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Ernia inguinale: è possibile fare sport?

L’ernia inguinale è una patologia da non sottovalutare, per le possibili complicazioni per la salute di chi ne soffre. Senza esagerare con gli sforzi, però, è possibile praticare alcuni sport

Ne parliamo con il professor Jacques Mégevand, responsabile di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X 

Quali sono gli sport da evitare con l’ernia inguinale?

La presenza di un’ernia inguinale o addominale non esclude la possibilità di praticare sport, in particolare quelli che attivano in minor misura la muscolatura della parete addominale inferiore, come nuoto, bicicletta e cyclette. È però importante non dimenticare che la comparsa del tipico fastidio o dolore associato all’ernia, deve essere per la persona il campanello di allarme per fermarsi. 

Esistono alcune eccezioni a questa regola come ad esempio gli sport che prevedono sforzi intensi e carichi; in questo caso, sono da evitare sport come il sollevamento di pesi, la corsa, sport da endurance e attività che prevedono sforzi fisici intensi.

Quali sport possono causare l’ernia?

L’ernia inguinale, o sport hernia, può comparire a causa di sport intensi e prolungati, come gli sport da endurance, nelle persone predisposte, ovvero quando è presente un indebolimento della parete muscolare nella regione inguinale. Lo sforzo indotto dallo sport può quindi contribuire a provocare la protrusione, cioè la fuoriuscita di tessuto adiposo (grasso) o visceri da un’apertura, chiamata orifizio, che si forma a livello dell’inguine a causa dell’indebolimento della parete muscolare. Il sintomo principale è il dolore all’inguine, chiamato pubalgia.  

In caso di pubalgia, è importante fermarsi dal praticare sport e rivolgersi al medico specialista per valutare la presenza di ernia inguinale. Infatti, in alcuni casi, l’ernia inguinale può non presentarsi con la tipica tumefazione (il gonfiore), ma potrebbe comparire quando esacerbata dagli sforzi che aumentano la pressione addominale. In genere, la diagnosi di ernia inguinale avviene durante la visita medica; solo nei casi di piccole ernie, lo specialista potrebbe ricorrere all’ecografia inguinale sotto sforzo. 

Ernia inguinale: il trattamento

L’ernia inguinale non guarisce da sola, con il riposo, ma deve essere diagnosticata e curata in centri specializzati. L’intervento chirurgico è il trattamento standard che ha lo scopo di evitare e prevenire complicazioni dell’ernia, quali ostruzione o incarcerazione dell’ernia, con conseguenze gravi per la persona. In questi casi, una parte dell’intestino viene incarcerata all’interno del canale inguinale (ernia incarcerata), oppure strangolata dall’ernia non riceve sangue (ernia strozzata): in entrambi i casi è necessario ricorrere alla chirurgia d’urgenza. I sintomi dell’ernia incarcerata sono dolore addominale, nausea, vomito, oltre al rigonfiamento e dolore all’inguine. 

Ernia inguinale: l’intervento

L’intervento chirurgico dell’ernia ha l’obiettivo di riparare l’orifizio che si è creato nella parete addominale, risolvere i sintomi e prevenire le complicanze. L’intervento di routine prevede il posizionamento di una rete non riassorbibile o parzialmente riassorbibile, che viene posta al di sopra della parete posteriore del canale inguinale, per rinforzare i punti di debolezza. In casi selezionati, il chirurgo può scegliere di adottare la tecnica laparoscopica. In entrambi i casi, la chirurgia dell’ernia richiede un ricovero giornaliero in regime di Day Hospital.

Responsabile di Chirurgia Generale

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