COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Lenalidomide

Lenalidomide

 

Si prescrive per trattare l’anemia associata a sindrome mielodisplasica. E’ anche utilizzata, in combinazione con il desametasone, nella cura di alcuni casi di mieloma multiplo e trova applicazione nel linfoma mantellare.

 

Che cos’è la lenalidomide?

Il farmaco influenza il funzionamento del sistema immunitario, sebbene il suo esatto meccanismo di funzionamento non sia noto.

 

Come si assume la lenalidomide?

Si somministra via bocca, sotto forma di capsule.

 

Effetti collaterali della lenalidomide

Può ridurre il numero di piastrine e le capacità di combattere le infezioni. Può altresì causare gravi danni al fegato e reazioni cutanee.

Nei pazienti oncologici è associata al rischio di sindrome da lisi tumorale, mentre in caso di leucemia linfocitica acuta aumenta il rischio a livello cardiologico.

Infine, in caso di mieloma multiplo può incrementare il rischio di comparsa di altri tumori.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

sudorazioni notturna o in aumento

scomparsa dell’appetito

lieve mal di stomaco

senso di nausea

stato d’indolenza

naso chiuso o che cola

alterazione del gusto

male alla schiena

stato di costipazione

scariche di diarrea

capogiri

fauci secche

pelle secca

mal di testa

sensazione di stanchezza

stato di insonnia

conati di vomito

stato di debolezza

calo di peso

 

È importante ricorrere immediatamente alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

appannamento della vista

bruciori, intorpidimenti o pizzicori

dolore alle ossa (forte o persistente)

mal di testa, capogiri o dolore allo stomaco (forti o persistenti)

debolezza o stanchezza (forti o persistenti)

improvvise o ingiustificate variazioni di peso

gonfiore a mani, caviglie o piedi

ghiandole gonfie

stati emorragici

infezioni

tremori vari

difficoltà di minzione

svenimenti

battito accelerato, irregolare o rallentato

dolori a livello articolare

problemi psicologici o disturbi dell’umore

dolore, debolezza o crampi a livello muscolare

dolore, intorpidimenti, pizzicore, sensibilità, arrossamenti o gonfiori a braccia o gambe

riduzione del senso del tatto

 

Controindicazioni e avvertenze

Può esserne controindicato l’impiego in caso di gravidanza o di leucemia linfatica cronica.

Prima dell’assunzione è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare alla talidomide), ad alimenti o ad altre sostanze

se si è intolleranti al lattosio

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare estrogeni, progestinici, digossina, agenti eritropoietici, medicinali che possono danneggiare il fegato e qualsiasi farmaco che può aumentare il rischio di emorragie o trombi)

in caso di assunzione di contraccettivi ormonali, se si assumono anche inibitori della proteasi dell’HIV, griseofulvina, carbamazepina, rifampicina, rifabutina, penicillina, amoxicillina, ampicillina o altri antibiotici, iperico, modanafil o fenitoina

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di tumori, anomalie nei livelli di elettroliti nel sangue, pressione alta, colesterolo alto, problemi cardiovascolari, problemi ai reni o al fegato, disturbi ereditari, problemi ematologici e infezioni

in caso di dialisi

se si è fumatori

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante la cura e nelle 4 settimane successive alla sua interruzione, i pazienti non devono donare sangue, sperma o spermatozoi e devono evitare rapporti con donne incinte o che potrebbero rimanere incinte. Inoltre, le partner degli uomini in trattamento devono consultarsi col medico nel caso in cui restino incinte. Le donne in cura devono invece utilizzare opportuni strumenti contraccettivi al fine di evitare una gravidanza.

È sempre importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’utilizzo di lenalidomide.

Il trattamento può alterare le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Tale effetto avverso può essere aggravato dal consumo di alcol e dall’assunzione di alcuni medicinali.

Letrozolo

Letrozolo

 

Viene prescritto nel trattamento di tumori al seno in fase precoce; ciò nei confronti di donne che sono in trattamento con tamoxifene da cinque anni, soggetti in post menopausa che hanno già affrontato altri trattamenti (ad esempio radioterapia o asportazione chirurgica della massa tumorale) o il cui tumore ha già metastatizzato o è peggiorato durante il trattamento con tamoxifene.

 

Che cos’è il letrozolo?

Esso diminuisce la quantità di ormoni estrogeni prodotti dall’organismo; in tal modo può contribuire a bloccare la crescita di alcune forme di tumore al seno le cui cellule necessitano di questi ormoni per proliferare.

 

Come si assume il letrozolo?

Si somministra via bocca sotto forma di compresse da assumere, in genere, una volta al giorno.

 

Effetti collaterali del letrozolo

Fra i possibili suoi effetti indesiderati si possono includere:

male allo stomaco

variazioni di peso corporeo

dolori muscolari, articolari o alle ossa

eccessiva stanchezza

mal di testa

capogiri

stato di debolezza

gonfiore a mani, piedi, caviglie o polpacci

vampate di calore

sudorazioni notturne

senso di nausea

conati di vomito

calo dell’appetito

stato di costipazione

scariche di diarrea

bruciori allo stomaco

stato d’insonnia

irritazioni o perdite a livello vaginale

dolore al seno

perdita dei capelli

appannamento della vista

 

È opportuno contattare immediatamente un medico in caso di:

lividi o emorragie

dolore alla parte destra alta dello stomaco

ittero

sintomi simil-influenzali

dolore, riscaldamento o pesantezza alla schiena o ai polpacci

forte mal di testa

problemi improvvisi a parlare

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

improvvisa debolezza o intorpidimento di un braccio o di una gamba

 

Controindicazioni e avvertenze

Il letrozolo dovrebbe essere assunto solo dopo la menopausa o se non si possono avere figli.

Prima della cura è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci, ad altre sostanze o ad alimenti

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare farmaci contenenti raloxifene, estrogeni e tamoxifene)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di osteoporosi, colesterolo alto o malattie epatiche

in caso di donne gravide in fase di allattamento

La cura può durare anche diversi anni e non deve mai essere interrotto senza il benestare del medico.

L’assunzione di letrozolo può influenzare le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi.

Leuprolide

Leuprolide

 

S’impiega principalmente per trattare i sintomi del tumore alla prostata, ma può essere somministrata ad altri scopi anche alle donne.

 

Che cos’è la leuprolide?

Stimolando la sovrapproduzione di alcuni ormoni, questo farmaco arresta temporaneamente la sintesi del testosterone (negli uomini) e degli estrogeni (nelle donne).

 

Come si assume la leuprolide?

