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Nurturing care 


Cos’è la Nurturing care?

La Nurturing care, cioè le cure che nutrono, è un’iniziativa per “promuovere la genitorialità responsiva e lo sviluppo precoce dei bambini e delle bambine fin dalla nascita”, allo scopo di proteggere, promuovere e sostenere il loro migliore sviluppo possibile nei primi 1000 giorni. 

Al progetto partecipano l’Istituto Superiore di Sanità, l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), il Centro per la Salute del Bambino (CSB), la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) e l’Ordine della Professione Ostetrica di Roma e Provincia (OPORP), il Comitato Italiano per l’Unicef e Save The Children Italia.

A cosa serve la Nurturing care? 

Nei primi mille giorni del bambino, ovvero fino al terzo anno di vita, si può fare molto per il suo sviluppo e la sua salute. Sono 1000 giorni in cui è possibile nutrire (nurturing) i bambini e le bambine con stimoli ed esperienze per favorire le trasformazioni fisiche, psichiche, motorie e relazionali di questo periodo, e promuovere la sua salute futura. Infatti, la Nurturing care si basa sulle evidenze raccolte in circa 20 anni, sui rischi e i danni provocati dalla mancanza di opportunità e stimoli di sviluppo cognitivo e sociorelazionale nei primi anni dei bambini, periodo cruciale della loro vita. 

Nel concetto di cure che nutrono rientra in diversi ambiti di cura, alcuni che prevedono l’impegno delle famiglie, altri quello degli operatori sanitari, degli educatori e della comunità. Nei primi anni del bambino e della bambina, ad esempio, la famiglia e i genitori hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo cognitivo, per l’educazione a sani stili di vita (tra cui alimentazione e movimento), per le relazioni affettive e sociali. L’atteggiamento dei genitori, cioè l’esempio e le abitudini della famiglia, può fare la differenza per la salute, il benessere e lo sviluppo del proprio figlio e figlia.

Infatti, lo sviluppo del bambino è influenzato da tanti fattori diversi tra cui l’alimentazione materna in gravidanza e le abitudini alimentari che i genitori adottano, l’allattamento al seno, l’esposizione a eventuali sostanze tossiche (fumo di sigaretta, ad esempio) o inquinanti ambientali, la qualità della relazione con i genitori e in famiglia, sulla cui base si fondano le competenze cognitive e relazionali che il bambino svilupperà da giovane e da adulto.

Tuttavia, i bambini non vanno forzati a imparare nè serve sovrastimolarli: ogni bimbo, così come ogni individuo, ha i propri tempi, e per crescere sano e imparare ad avere relazioni sane, serve amore. Ad esempio, è ormai ampiamente dimostrato che i bambini trascurati e che non ricevono stimoli, non sviluppano appieno tutte le aree del loro cervello.

Parlare, ascoltare insieme musica, giocare a nominare gli oggetti, i luoghi e le persone, vivere l’ambiente esterno, sperimentare sapori, odori e consistenze, sono tutti stimoli ed esperienze che contribuiscono a nutrire lo sviluppo del bambino e della bambina come persona nella comunità e nel mondo.