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Ginocchio: se danneggiato, si può rigenerare? 

Sulle terapie rigenerative viaggiano in rete e sui social informazioni spesso contraddittorie che contribuiscono più a creare confusione che informazione. Pertanto, abbiamo chiesto di fare chiarezza sulla rigenerazione dei tessuti danneggiati da usura, lesioni o traumi, al professor Maurilio Marcacci, Responsabile del Centro per la ricostruzione funzionale e biologica del ginocchio di Humanitas San Pio X.

Usura, età, malattie infiammatorie, lesione e traumi anche in giovane età possono, nel tempo, portare il ginocchio a una vera e propria impotenza funzionale. «Significa che le componenti del ginocchio, quali le superfici delle ossa dell’articolazione, la membrana sinoviale, le cartilagini e i legamenti, perdono il rapporto fluido che hanno in condizioni di salute. Questo determina una riduzione della funzione del ginocchio, e quindi la riduzione e limitazione della capacità di muoversi e di sopportare i carichi. Compaiono così dolore, rigidità e perdita di flessibilità». 

E’ vero che è possibile rigenerare osso e cartilagine del ginocchio?

La medicina rigenerativa è in grado di favorire la rigenerazione dei tessuti lesionati o usurati del ginocchio, ma a condizione che la lesione non sia di grado esteso. Infatti, nelle fasi finali della degenerazione dei tessuti, ovvero quando la lesione ha alterato irrimediabilmente il rapporto tra le componenti articolari, l’utilizzo di terapie biologiche non è indicato, e l’unica soluzione è la sostituzione protesica.

Come avviene la rigenerazione dei tessuti?

Non è possibile rigenerare un ginocchio lesionato, ma è possibile, nel tempo, rigenerare le componenti tissutali e ossee lesionate del ginocchio, se la lesione è superficiale, sfruttando la capacità dell’organismo di auto-rigenerarsi. In pratica, le terapie rigenerative usano diversi fattori presenti nel sangue o nel grasso del paziente, quali fattori di crescita piastrinici o cellule mononucleate (monociti e linfociti) presenti nel sangue venoso, o cellule staminali mesenchimali da tessuto adiposo, che prelevate e somministrate in modo diverso e secondo indicazioni diverse che dipendono principalmente dal tipo di lesione ma anche dalla valutazione dell’esperto sulla base di fattori individuali del paziente, esprimono il loro potenziale rigenerativo, anti-infiammatorio e anti-dolorifico

E’ vero che i benefici sono immediati?

No, i benefici dei trattamenti biologici non sono immediati e i tempi non sono uguali per tutti i pazienti. Queste terapie hanno bisogno di tempi biologici che possono variare da paziente a paziente, e in alcuni possono richiedere 6-12 mesi per raggiungere il massimo risultato possibile.

Le terapie biologiche hanno effetti indesiderati?

No, le terapie biologiche sfruttano elementi presenti nell’organismo del paziente a cui poi vengono infiltrati dove serve. Questo tipo di trattamento chiamato autologo non ha alcun effetto collaterale nè c’è rischio di reazioni da rigetto perchè si tratta di sostanze autologhe, appunto, che appartengono al paziente e al paziente stesso vengono infiltrate. 

PRP, cellule staminali e mononucleate agiscono in modo uguale?

No, e per questo motivo hanno anche indicazioni diverse, anche se possono essere usate in associazione. Per esempio, i fattori di crescita piastrinici, più noti semplicemente come PRP (plasma ricco di piastrine) si ottengono dalla centrifugazione, separazione e concentrazione delle piastrine presenti in una modesta quantità di sangue venoso prelevato dal braccio del paziente. Infiltrati nelle aree lesionate dei tessuti del ginocchio del paziente da cui vengono prelevati hanno una potenziale azione anti-infiammatoria e rigenerativa. Le terapie con cellule mononucleate, invece, sebbene vengano estrapolate dal sangue venoso con un processo simile al PRP, vengono usate perchè agiscono immediatamente nel convertire il processo infiammatorio in anti-infiammatorio (è la loro azione principale), oltre a partecipare alla formazione di nuovi vasi sanguigni nel sito in cui vengono infiltrate. Questo contribuisce a una migliore vascolarizzazione che è necessaria per ottenere la rigenerazione tissutale. Diverso il discorso delle cellule staminali mesenchimali prelevate dal grasso del paziente (tessuto adiposo). Questo tipo di cellule hanno la capacità di auto-rigenerarsi e differenziarsi in tessuti diversi a seconda dell’area in cui vengono infiltrate. Il grasso addominale, di cosce o glutei contiene una quantità di cellule staminali mesenchimali che, per essere utilizzate come terapie biologiche, deve essere prelevato, filtrato e frammentato con sistemi particolari per eliminare le componenti pro-infiammatorie, come detriti cellulari, ematici, ecc. Solo sottoposte a questo trattamento, eseguito alla perfezione, le cellule mesenchimali, una volta infiltrate nel sito articolare, sono in grado di svolgere la loro azione anti-infiammatoria, rigenerativa dei tessuti danneggiati, con beneficio anche in termini di riduzione del dolore. 

 

 

 

 

 

Specialista in Ortopedia e Traumatologia; Fisiokinesiterapia; Medicina dello Sport
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