Può somministrarsi mediante iniezioni o impianto sottocutaneo.

 

Effetti collaterali della leuprolide

Può interagire con l’ovulazione, ma durante il trattamento è comunque possibile rimanere incinte. Il farmaco interferisce altresì con l’azione dei contraccettivi ormonali.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

prurito o perdite a livello vaginale

emorragie (nelle bambine nella prima settimana di trattamento)

gonfiore diffuso

aumento di peso corporeo

minzione problematica

riduzione della dimensione dei testicoli

sbalzi d’umore

vampate di a calore

sudorazioni

acne

rash

prurito

mal di testa

dolori (articolari, alla schiena o generalizzati)

sintomi di un’influenza o di un raffreddore

stato di debolezza

sensazione di stanchezza

difficoltà a respirare

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

gonfiore

rapido aumento di peso corporeo

conati di vomito

stato di confusione

rallentamento del battito

polso debole

svenimenti

rallentamento del respiro

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

dolore a livello osseo

problemi nei movimenti

arrossamenti o fastidi al punto di iniezione

dolore o sensazioni insolite alla schiena

intorpidimenti, debolezza o formicolii a piedi o gambe

debolezza a livello muscolare

incapacità di utilizzare i muscoli

perdita del controllo dell’intestino o della vescica

problemi al fegato

improvviso dolore o fastidio al petto

respiro sibilante

tossa secca

minzione dolorosa o difficoltosa

sete o minzione in aumento

sensazione di fame

fauci secche

alito che sa di frutta

sensazione di sonnolenza

cute secca

sintomi di un infarto

sintomi di un ictus

dolore diffuso

bruciore

lividi

 

Controindicazioni e avvertenze

Non deve essere assunta durante la gravidanza e l’allattamento. Potrebbe essere anche controindicata in caso di emorragie vaginali anomale; alcune formulazioni non sono indicate per la somministrazione a donne e bambini.

Prima del trattamento è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare istrelina, nafarelin e più in generale antibiotici, farmaci antitumorali, buserelina, goserelina, antidepressivi e psicofarmaci)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di anomalie nei livelli di elettroliti nel sangue, epilessia, asma, emicrania, malattie renali, depressione, emorragie vaginali anomale, fattori di rischio per l’osteoporosi, diabete, pressione alta, colesterolo alto, malattie cardiache, scompenso cardiaco congestizio, sindrome del QT lungo, tumori alla colonna vertebrale, sangue nelle urine e difficoltà di minzione

in caso di recente aumento di peso corporeo

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Mifepristone

Mifepristone

 

Si utilizza per interrompere una gravidanza nelle sue primissime fasi.

 

Che cos’è il Mifepristone?

E’ uno steroide sintetico che blocca l’azione del progesterone, l’ormone necessario per portare avanti una gravidanza.

 

Come si assume il Mifepristone?

Si somministra via bocca sotto forma di compresse. Di solito la cura prevede la successiva assunzione di un altro farmaco, il misoprostolo.

 

Effetti collaterali del Mifepristone

Fra i suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

male alla schiena

tremori e brividi

scariche di diarrea

capogiri

mal di testa

senso di nausea

dolore o crampi a livello addominale

sensazione di stanchezza

perdite o emorragie vaginali

conati di vomito

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

sensazione di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

svenimenti

battito accelerato

febbre (38 °C o oltre)

forte emorragia a livello vaginale

dolore o sensibilità a livello della pelvi

gravi capogiri, sensazione di testa leggera o mal di testa

nausea, vomito o diarrea (gravi o persistenti)

forte male allo stomaco

fiato corto

insolita debolezza

insoliti fastidi, pruriti o perdite vaginali

 

Avvertenze

Non deve essere assunto insieme a anticoagulanti o corticosteroidi o se si utilizza la spirale. E’ inoltre sconsigliato in caso di malattie del sangue, disturbi emorragici, presenza di masse di natura sconosciuta nell’addome, gravidanze ectopiche, problemi ai surren o malattia di Addison.

Il pompelmo e il suo succo possono aumentare gli effetti indesiderati di questo medicinale. Inoltre l’alcol e alcuni farmaci possono peggiorare eventuali capogiri che rendono la sua assunzione incompatibile con la guida e con l’uso di macchinari pericolosi.

Prima di assumerlo è bene informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci (in particolare al misoprostolo) o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare antifungini azolici, eritromicina, anticonvulsivanti, dexametasone, anticoagulanti, corticosteroidi, rifampicina e iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di anemia, pressione alta, problemi polmonari, renali, respiratori, cardiaci o epatici

se si hanno più di 35 anni e si fumano più di 10 sigarette al giorno

in caso di programmato intervento chirurgico in anestesia generale

in caso di allattamento

Mestranolo

Mestranolo

 

Viene principalmente impiegato come contraccettivo. Alcune sue combinazioni possono essere utilizzate anche ad altri scopi (ad esempio per curare emorragie uterine anomale o i sintomi dell’endometriosi).

 

Che cos’è il Mestranolo?

Il mestranolo è un derivato dell’etinilestradiolo, forma sintetica dell’ormone estradiolo. Una volta modificato all’interno del fegato, esso interagisce con i recettori degli estrogeni presenti sulle cellule-bersaglio (fra cui sono incluse quelle della ghiandola mammaria, quelle dell’ipotalamo, quelle dell’apparato riproduttivo femminile e quelle dell’ipofisi) attivandoli.

Assunto contestualmente ad un progestinico, riduce la secrezione di diversi ormoni e proteine coinvolte nella riproduzione femminile.

 

Come si assume il Mestranolo?

Si somministra in compresse all’interno delle quali è combinato ad altri principi attivi.

