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Cheratosi: dopo i 40 anni, attenzione alle macchie sulla pelle

La comparsa di nei e macchie sulla pelle sono sempre da considerare campanelli d’allarme da sottoporre all’attenzione di un dermatologo. Alcuni tipi di macchie che possono comparire dopo i 40 anni, sia negli uomini che nelle donne, infatti, possono essere lesioni precancerose chiamate cheratosi attiniche, note anche come cheratosi solari

Dove si formano, come riconoscere le cheratosi attiniche e come si curano? Ne parliamo con la dottoressa Silvia Gurgone, dermatologa di Humanitas San Pio X.

«Le cheratosi attiniche sono lesioni precancerose curabili che si sviluppano sulla pelle a causa dell’esposizione non protetta ai raggi ultravioletti del sole – spiega l’esperta -. Quando su alcune aree del volto e del corpo compaiono macchie scure, è consigliabile recarsi tempestivamente dallo specialista dermatologo perché le cheratosi attiniche possono rappresentare un campanello d’allarme per alcuni tumori invasivi dell’epidermide, come il carcinoma squamocellulare». 

Cheratosi attiniche: dove compaiono le macchie

In genere, le cheratosi attiniche si riconoscono come piccole macchie eritematose di colore rosso, ruvide al tatto, che compaiono sulla pelle del viso, sul dorso delle mani, ma anche sul cuoio capelluto in caso di calvizie o stempiatura, oppure sul labbro inferiore (cheilite attinica) – prosegue la dottoressa Gurgone -. Spesso le macchie, che prima compaiono singolarmente, possono unirsi a formare chiazze di maggiore estensione che, in molti casi, tendono a desquamarsi, provocando pizzicore, bruciore o prurito. In molti casi la desquamazione da cheratosi attinica può scomparire per poi ricomparire nello stesso punto, ma può anche essere asintomatica: in questi casi, per verificare la presenza di una cheratosi attinica è necessaria l’osservazione della pelle».

Perché si formano le cheratosi attiniche?

L’esposizione prolungata e continua ai raggi ultravioletti del sole o delle lampade abbronzanti è un fattore di rischio per lo sviluppo delle cheratosi attiniche – sottolinea la dermatologa -, specie per quelle pelli più chiare, con i capelli rossi o biondi e con gli occhi chiari, considerate anche più suscettibili alle scottature solari e alle lesioni cancerose della pelle. Pertanto, le persone che hanno un fototipo chiaro, che svolgono lavori o attività sportiva di lunga durata all’aperto, ma anche chi è in terapia con farmaci immunosoppressori, dovrebbero prestare particolare attenzione alla protezione solare e alle macchie che possono presentarsi sulla pelle e sottoporsi periodicamente a una visita dermatologica di controllo.

Infatti, sebbene il rischio di trasformarsi in carcinoma squamocellulare invasivo è relativamente basso, tuttavia, le cheratosi attiniche vanno considerate un campanello d’allarme. Infatti il 65% dei carcinomi squamocellulari invasivi insorge su una cheratosi attinica pre-esistente, e non è trascurabile neppure il rischio di melanoma, il tumore più aggressivo della pelle, e di carcinoma basocellulare (basalioma) causati entrambi, come le cheratosi attiniche, dall’esposizione alla luce del sole».

Prevenzione e cura delle cheratosi attiniche: cosa fare?

«La prevenzione delle cheratosi attiniche è la stessa per ogni altro tipo di lesione cutanea da esposizione solare: crema con fattore di protezione elevato (50 o più), cappello, abiti coprenti e occhiali da sole – conclude la dermatologa -. In merito alle cure, trattamenti di crioterapia, curettage o diatermocoagulazione sono diretti a rimuovere singole lesioni clinicamente evidenti. In caso di più lesioni estese in superfici ampie della pelle (cheratosi attiniche multiple o estese), si preferiscono terapie topiche, applicate sull’area interessata per inibire la proliferazione delle cellule precancerose, oppure la terapia fotodinamica che permette l’applicazione, attraverso l’attivazione con una luce visibile, di un farmaco sotto forma di crema».

Dermatologia e Venereologia

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