COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Calcolosi della colecisti: cause, sintomi complicanze e terapie 

La calcolosi della colecisti – o colelitiasi – è la formazione di sassolini, piccoli aggregati solidi, chiamati calcoli biliari, che possono variare in numero e dimensione. Se i calcoli restano silenti e non danno sintomi può non essere necessaria alcuna terapia. In caso di complicanze, invece, il trattamento è chirurgico.

Ne parliamo con il professor Jacques Lucien Megevand, Responsabile di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X.

Calcoli biliari: cause, sintomi, complicanze

La colecisti, conosciuta anche come cistifellea, è un organo a forma di piccola pera situato sotto il fegato. La sua funzione è di immagazzinare la bile, un liquido prodotto dal fegato che serve a digerire i grassi (lipidi). Durante i pasti, soprattutto quelli ricchi di grassi, la colecisti si contrae e libera la bile nel duodeno, la prima parte dell’intestino tenue che si collega allo stomaco, attraverso una serie di condotti, chiamati vie biliari. In questo modo, la bile, costituita da acqua, sali biliari, colesterolo e pigmenti, emulsiona i grassi e ne facilita l’assorbimento da parte dell’organismo. 

Cause dei calcoli biliari

Se il colesterolo o i sali precipitano, si depositano nella colecisti e non vengono emulsionati dalla bile, si cristallizzano e danno origine ai calcoli. I calcoli biliari infatti sono causati da un alterato equilibrio nella composizione della bile, che provoca la formazione di sassolini che possono essere singoli o numerosi, e variare da pochi millimetri a qualche centimetro di diametro. Diversi sono i fattori che possono favorire la formazione dei calcoli della colecisti:

  • eccesso di colesterolo nel sangue o alterazioni del suo metabolismo
  • obesità e dieta ricca di grassi
  • gravidanza, per effetto degli ormoni femminili (estrogeni e progesterone)
  • digiuno prolungato o perdita di peso troppo rapida
  • predisposizione genetica
  • terapie ormonali estrogeniche.

Sintomi dei calcoli biliari

Spesso i calcoli biliari non danno sintomi e possono restare a lungo silenti, manifestandosi anche dopo molto tempo con una colica biliare caratterizzata da dolore intenso e improvviso localizzato nella parte destra dell’addome, sotto le costole, che può irradiarsi verso la schiena o la spalla destra.
Il dolore compare spesso dopo pasti abbondanti o ricchi di condimenti grassi, e può durare da pochi minuti a diverse ore, accompagnato da nausea, vomito e sensazione di gonfiore. Altri sintomi più lievi possono includere digestione lenta, pesantezza post-prandiale.

Complicanze dei calcoli biliari

In genere, quando i calcoli restano silenti, non è necessario intervenire. Tuttavia, se si spostano lungo le vie biliari o ostruiscono i dotti biliari, possono comparire complicazioni anche gravi:

  • Colecistite: infiammazione acuta della colecisti, spesso accompagnata da febbre e dolore persistente.
  • Idrope o empiema: dilatazione o infezione della colecisti dovuta a un’ostruzione prolungata.
  • Ittero ostruttivo: provoca colorazione giallastra di cute e occhi causata dal passaggio della bile nel sangue per mancato deflusso.
  • Pancreatite acuta: infiammazione del pancreas provocata dall’ostruzione del dotto pancreatico, una condizione che può essere anche grave.
  • Colangite: infezione delle vie biliari.

Quando i calcoli migrano nel coledoco, cioè la via biliare principale, si parla di coledocolitiasi. Anche in questo caso possono non dare sintomi o provocare coliche biliari ricorrenti. Se si sospetta che i calcoli abbiano raggiunto il coledoco, può essere necessaria una colangiografia con risonanza magnetica (RMN), che permette di studiare in modo preciso le vie biliari senza ricorrere a procedure invasive. In passato si utilizzava più spesso la colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP), oggi riservata ai casi in cui sia necessario anche rimuovere i calcoli.

Calcolosi della colecisti: quando e come intervenire?

La colecistectomia, cioè l’asportazione chirurgica della colecisti, rappresenta il trattamento di prima scelta nei pazienti che presentano sintomi o complicanze. L’intervento viene eseguito in laparoscopia, una tecnica mini-invasiva che riduce il dolore post-operatorio, accelera la ripresa e lascia cicatrici minime. È possibile eseguire anche l’intervento con chirurgia robotica o mediante la tecnica a singolo accesso ombelicale (single-site), che prevede un’unica incisione nascosta all’interno dell’ombelico.

Se i calcoli sono presenti anche nel coledoco, il chirurgo può rimuoverli durante lo stesso intervento con strumenti endoscopici dedicati (coledocoscopio), oppure in un secondo tempo mediante ERCP con papillotomia, una procedura endoscopica che apre il dotto biliare per permettere la fuoriuscita dei calcoli. Il decorso postoperatorio è in genere rapido, il dolore è lieve e ben controllabile con comuni analgesici, la ripresa dell’alimentazione è precoce e la dimissione avviene spesso entro 48 ore. Le normali attività, compreso il lavoro, possono essere riprese nel giro di una settimana circa. Dopo l’intervento è possibile vivere normalmente senza la colecisti. 

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su