 

Effetti collaterali del Mestranolo

Fra i possibili effetti indesiderati dei contraccettivi orali contenenti mestranolo sono inclusi:

lieve nausea (soprattutto all’inizio dell’assunzione)

conati di vomito

gonfiore diffuso

crampi a livello addominale

sensibilità o gonfiore del seno

perdite dal capezzolo

efelidi o epidermide del viso più scura

variazioni al ciclo mestruale

problemi alla sfera sessuale

aumento della crescita dei peli

alopecia

variazioni del peso corporeo o dell’appetito

problemi con lenti a contatto

prurito o perdite a livello vaginale

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

orticaria

difficoltà a respirare

gonfiore a volto, labbra, lingua o gola

improvvisi intorpidimenti o debolezza, soprattutto se da un singolo lato del corpo

improvvisi mal di testa

cambiamento nella tipologia o nella gravità dei mal di testa di cui si soffre

senso di nausea

dolore alla parte alta dello stomaco

prurito

calo dell’appetito

urine scure

feci color argilla

ittero

gonfiore alle mani, alle caviglie o ai piedi

noduli al seno

sintomi depressivi

stato di confusione

complicanze nella vista, nel parlare o nel mantenere l’equilibrio

dolori o sensazione di oppressione al petto

dolore che si irradia al braccio o alla spalla

senso di nausea

sudorazioni

tosse

respiro sibilante

accelerazione nella respirazione

sensazione di generale malessere

sangue nell’espettorato

dolore, gonfiore, calore o arrossamento alle gambe

 

Avvertenze

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare bosentan, antibiotici, iperico, anticonvulsivanti, dantrolene, tizanidina, farmaci contro la tubercolosi, l’epatite C, l’HIV o l’AIDS, fenobarbital o altri barbiturici e acido tranexamico)

delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si è sofferto in pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Metilfenidato

Metilfenidato

 

S’impiega per curare il disturbo da deficit di attenzione, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, la depressione e la narcolessia.

 

Che cos’è il Metilfenidato?

Si tratta di uno stimolante del sistema nervoso centrale che influenza il livello delle sostanze che portano all’iperattività e che controllano gli impulsi sia nel cervello che nei nervi.

 

Come si assume il Metilfenidato?

Può essere somministrato via bocca (in genere sotto forma di capsule, di compresse o di sospensioni) o transdermica.

Al fine di evitare problemi di insonnia, è consigliabile assumerlo al mattino.

 

Effetti collaterali del Metilfenidato

Può causare gravi effetti collaterali a livello cardiaco. Può altresì creare dipendenza.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

stato di nervosismo o irritabilità

insonnie notturne

calo dell’appetito

senso di nausea

male allo stomaco

male alla testa

 

È importante rivolgersi subito un medico in caso di:

dolori al petto

difficoltà a respirare

sensazione di svenimento

stati di allucinazione

nuovi problemi comportamentali

aggressività

intorpidimento

dolore

sensazione di freddo

pensieri paranoici

sintomi convulsivi

ferite sospette

cambiamenti al colore dell’epidermide

tic

problemi visivi

erezioni dolorose o che durano da più di 4 ore

dolori o sensibilità muscolare o debolezza insolita (soprattutto se associati a stanchezza, febbre e urine scure)

problemi di crescita (nei bambini)

 

Avvertenze

Non deve essere assunto in caso di tic, sindrome di Tourette, glaucoma, ansia, tensione o agitazione gravi o se nei 14 giorni precedenti è stato assunto un MAO inibitore.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare farmaci per la pressione, anticoagulanti, antidepressivi, medicinali contro raffreddore o allergie a base di decongestionanti e anticonvulsivanti)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso o se ci sono casi in famiglia) di glaucoma, tic o sindrome di Tourette, psicosi, epilessia, convulsioni, gravi forme di ansia, tensione o agitazione, problemi cardiocircolatori, pressione alta, pressione alta, depressione, malattie mentali o disturbo bipolare

di casi di morte improvvisa in famiglia

in caso di elettroencefalogrammi dal tratto anomalo

in caso di pensieri o istinti suicidi (anche fra i famigliari)

se si è mai abusato di sostanze alcoliche o droghe

in caso di donne gravide o in fase di allattamento al seno

Mibefradil

Mibefradil

 

Si prescrive nel trattamento dell’ipertensione e delle malattie coronariche.

 

Che cos’è il Mibefradil?

E’ un calcio antagonista che blocca l’attività di alcuni canali attraverso cui il calcio può spostarsi a cavallo delle membrane cellulari.

 

Come si assume il Mibefradil?

Viene solitamente somministrato sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del Mibefradil

Fra i suoi potenziali effetti indesiderati sono inclusi:

male alla testa

edema agli arti inferiori

rinite

dolore a livello addominale

sensazione di testa leggera

dispepsia

capogiri

stato di affaticamento

problemi uditivi

ipotensione

senso di nausea

conati di vomito

dolori a livello muscoloscheletrico

bradicardia

sincope

arrossamenti

stato d’ansia

sintomi depressivi

stato d’insonnia

congiuntivite

 

È importante rivolgersi subito un medico nel caso di reazioni allergiche

 

Comportamento e avvertenze

Prima di assumerlo è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento o sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato

delle patologie e dei problemi di salute di cui si soffre (o si è sofferto nel pregresso)

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Pentossifillina

Pentossifillina

 

S’impiega nel trattamento della claudicatio intermittens. Scopo della cura è ridurre dolore, crampi, intorpidimenti e debolezza a braccia o gambe associabili a questo disturbo.

 

Che cos’è la pentossifillina?

Essa esplica la sua azione aumentando la flessibilità dei globuli rossi; in tal modo migliora il flusso del sangue.

 

Come si assume la pentossifillina?

Si somministra per via orale, a stomaco pieno.

 

Effetti collaterali della pentossifillina

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

arrossamenti

gas

stato d’indigestione

senso di nausea

fastidi allo stomaco

conati di vomito

eruttazioni

gonfiori

capogiri

 

È importante rivolgersi immediatamente ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

male allo stomaco

emorragie o lividi

stanchezza o debolezza

ittero

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

problemi visivi

svenimenti

battito irregolare

capogiri o sensazione di testa leggera forti o peristsenti

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ controindicata in caso di recenti emorragie cerebrali o nell’occhio.

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze, in particolare alle metilxantine

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare farmaci per la pressione alta, antipiastrinici, ciprofloxacina, fluvoxamina, anticoagulanti e teofillina)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di ulcere gastrointestinali, pressione alta, disturbi epatici o renali, problemi ai vasi sanguigni o al cuore, emorragie cerebrali o nell’occhio

in caso di recenti interventi chirurgici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Il trattamento può richiedere dalle 2 alle 4 settimane prima di apportare benefici tangibili e fino a 8 settimane per produrre il massimo risultato.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che si sta assumendo pentossifillina.

Perampanel

Perampanel

 

E’ impiegato nella cura delle convulsioni, a insorgenza parziale, associate ad alcune forme di epilessia.

 

Che cos’è il perampanel?

E’ un anticonvulsivante il cui esatto meccanismo d’azione non è ancora stato chiarito; si ritiene comunque che rallenti gli impulsi nervosi anomali nel cervello.

 

Come si assume il perampanel?

Si somministra per via orale.

