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Ecografia morfologica (ecografia del secondo trimestre)


Cos’è l’ecografia morfologica?

L’ecografia morfologica, o ecografia del secondo trimestre, è un esame non invasivo di tipo ostetrico-ginecologico che valuta l’anatomia fetale, l’accrescimento (biometria) del feto, e permette l’individuazione di malformazioni fetali maggiori. Nel caso in cui non sia stata effettuata una ecografia nel primo trimestre, si procederà alla determinazione del numero e delle dimensioni dei feti, e valutazione della crescita fetale con una data ecografica presunta del parto, e screening del secondo trimestre

A cosa serve?

L’ecografia morfologica serve a controllare l’anatomia e il benessere fetale. Permette di identificare alcune malformazioni fetali (con una sensibilità variabile tra il 20-50%), vengono misurati alcuni distretti fetali e confrontarli con le curve di riferimento per valutare lo sviluppo fetale atteso per l’epoca della gravidanza. Infine, l’ecografia del secondo trimestre serve a controllare la quantità di liquido amniotico e a visualizzare la sede di inserzione placentare.

LINEE GUIDA SIEOG SECONDO TRIMESTRE

Quando va eseguita l’ecografia del secondo trimestre?

L’ecografia morfologica è consigliata durante il secondo trimestre, tra la 19^ e 21^ settimana di gravidanza. In ogni caso, si raccomanda di prenotarla subito dopo aver effettuato l’esame ecografico del primo trimestre. 

Come si svolge?

Trattandosi di un esame ecografico, vengono utilizzate le onde sonore (ultrasuoni innocui per madre e feto). 

Possono essere visualizzate tutte le anomalie e malformazioni fetali?

No, per i limiti stessi dell’ecografia non possono essere evidenziate tutte le anomalie, ma solo alcune. L’accuratezza delle immagini ecografiche può essere alterata dalla posizione del feto in utero, dalla ridotta quantità di liquido amniotico, e da diversi altri fattori tra cui obesità, cicatrici, fibromi uterini). Anche le sindromi fetali (un insieme di sintomi e segni del feto) possono non essere identificate all’esame di screening. La sensibilità dell’esame varia dal 20 al 50% a seconda del distretto fetale interessato.

Linee guida SIEOG