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Bucato green: consigli per un bucato che fa bene all’ambiente e alla salute

Verde Humanitas, una nuova rubrica contenente consigli e informazioni utili per un futuro più sano e sostenibile.

La salute, nostra e dell’ambiente, passa anche dalla lavatrice. Si chiama dermatite da contatto l’irritazione che talvolta compare sulla pelle di alcune persone, anche bambini, quando indossano o entrano in contatto con alcune delle sostanze con cui vengono confezionati detersivi e additivi per il bucato. E si chiama danno ambientale quello che sprechi di acqua e uso eccessivo di detersivi contribuiscono ad aumentare. Tuttavia, è sufficiente cambiare di poco le nostre abitudini per avere un bucato che faccia bene all’ambiente e alla salute.

Ne parliamo con la dottoressa Marta Brumana, responsabile di Dermatologia di Humanitas San Pio X.

«Molti dei detersivi comunemente usati per il bucato a mano e in lavatrice contengono sostanze che, nelle persone predisposte e con pelle più sensibile, possono risultare irritanti per la pelle – spiega la dottoressa Brumana -, ma nei casi più seri possono dare luogo anche a vere e proprie allergie. Inoltre, sono spesso anche le stesse sostanze chimiche che, oltre alla pelle, danneggiano anche l’ambiente».

Bucato green: quali scelte fare?

«Coloranti, profumazioni anche prodotte con essenze naturali, enzimi usati per rimuovere lo sporco in profondità sono i principali responsabili dei sintomi cutanei da irritazione, come ad esempio prurito, vescicole, arrossamenti sino a vere e proprie dermatiti – prosegue l’esperta -. Si tratta di sostanze presenti nella maggior parte dei detersivi, ammorbidenti e additivi per il bucato, ma che vengono usati in concentrazioni ridotte nei detersivi e detergenti ipoallergenici. Dalla concentrazione e dal tempo di contatto della sostanza irritante con la cute, infatti, può dipendere anche l’entità del danno cutaneo e dei sintomi».

Cosa fare?

Scegliere detersivi ipoallergenici, con basse concentrazioni di sostanze irritanti, oppure a base di sapone di Marsiglia, e risciacquare bene i capi alla fine dei lavaggi per ridurre il rischio di sviluppare dermatiti da contatto. Meglio preferire prodotti alla spina o con confezioni riciclabili, così da ridurre anche l’uso di plastica e imballaggi.

Usare la quantità di detersivo raccomandata come descritto sulla confezione, o anche meno: maggiori quantità non solo non rendono il bucato più pulito, ma aumentano la concentrazione delle sostanze irritanti, richiedendo maggiori quantità di acqua per il risciacquo, e danneggiando l’ambiente.

Lavare subito, o in breve tempo, i panni molto sporchi, ad esempio di fango, macchie di gelato o sugo, evitando di lasciarli nella cesta della biancheria sporca. Le macchie si tolgono prima, con meno detersivo e a basse temperature, se i panni vengono lavati subito.

Preferire lavaggi a basse temperature: il fatto che molti detersivi siano efficaci anche a basse temperature significa che gli enzimi presenti sono attivi anche a 30°; in alcuni casi addirittura le alte temperature possono contribuire a inattivare alcuni principi attivi detergenti. 

Evitare l’abuso di disinfettanti per il bucato: nella maggior parte dei casi sono totalmente inutili e possono essere una causa frequente di dermatiti.  

Usando i detersivi in modo corretto e nella giusta quantità aiutiamo la nostra salute, la salute dell’ambiente e contribuiamo a ridurre anche gli sprechi di acqua ed energia.

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