 

Effetti collaterali del perampanel

Può ridurre l’efficacia dei contraccettivi ormonali. Può altresì ingenerare istinti suicidi – soprattutto in individui predisposti – e aumentare il rischio di cadute.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

senso di nausea

sensazione di stanchezza

aumento di peso corporeo

capogiri

sensazione di sonnolenza

sensazione di testa leggera

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

sonnolenza, stanchezza o debolezza gravi o persistenti

fiato corto

problemi del linguaggio

istinti suicidi

gonfiore a mani, caviglie o piedi

stato d’insonnia

problemi visivi

stato di confusione

riduzione a livello coordinativo o perdita dell’equilibrio

problemi di memoria

sbalzi d’umore o del comportamento nuovi o in peggioramento

comparsa di nuove convulsioni o peggioramento di quelle preesistenti

 

Controindicazioni e avvertenze

E’ sconsigliato in caso di in caso di dialisi, di gravi problemi epatici o renali e se si è in trattamento con rifampicina o iperico.

 

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare carbamazepina, rifampicina, iperico, idantoine, oxcarbazepina, fenobarbital, primidone o contraccettivi ormonali)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi renali o epatici, disturbi dell’umore o del comportamento

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di istinti suicidi

in caso di abuso o dipendenza da alcol o da altre sostanze

 

La cura non deve essere mai interrotta improvvisamente, pena il rischio della comparsa di convulsioni.

L’assunzione del farmaco può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto può essere aggravato dall’assunzione di alcol o di altri medicinali.

Perfenazina

Perfenazina

 

Viene principalmente impiegata per trattare la schizofrenia.

Trova altresì utilizzo in caso di gravi forme di nausea o vomito.

 

Che cos’è la Perfenazina?

Il suo esatto meccanismo di funzionamento non è noto.

 

Come si assume la Perfenazina?

Di solito si somministra via bocca, indipendentemente dai pasti. In caso di irritazione gastrica, potrebbe essere però consigliabile assumerla a stomaco pieno.

In taluni casi può essere somministrata anche a mezzo di iniezioni intramuscolari.

 

Effetti collaterali della Perfenazina

Può abbassare le capacità di combattere le infezioni e aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare. Può altresì aumentare i livelli di prolattina, influenzare i livelli di zuccheri nel sangue, interferire con alcuni esami di laboratorio, causare la cosiddetta sindrome neurolettica maligna, scatenare movimenti muscolari incontrollati e, in caso di surriscaldamento, facilitare l’insorgenza di un colpo di calore.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

pupille dilatate

mal di testa

calo dell’appetito

senso di nausea

conati di vomito

naso chiuso

nervosismo

capogiri

sensazione di sonnolenza

costipazione

scariche di diarrea

fauci secche

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare o deglutire

capogiri, sonnolenza o mal di testa gravi o persistenti

difficoltà a deambulare

stato d’insonnia

muscoli rigidi

fiato corto o vomito improvvisi

gonfiore a mani, piedi o caviglie

infezioni

problemi epatici

tremori

tic

difficoltà a urinare

difficoltà a controllare i movimenti a livello muscolare

lividi o emorragie

strani movimenti degli occhi o difficoltà a muoverli

insolite o eccessive sudorazioni

insolite stanchezza o debolezza

pallore

problemi visivi

senso di pesantezza, oppressione al petto o alla gola

raucedine insolita

respiro sibilante

dolore a livello toracico

stato confusionale

difficoltà coordinative

bava dalla bocca

svenimenti

battito accelerato, irregolare o rallentato

volto come fosse una maschera

spasmi muscolari a collo o schiena

debolezza a livello muscolare

problemi psicologici o sbalzi d’umore nuovi o in peggioramento

intorpidimento a gambe o braccia

erezioni prolungate o dolorose

stato d’irrequietezza

sintomi convulsivi

costipazione grave o persistente

 

Avvertenze

Il suo impiego può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’assunzione di alcol o dall’utilizzo di altri medicinali. Inoltre attività fisica, febbre, alcol e caldo possono aumentare i capogiri indotti dal farmaco; per questo motivo è opportuno prestare la massima attenzione quando ci si alza da posizione sdraiata o seduta, soprattutto al mattino.

La sua assunzione può essere controindicata in presenza di ridotta funzionalità del midollo osseo, se recentemente sono state assunte grandi quantità di alcol o medicinali che possono causare sonnolenza, alcuni danni al cervello o al fegato, di forti capogiri, malattie del sangue, e in caso di assunzione di, pergolide, terfenadina, astemizolo, cabergolina, cisapride, metoclopramide o tramadolo.

Prima di un trattamento con oxcarbazepina è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare altre fenotiazine), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

se si hanno avuto episodi di gravi reazioni (ad esempio ittero) in seguito all’assunzione di una fenotiazina

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare i medicinali che possono aumentare il rischio di prolungamento dell’intervallo QT e medicinali contro tumori, infezioni, infiammazioni, dolori, problemi cardiaci, pressione o colesterolo alti, battiti cardiaci irregolari, allergie, problemi di coagulazione, disturbi psicologici o dell’umore, nausea o vomito, Parkinson, convulsioni, problemi gastrointestinali o vescica iperattiva, coenzima Q10, aglio, ginsegng, gingko e iperico)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi cardiaci o di pressione, disturbi del sangue o del midollo osseo, diabete, problemi epatici o renali, sindrome neurolettica maligna, discinesia tardiva, ipertrofia prostatica, alti livelli di prolattina, tumori, convulsioni, difficoltà di minzione, problemi comportamentali o psicologici, feocromocitoma, asma, infezioni o altri problemi polmonari, disturbi respiratori, glaucoma o aumento della pressione nell’occhio, Alzheimer o altre forme di demenza, Parkinson o sindorme di Reye

in caso di regolare esposizione a caldo estremo o a insetticidi

in caso di storia di alcolismo, se si bevono alcolici o se si è in astinenza da alcol

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

se si è a rischio glaucoma o di tumore al seno

se si è in condizioni di cattiva salute

Pramipexolo

Pramipexolo

 

S’impiega per trattare i sintomi del Parkinson e quelli della sindrome da gambe senza riposo.

 

Che cos’è il pramipexolo?

Esso interferisce con l’attività del neurotrasmettitore dopamina. Il suo esatto meccanismo di funzionamento, dal punto di vista scientifico, non è ancora noto ma si ritiene che il farmaco potrebbe potenziare il funzionamento di alcuni recettori presenti nel cervello.

 

Come si assume il pramipexolo?

Viene somministrato via bocca.

In caso di nausea, l’assunzione con del cibo potrebbe contenere questo fastidioso effetto collaterale.

