San Pio X.

Rimozione del tatuaggio: da dove si inizia?

Per rimuovere un tatuaggio, oggi abbiamo a disposizione laser di ultima generazione che, funzionando ad energie e potenze elevatissime (1,8 GW) e con impulsi di un millesimo di nanosecondo (picosecondo) frammentano tutti i tipi di colore in pigmenti piccolissimi, rispettando l’integrità della cute. La rimozione del laser, però, è solo la fine di un percorso che deve iniziare dalla visita dermatologica specialistica, fino alla cura della pelle dopo il trattamento.

La visita dermatologica 

Prima di procedere alla rimozione è necessaria la visita dermatologica per valutare l’area da trattare e raccogliere dati importanti per l’indicazione al trattamento laser. Infatti, lo specialista in dermatologia, oltre agli aspetti associati al tipo di tatuaggio da rimuovere, deve tenere conto di eventuali patologie della pelle, pregressi tumori, cicatrici, traumi, terapie farmacologiche, gravidanza e allattamento perchè rappresentano controindicazioni al trattamento laser.

Una volta stabilita l’indicazione e dopo la valutazione del tatuaggio, il dermatologo stabilisce il tipo di laser e il percorso di trattamento. Infatti, per la rimozione dei tatuaggi non esiste un solo tipo di laser: in base ai colori, alla dimensione e anche all’area del corpo in cui si trova, cambia il tipo di laser, il numero di sedute, il tempo che deve intercorrere tra una seduta e l’altra per permettere alla pelle di rigenerarsi e alle cellule di ripararsi.

Il programma di trattamento

Sulla base delle informazioni ottenute durante la visita e della valutazione clinica, il dermatologo stabilisce il programma di trattamento che servirà per portare a termine la rimozione del tatuaggio, lasciando la pelle integra, rigenerata e sana. Inoltre, sulla base del laser scelto, lo specialista determina il numero di sedute necessarie e il tempo che deve intercorrere tra una seduta.

In genere, servono almeno cinque sessioni di trattamento, con alcune differenze sulla base dei colori e della sede del tatuaggio: un tatuaggio nero è più facile da rimuovere rispetto a uno che ha anche colori quali il verde, l’azzurro, il giallo e il bianco, così come i tatuaggi sul dorso sono più facili da trattare rispetto ad altre parti del corpo. 

Il trattamento laser

Prima di iniziare ogni seduta di trattamento laser, il medico fa indossare al paziente degli occhiali particolari per proteggere la retina degli occhi dal rischio di danni causati dalla luce laser. 

Una volta iniziato il trattamento, l’emissione di luce laser ad alta energia viene mirata in modo preciso alla pelle in cui si trova il tatuaggio: penetrando nelle parti colorate del tatuaggio, con impulsi brevissimi ma ad alta frequenza, la luce laser assorbita dal pigmento del tatuaggio, agisce producendo un effetto termico chiamato “popcorn”. Si tratta di un effetto percepibile all’udito che indica la frantumazione dei colori in parti così piccole da essere spazzate via dalle cellule “spazzino”, i macrofagi, eliminando completamente il pigmento frantumato. Proprio grazie alle tecnologie laser più moderne, questo effetto di frantumazione non danneggia la pelle.

Dopo il trattamento laser

Subito dopo il trattamento, la pelle della zona trattata si può presentare arrossata, con leggeri eritemi localizzati, e leggermente gonfia, con crosticine che talvolta possono dare prurito. Si tratta di manifestazioni che si risolvono nel giro di pochi giorni, senza lasciare cicatrici, mentre la colorazione del tatuaggio inizia a sbiancarsi, grazie alla frammentazione dei pigmenti del tattoo. Nel corso delle sedute, questo fenomeno di sbiancamento dei colori si intensificherà ad ogni nuova sessione di laserterapia fino alla scomparsa totale del colore. In genere, tra una seduta e l’altra trascorrono circa 3-4 settimane, ovvero il tempo necessario alla pelle per rigenerarsi.  

Dopo ogni trattamento sono consigliate creme solari ad elevata protezione per proteggere la pelle trattata dall’esposizione al sole che può causare alterazioni della pigmentazione causate, come per esempio macchie più scure (iperpigmentazione) o più chiare del colore della pelle (ipopigmentazione).

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