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Tumore del colon-retto, i vantaggi della chirurgia robotica.

Il tumore del colon-retto è tra i più subdoli e invasivi, specie dopo i 50 anni. Nel 90% dei casi, il tumore viene originato da un adenoma che si forma nell’intestino, chiamato comunemente “polipo”, che impiega 5 anni a formarsi, 2 per diventare carcinoma localizzato e 3 per convertirsi in metastasi, anche se non tutti gli adenomi si convertono in tumore e non tutti i tumori hanno metastasi. «La prevenzione è possibile grazie agli screening sulla popolazione over50 che prevede in esame di ricerca del sangue occulto nelle feci e colonscopia qualora il test risulti sulle feci risulti positivo – spiega il professor Jacques Mégevand, responsabile di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X -. Tuttavia, in caso il tumore sia già comparso, la sua rimozione radicale è necessaria per la guarigione completa del paziente. Fino a poco tempo fa, l’unica via chirurgica percorribile era la chirurgia tradizionale con taglio dell’addome e spesso confezionamento di una colostomia permanente, ovvero l’abboccamento del colon sulla cute dell’addome del paziente per favorire lo svuotamento delle feci all’interno di uno speciale sacchettino di raccolta. Oltre alla colonstomia, la chirurgia tradizionale aveva un aumentato rischio di compromettere le strutture anatomiche e nervose responsabili della funzione genito-urinaria e sessuale nell’uomo e nella donna, compromettendo così la qualità di vita della persona».

Chirurgia robotica: cosa dicono le evidenze scientifiche?

«Invece, come dimostrato da due recenti studi pubblicati sulla Rivista Italiana di Chirurgia e realizzati in questa struttura – sottolinea il professor Jacques Mégevand – la chirurgia robotica presenta minori complicanze rispetto alla chirurgia tradizionale. Gli studi, realizzati su un ampio numero di pazienti con tumore colon-retto maligno suddividi in due gruppi e operati in laparoscopia o in chirurgia robotica di colectomia destra (100 casi) e resezione totale del retto (70 casi), hanno contribuito a fornire maggiori evidenze scientifiche sulla valida alternativa fornita dalla chirurgia robotica rispetto a quella tradizionale o laparoscopica. Come dimostrano i risultati degli studi, la chirurgia robotica ha molti vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale e laparoscopica».

  • limita i traumi addominali muscolari e nervosi, importanti per un più rapido recupero dopo l’intervento
  • rispetta e preserva le strutture vascolari e linfatiche che sono importanti per mantenere la funzione del retto
  • garantisce l’asportazione precisa e radicale del tumore
  • riduce i tempi di ricovero a circa 5 giorni e le cicatrici e pochi millimetri, giusto lo spazio per l’inserimento degli strumenti ottici e chirurgici necessari all’intervento
  • permette di arrivare, grazie ai bracci del robot, ad aree del retto difficilmente raggiungibili manualmente dal chirurgo

«In questo modo nella chirurgia del retto – sottolinea l’esperto – si evitano complicanze future, come incontinenza fecale o urinaria, e impotenza nell’uomo, che invece di frequente insorgono dopo l’intervento in chirurgia tradizionale. Infine, l’intervento con robot permette di preservare strutture muscolari e nervose che permettono un più rapido recupero e rientro alla vita quotidiana e lavorativa, oltre a un minor dolore post operatorio. Questo, come dimostrato dalla letteratura, favorisce e una migliore qualità di vita per il paziente dopo l’intervento».
Lo specialista riceve anche presso il centro Humanitas Medical Care di via Murat 13, a 450 metri dall’Ospedale. La struttura dispone di un ampio parcheggio nelle vicinanze a disposizione del paziente.

Lo specialista riceve anche presso il centro Humanitas Medical Care di via Murat 13, a 450 metri dall’Ospedale. La struttura dispone di un ampio parcheggio nelle vicinanze a disposizione del paziente.

Responsabile di Chirurgia Generale
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