 

Effetti collaterali del pramipexolo

Fra i suoi possibili effetti collaterali si possono includere:

mal di testa

calo dell’appetito

senso di nausea

naso chiuso

sensazione di stanchezza

disturbi del sonno

stato di debolezza

sogni insoliti

stato di costipazione

scariche di diarrea

capogiri

sensazione di sonnolenza

fauci secche

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

problemi di memoria

dolori, debolezza o sensibilità a livello muscolare

cambiamenti nell’aspetto di un neo o comparsa di nuove formazioni cutanee

problemi psicologici, sbalzi d’umore o problemi comportamentali

capogiri o sonnolenza forti o persistenti

fiato corto

improvvisa urgenza di dormire ad orari insoliti

improvviso calo di peso

gonfiore a mani, gambe o piedi

difficoltà a deglutire

tic

problemi visivi

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza, oppressione o dolore al petto

pensieri insoliti

problemi di equilibrio

difficoltà a livello motorio

variazioni nella quantità di urina prodotta

urine scure

stato di confusione

problemi nella sfera sessuale

svenimenti

stati di allucinazione

 

Avvertenze

Il pramipexolo può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; tale effetto collaterale può essere aggravato dal consumo di sostanze alcoliche o dall’assunzione di altri medicinali. Inoltre febbre, caldo, alcol ed attività fisica possono aumentare i capogiri indotti dal farmaco; per questo motivo è opportuno fare attenzione quando – soprattutto al mattino – ci si erge in piedi da posizione sdraiata o seduta.

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare metoclopramide, fenotiazine, cimetidina, butirrofenoni, tioxanteni e levodopa)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di capogiri o svenimenti alzandosi da posizione sdraiata o seduta, disturbi del sonno, difficoltà a controllare i muscoli, problemi renali, pressione bassa, problemi psicologici, disturbi dell’umore o problemi comportamentali (inclusi comportamenti compulsivi)

se si assumono sostanze alcoliche

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

 

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti che è in corso un trattamento con pramipexolo.

Pravastatina

Pravastatina

 

E’ impiegata, a partire dagli 8 anni di età, per ridurre il rischio di ictus, infarto e altre complicazioni cardiovascolari in chi soffre di malattie coronariche o diabete o presenta altri fattori di rischio.

 

Che cos’è la Pravastatina?

Essa agisce riducendo i livelli di colesterolo “cattivo” (le cosiddette LDL) e di trigliceridi nel sangue. Promuove invece l’aumento del colesterolo “buono” (le cosiddette HDL).

 

Come si assume la Pravastatina?

Si somministra via bocca, in genere sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali della Pravastatina

Può raramente condurre alla perdita di massa muscolare e, di conseguenza, a scompenso renale.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

mal di testa

lievi dolori a livello muscolare

scariche di diarrea

lieve rash cutaneo

capogiri

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

aumento della sete o della minzione

fame

fauci secche

alito che sa di frutta

sensazione di sonnolenza

pelle secca

appannamento della vista

perdita di peso corporeo

gonfiore

aumento di peso

riduzione della minzione

senso di nausea

urine scure

feci pallide

ittero

dolore alla parte alta dello stomaco

prurito

calo dell’appetito

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

dolore, sensibilità o debolezza muscolare ingiustificati

stato di confusione

problemi di memoria

stato febbrile

insolita stanchezza

urine scure

 

Controindicazioni e avvertenze

Durante il trattamento con questo farmaco è necessario evitare il consumo di cibi ricchi di grassi o di colesterolo e praticare una regolare attività fisica. È inoltre opportuno evitare il consumo di alcolici – che, promuovendo un aumento dei trigliceridi, possono incrementare il rischio di danni al fegato – e quello di pompelmo e del suo succo.

In caso di terapia con colestiramina o colestipolo è consigliabile assumerli almeno un’ora dopo la pravastatina o 4 ore prima.

Prima di utilizzarla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali, ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, in particolare altre statine, cimetidina e spironolattone

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di malattie epatiche o renali, diabete o problemi alla tiroide

se si bevono alcolici per più di due volte al giorno

in caso di gravidanza o allattamento

Prazepam

Prazepam

 

Si utilizza per alleviare ansia e nervosismo.

 

Che cos’è il prazepam?

E’ una benzodiazepina che riduce l’attività del sistema nervoso centrale.

 

Come si assume il prazepam?

Si somministra per via orale, sotto forma di compresse, capsule o gocce.

 

Effetti collaterali del prazepam

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

problemi del sonno

incubi notturni

capogiri, sonnolenza, incoordinazione o instabilità

mal di testa

senso di nausea

conati di vomito

 

È importante contattare immediatamente un medico in caso di:

rash

prurito

gonfiore a volto, occhi, labbra, lingua o gola

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

irrequietezza

tremori

stanchezza o debolezza

stato di confusione

sintomi depressivi

sensazione di svenimento o di testa leggera

sbalzi d’umore, eccitabilità o aggressività

difficoltà motorie

crampi muscolari

 

Avvertenze

Il suo utilizzo può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi. Questo effetto collaterale può essere aggravato dall’alcol o dall’assunzione di altri farmaci.

Prima di assumere prazepam è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri medicinali (in particolare ad altre benzodiazepine), ad alimenti o a qualsiasi altra sostanza

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passsato, in particolare farmaci contro ansia, insonnia, depressione o problemi psichiatrici, antifungini, farmaci contro HIV o AIDS, nicardipina, antidolorifici, probenecid, rifampicina, rifapentina, rifabutina o altri antibiotici, bosentan, cimetidina, disulfiram, ormoni femminili, kava, melatonina, iperico, valeriana, imatinib, isoniazide, medicinali contro raffreddori, febbre da fieno, allergie, pressione alta o problemi al battito cardiaco, anticonvulsivanti, teofillina, zafirlukast e zileuton

se si soffre (o si è sofferto in passato) di abuso di alcol o droghe, Parkinson, porfiria, fiato corto, russamento, pensieri suicidi, depressione o psicosi, malattie renali, epatiche o polmonari, difficoltà respiratorie o miastenia gravis

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

È sempre importante far sapere medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di prazepam.

Prednisolone

Prednisolone

 

S’impiega per curare di molti diversi disturbi associati all’infiammazione (per esempio allergie, colite ulcerosa, artrite, lupus, psoriasi o problemi respiratori).

 

Che cos’è il prednisolone?

E’ uno steroide che esplica la sua azione prevenendo il rilascio di molecole che scatenano l’infiammazione.

 

Come si assume il prednisolone?

Può essere somministrato via bocca (sotto forma di compresse o sciroppo), mediante iniezioni intramuscolari o intrarticolari o infusione in vena.

Il dosaggio potrebbe dover essere cambiato in presenza di condizioni stressanti (quali, ad esempio, gravi malattie, febbre o infezioni, oppure in occasione di interventi chirurgici).

 

Effetti collaterali del prednisolone

Questo farmaco può indebolire le difese immunitarie. Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

rallentamento della guarigione delle ferite

sudorazione in aumento

mal di testa, capogiri, sensazione di girare

senso di nausea

mal di stomaco o gonfiore

cambiamenti nella distribuzione corporea del tessuto adiposo

stato d’insonnia

sbalzi d’umore

acne

epidermide secca, assottigliata o che perde colore

lividi

 

È importante rivolgersi subito alle cure di un medico in caso di:

pensieri o comportamenti insoliti

sintomi convulsivi

sangue nelle feci o nell’espettorato

pancreatite

bassi livelli di potassio

alta pressione

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

problemi visivi

gonfiore

rapido aumento di peso

fiato corto

forte stato depressivo

 

Controindicazioni e avvertenze

Non deve essere assunto in presenza di infezioni micotiche, né durante l’allattamento.

Prima della cura è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (citando in particolare anticoagulanti, ciclosporina, insulina o antidiabetici, aspirina, diuretici, ketoconazolo, rifampicina e anticonvulsivanti)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di malattie epatiche o renali, problemi alla tiroide, diabete, depressione o disturbi psichiatrici, scompenso cardiaco congestizio o pressione alta, malaria, tubercolosi, osteoporosi, miastenia gravis, glaucoma, cataratta, herpes oftalmico, ulcere gastriche, colite ulcerosa o diverticolite

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante il trattamento non bisogna sottoporsi a vaccini vivi.

L’assunzione non deve essere interrotta improvvisamente senza previo consulto medico, perché potrebbero comparire i sintomi di un’astinenza.

È sempre necessario informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di prednisolone.

Procainamide

Procainamide

 

Si utilizza per trattare alcune anomalie del battito cardiaco.

 

Che cos’è la procainamide?

E’ un antiaritmico che agisce stabilizzando il battito cardiaco in condizioni in cui è troppo rapido o irregolare.

 

Come si assume la procainamide?

Può somministrarsi via bocca, mediante iniezioni intramuscolari o per infusione in vena.

 

Effetti collaterali della procainamide

Può ridurre il numero di piastrine nel sangue e le capacità dell’organismo di combattere le infezioni. Può altresì interagire con i risultati di alcune analisi di laboratorio.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi gonfiore, dolore e arrossamenti al sito di iniezione.

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash (anche sul volto, dalla forma simile a una farfalla)

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

urine scure

sintomi depressivi

scariche di diarrea

capogiri o sensazione di testa leggera

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

febbre, brividi o mal di gola

stati di allucinazione

calo dell’appetito

sbalzi d’umore o del comportamento

piaghe in bocca o irritazione del cavo orale

dolori o debolezza a livello

senso di nausea

feci pallide

sintomi convulsivi

mal di stomaco

stanchezza forte o persistente

fiato corto

articolazioni gonfie o sensibili al tatto

emorragie o lividi

insolite stanchezza o debolezza

conati di vomito

respiro sibilante

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne può essere controindicato l’impiego in caso di blocco cardiaco completo, lupus, inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, terfenadina, alcune anomalie del ritmo cardiaco e in caso di assunzione di astemizolo, cisapride, dofetilide, fenotiazine o ziprasidone.

L’assunzione di alcolici può inibire l’efficacia del farmaco.

Prima di assumerla è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ad anestetici locali come la procaina), ad alimenti o ad altre sostanze (in particolare ai solfiti)

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare antiaritmici, anticolinergici, arsenico, astemizolo, cisapride, dofetilide, pimozide, chinoloni, antagonisti del recettore della serotonina, trimetoprim, ziprasidone, droperidolo, antagonisti dei recettori H2, ketolidi, macrolidi, fenotiazine, inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 e bloccanti neuromuscolari)

sei si soffre (o si è sofferto in pregresso) di , prolungamento dell’intervallo QT o altri problemi cardiaci, problemi al midollo osseo o al sangue, problemi epatici o renali, scompenso cardiaco congestizio, blocco cardiaco miastenia gravis o reazioni tossiche alla digossina

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

La cura non deve essere interrotta e il dosaggio del farmaco non deve essere modificato senza che sia il curante a prescriverlo.

È sempre necessario informare medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di procainamide.

La procainamide può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi.

Sunitinib

Sunitinib

 

E’ prescritto per il trattamento di alcune forme di cancro (all’esofago, allo stomaco o all’intestino in alcune tipologie di pazienti).

Trova altresì utilizzo per la cura di alcuni tipi di tumore al rene o al pancreas.

 

Che cos’è il sunitinib?

Contribuisce a contrastare la crescita delle cellule tumorali inibendo gli enzimi chinasi.

 

Come si assume il sunitinib?

E’ somministrato via bocca, in genere sotto forma di capsule.

 

Effetti collaterali del sunitib

Può causare gravi problemi al fegato, sindrome da lisi tumorale, decolorazione di pelle e capelli, encefalopatia posteriore reversibile, problemi alla mascella, gravi reazioni cutanee, gravi problemi del sangue e al cuore. Può anche aumentare le proteine nelle urine e nei reni e ridurre la glicemia, il numero di piastrine e la capacità dell’organismo di combattere le infezioni.

Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali si possono includere:

mal di testa

indigestione

leggera perdita dell’appetito o mal di stomaco

bocca e lingua gonfie o irritate

senso di nausea

fastidi allo stomaco

sensazione di stanchezza

difficoltà nel dormire

dolori a braccia o gambe

dolori alla schiena o alle articolazioni

variazioni del gusto

stato di costipazione

scariche di diarrea

capogiri

epidermide secca, spessa o screpolata

conati di vomito

debolezza

perdita di peso corporeo

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

febbre, brividi o mal di gola o tosse persistente

sbalzi d’umore o del comportamento

debolezza, dolore o sensibilità a livello muscolare

intorpidimento o pizzicore a mani o piedi

debolezza da un singolo lato del corpo

grave dolore o gonfiore di stomaco

cambiamenti del colore della pelle, arrossamenti, surriscaldamento o gonfiore

difficoltà nel parlare

dolore o gonfiore alla mascella

emorragie

problemi epatici

complicanze alla tiroide

problemi al surrene

problemi visivi

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

insolita raucedine

dolore, arrossamenti, gonfiore o sensibilità a braccia, polpacci o gambe

vesciche o rash su palmi o piante dei piedi

stato di confusione

svenimenti

battito accelerato, rallentato o irregolare

 

Controindicazioni e avvertenze

Ne può essere sconsigliato l’impiego in caso di anomalie nei test per la funzionalità epatica o problemi al fegato (scatenati dal sunitinib stesso e in caso di assunzione di iperico).

Durante la cura non si deve mangiare pompelmo né berne il succo.

 

Prima del trattamento è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato, citando in particolare i bisfosfonati e l’iperico

se si sono mai assunti bisfosfonati

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi renali, epatici o muscolari, scompenso cardiaco congestizio, angina, battito cardiaco irregolare o rallentato o altri problemi al cuore, gonfiore o vesciche in bocca, intorpidimenti o senso di pesantezza alla mascella, perdita di denti, infezioni, embolia polmonare, problemi o interventi chirurgici ai vasi sanguigni, diabete, ipoglicemia o iperglicemia, pressione alta, problemi nei livelli di elettroliti nel sangue, disturbi emorragici, problemi ai surreni o alla tiroide, problemi ai denti, convulsioni, dolore a bocca, denti o mascella

in caso di insufficiente igiene orale

in caso di rischio di complicanze cardiovascolari

in caso di recenti ictus o attacco ischemico transitorio

in caso di dialisi

in caso di recenti traumi

in caso di programmati interventi chirurgici

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante il trattamento è consigliabile curare l’igiene e la salute dentale ed evitare determinate procedure dentistiche.

Le donne in età fertile devono altresì impiegare efficaci metodi contraccettivi.

Procarbazina

Procarbazina

 

S’impiega per trattare il linfoma di Hodgkin in stadio III o IV di sviluppo.

 

Che cos’è la procarbazina?

Essa esplica la sua azione inibendo la sintesi del DNA, dell’RNA e delle proteine; in tal modo contribuisce a bloccare la crescita delle cellule tumorali.

 

Come si assume la procarbazina?

Viene somministrata via bocca. Il trattamento prevede anche l’assunzione di altri medicinali.

 

Effetti collaterali della procarbazina

Può aumentare la sensibilità alla luce solare nonchè ridurre le piastrine nel sangue e la capacità dell’organismo di combattere le infezioni.

Può altresì far aumentare pericolosamente la pressione, in particolare se assunta insieme ad alimenti come formaggi, banane, avocado, salsa di soia, vino rosso, peperoni, salame, mortadella, fegato, estratti di lievito e altri ancora. Per questo motivo è opportuno chiedere consiglio al proprio medico circa l’alimentazione da seguire durante il trattamento.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

calo dell’appetito

senso di nausea

conati di vomito

capogiri

sensazione di sonnolenza

fauci secche

mal di testa

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

svenimenti

battito accelerato o irregolare

brividi o febbre

stati di allucinazione

perdita dell’udito

sbalzi dell’umore o del comportamento

dolore ai muscoli o alle ossa

sintomi convulsivi

vomito grave o persistente

fiato corto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

sangue nelle urine o nel vomito

ingrossamento o fastidio al seno

stato di confusione

tosse

feci scure

urine scure

sintomi depressivi

scariche di diarrea

vesciche in bocca o sulle labbra

male allo stomaco

pizzicore o intorpidimento delle dita

tremori

difficoltà a deglutire

emorragie o lividi

problemi alla vista o sensibilità alla luce

ittero

 

Controindicazioni e avvertenze

Può esserne controindicato l’impiego in caso di anemia, fuoco di Sant’Antonio, varicella, gravi problemi epatici, ridotta funzionalità del midollo osseo, globuli bianchi o piastrine bassi e assunzione di simpaticomimetici o antidepressivi triciclici.

Prima del trattamento è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare antistaminici, barbiturici, anticoagulanti, simpaticomimetici, antidepressivi triciclici, farmaci per la pressione alta, antidolorifici narcotici, fenotiazine e digossina)

sei si soffre (o si è sofferto in pregresso) di scompenso cardiaco congestizio, tumori del surrene, sistema immunitario depresso, disturbi renali o epatici, problemi ematici, infezioni, malattie cardiache, mal di testa forti o frequenti, sbalzi d’umore o del comportamento

in caso di un’altra chemioterapia o radioterapia

se si è fumatori

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Durante il trattamento non bisogna fumare né assumere alcolici. È inoltre necessario consultarsi con il proprio curante nel caso in cui ci si intenda sottoporre ad una vaccinazione.

Può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi. Tale effetto collaterale può essere aggravato dal consumo alcol e da alcuni farmaci.

Proclorperazina

Proclorperazina

 

Viene utilizzata per tenere sotto controllo nausea e vomito. È altresì impiegata per il trattamento della schizofrenia.

 

Che cos’è la proclorperazina?

E’ una fenotiazina il cui esatto meccanismo di funzionamento non è noto.

 

Come si assume la proclorperazina?

Può essere somministrata per via orale o rettale, mediante iniezioni intramuscolari o per infusione in vena.

 

Effetti collaterali della proclorperazina

Se assunta per trattare problemi mentali associati alla demenza nella terza età, può aumentare il rischio di decesso. La cura può ridurre la capacità di combattere le infezioni, aumentare la sensibilità della pelle alla luce solare, scatenare movimenti muscolari incontrollabili e sindrome neurolettica maligna. Può altresì aumentare i livelli di prolattina nel sangue e influenzare la glicemia.

Può infine alterare i risultati dei test di gravidanza e di alcune analisi di laboratorio, incluse quelle per la fenilchetonuria.

 

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

pupilla dilatata

stato di nervosismo

senso di nausea

naso chiuso

stato di agitazione

costipazione

capogiri

sensazione di sonnolenza

fauci secche

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

battito accelerato, irregolare o rallentato

volto come una maschera

spasmi muscolari al volto, al collo o alla schiena

debolezza a livello muscolare

sbalzi d’umore o del comportamento nuovi o in peggioramento

intorpidimento di un braccio o di una gamba

erezioni prolungate o dolorose

stato d’irrequietezza

sintomi convulsivi

costipazione grave o persistente

capogiri, sonnolenza e mal di testa forti o persistenti

difficoltà a deambulare

stato d’insonnia

rigidità a livello muscolare

fiato corto o vomito improvvisi

gonfiore a mani, caviglie o piedi

sintomatologia di infezioni

sintomatologia di problemi epatici

tremori

difficoltà nella minzione

tic

emorragie o lividi

strani movimenti degli occhi o incapacità di muoverli

problemi visivi

rash

orticaria

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

stato di confusione

riduzione delle capacità coordinative

bava dalla bocca

svenimenti

 

Controindicazioni e avvertenze

Può essere controindicata in caso di forte sonnolenza, di assunzione recente di grandi quantità di alcol o di medicinali che possono causare sonnolenza e di trattamento con astemizolo, metoclopramide, pergolide, terfenadina cabergolina, cisapride, dofetilide o tramadolo.

 

Prima di assumerla è importante rendere edotto il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare ad altre fenotiazine), ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare farmaci che aumentano il rischio di prolungamento dell’intervallo QT o che possono causare sonnolenza)

se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di convulsioni, difficoltà di minzione, problemi d’umore o del comportamento, feocromocitoma, asma, infezioni polmonari o altri problemi all’apparato respiratorio, glaucoma o aumento della pressione dell’occhio, problemi cardiaci o del sangue, diabete, malattie epatiche, pressione alta o bassa, problemi renali, sindrome neurolettica maligna, discinesia tardiva, problemi al midollo osseo, ipertrofia prostatica, Parkinson, Alzheimer o altre forme di demenza, sindrome di Reye, prolattina alta nel sangue e tumori

in caso di recente o programmato mielogramma

in caso di assunzione o abuso di alcolici o di astinenza dall’alcol

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di rischio di tumore al seno

in caso di rischio di glaucoma

in caso di condizioni di salute precaria

in caso di regolare esposizione a temperature molto elevate o a insetticidi

 

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di procloperazina.

Tale farmaco può compromettere le capacità di guida e di manovra di macchinari pericolosi; questo effetto collaterale può essere aggravato dall’assunzione di alcol e da alcuni farmaci. Inoltre può causare pericolosi capogiri; per questo è opportuno alzarsi lentamente, soprattutto al mattino, e sedersi o sdraiarsi al comparire dei primi giramenti di testa.

Propiltiouracile

Propiltiouracile

 

E’ utilizzato per trattare l’ipertiroidismo.

 

Che cos’è il propiltiouracile?

Esso esplica la sua azione inibendo la sintesi della tiroxina e la sua conversione a triiodotironina.

 

Come si assume il propiltiouracile?

Si somministra sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del propiltiouracile

Può causare gravi problemi epatici, al sangue o al midollo osseo. Può condurre altresì ad un abbassamento dei livelli ematici di piastrine.

Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali si possono includere:

capogiri

lievi dolori muscolari

perdita o variazioni del senso del gusto

sensazione di sonnolenza

mal di testa

lieve perdita dei capelli

 

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

sintomi di un’infezione in corso

emorragie o lividi

gonfiore

insolite stanchezza o debolezza

cambiamenti nella quantità di urine

tosse con emissione di sangue

dolori a livello articolare

epidermide arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama

intorpidimenti o pizzicore alla pelle

linfonodi gonfi o dolenti

 

Controindicazioni e avvertenze

Prima di assumerlo è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare betabloccanti, digossina, anticoagulanti e teofillina)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di malattie epatiche, problemi del sangue o del midollo osseo, disturbi renali o problemi polmonari o respiratori

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

Può compromettere le capacità di guida o di manovra di macchinari pericolosi; questo effetto indesiderato può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali.

È importante far sapere a medici, chirurghi e dentisti della sua assunzione.

Raloxifene

Raloxifene

 

S’impiega al fine di ridurre il rischio di sviluppare tumori al seno invasivo in alcune donne che hanno già affrontato la menopausa.

E’ altresì utilizzato per trattare e prevenire l’osteoporosi in menopausa.

 

Che cos’è il raloxifene?

E’ un modulatore selettivo dei recettori estrogenici; bloccando quelli presenti nei tessuti dell’utero e della mammella, abbassa il rischio di tumore al seno invasivo.

Riduce anche la perdita di tessuto osseo e l’aumento della fragilità ossea con cui possono confrontarsi le donne dopo la menopausa.

 

Come si assume il raloxifene?

Si somministra per via orale, sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali del raloxifene

Fra i suoi possibili effetti indesiderati sono inclusi:

vampate di calore

aumento della sudorazione

dolori a livello articolare

crampi alle gambe

 

È importante rivolgersi subito ad un medico in caso di:

rash

orticaria

prurito

difficoltà a respirare

senso di pesantezza o oppressione o dolore al petto

gonfiore a bocca, volto, labbra o lingua

anomali perdite vaginali

dolore alla schiena o a un fianco

appannata della vista

perdita della vista

altri problemi alla vista

dolore, sensibilità, gonfiore, noduli o perdite a livello del seno

sangue nell’espettorato

stato di confusione

sintomi simil-influenzali

dolori, sensazione di calore o gonfiore a gambe o polpacci

debolezza a un singolo lato del corpo

fiato corto

difficoltà nel parlare

gonfiore a mani, braccia, gambe o piedi

emorragie

 

Controindicazioni e avvertenze

Non deve essere impiegato prima della menopausa, durante la gravidanza e l’allattamento, nel caso in cui si abbiano avuti con trombi nelle gambe, nei polmoni o negli occhi e se si stanno assumendo resine a scambio anionico o estrogeni.

L’assunzione del farmaco da parte degli uomini è sconsigliata.

Prima della cura è importante informare il medico:

circa la presenza di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze

dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti in passato (in particolare estrogeni, diazepam, diazossido, lidocaina, resine a scambio anionico e anticoagulanti)

se si soffre (o si è sofferto in pregresso) di problemi al fegato o ai reni, problemi cardiovascolari, pressione alta, tumori (in particolare al seno) e sindrome da malassorbimento intestinale

in caso di ictus o attacco ischemico transitorio

in caso di rischio di ictus o problemi cardiaci

in presenza di gravi casi di trombosi in famiglia

in caso di donne gravide o in fase di allattamento

in caso di programmati interventi chirurgici programmati

se si è fumatori

se si bevono sostanze alcoliche

in caso di condizioni di salute molto precarie

se si hanno avuti valori di trigliceridi alti durante l’assunzione di estrogeni

Durante il trattamento, è importante ottemperare al programma di alimentazione e attività fisica prescritto dal curante.

È sempre importante fare sapere a medici, chirurghi e dentisti dell’assunzione di raloxifene, che dovrebbe essere interrotta almeno 72 ore prima di un intervento chirurgico o di una situazione che costringerà seduti e/o letto per un lungo periodo di tempo.

Inoltre, in caso di lunghi viaggi, è consigliato di evitare di rimanere seduti troppo a lungo e cercare invece di muoversi il più possibile.