COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Malessere mentale: non c’è niente di cui vergognarsi

In occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale che ogni anno ricorre il 10 ottobre, per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale, vogliamo sottolineare che ogni persona, nell’arco della propria vita può incontrare un disturbo mentale, ma non c’è niente di cui vergognarsi. 

Ne parliamo con il professor Giampaolo Perna, responsabile del Centro di medicina personalizzata sui disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X.

Il malessere mentale non sempre si vede, ma la persona che ne soffre, lo sente sempre. Purtroppo, molto spesso, il fatto che i disturbi mentali non diano sintomi evidenti come il dolore fisico, un’escrescenza o un sanguinamento, contribuisce al ritardo nelle cure e spesso, a una ridotta qualità di vita della persona. È comune infatti che chi soffre di depressione o ansia non lo dimostri, sorrida fuori mentre vive un gran malessere psico-emotivo internamente. Talvolta, il confronto con alcune persone che riescono a gestire in modo ottimale situazioni ed eventi della vita che invece per altri sembrano problemi insormontabili, contribuisce a far sentire in difetto la persona che soffre. 

Salute mentale: chiedere aiuto non è uno stigma 

Ogni persona è diversa, sia nella genetica sia nel modo in cui affronta le situazioni che le si presentano durante la vita, così come siamo diversi nelle esperienze più o meno traumatiche che abbiamo vissuto e superato, nella salute, nella personalità, nelle condizioni socio-economiche e spirituali, e anche nella salute mentale. In questo particolare momento storico in cui le incertezze per il quotidiano e per il futuro si sommano, non c’è da vergognarsi a dire “non ce la faccio” e chiedere aiuto a uno specialista. 

Avere bisogno di aiuto per tornare a stare bene e non solo meglio, e chiederlo allo specialista giusto, non è uno stigma. Infatti, è altamente probabile che parlando e condividendo le proprie emozioni con chi ci sta accanto, scopriremmo che non siamo soli a sentirci sopraffatti, ansiosi, depressi. Parlarne, inoltre, aiuta a non sentirsi sbagliati, a non sentirsi soli, a non sentirsi stigmatizzati come “malati mentali”. Il primo passo per curare ogni malattia e disturbo è parlarne con chi ci può aiutare con una diagnosi e una terapia adeguata, che in alcuni casi può prevedere psicoterapia, in altri anche cambiamenti dello stile di vita, e in alcuni ancora terapia farmacologica. 

Ansia, depressione, panico: cosa è cambiato nella terapia farmacologica

In caso sia necessaria la terapia farmacologica, oggi la prescrizione del tipo e del dosaggio dei farmaci, così come la durata di assunzione della terapia avviene sulla base dell’individuazione del profilo personale e, se necessario, di specifici esami del sangue della persona. Ad esempio, in caso di depressione, prima di prescrivere farmaci, lo psichiatra potrebbe richiedere il dosaggio dei livelli di specifici marcatori che metabolizzano gli psicofarmaci (citocromo P450) allo scopo di valutare la risposta della persona alla terapia, oppure marcatori dell’infiammazione che può essere tra le cause della depressione, oppure di altre sostanze prodotte dall’organismo che influenzano l’umore. 

Nei disturbi di ansia associata al panico, invece, il farmaco ideale potrebbe essere definito sulla base della valutazione di diversi fattori coinvolti nel disturbo di panico, tra cui esami di laboratorio, test psicofisiologici della funzionalità respiratoria e cardiaca, test posturali (alterazione del senso dell’equilibrio), ovvero tutti quelle misurazioni oggettive che aiutano il professionista a individuare il profilo del paziente e quindi a proporre il percorso terapeutico personalizzato più efficace per far tornare la persona a godere della propria vita pienamente e sorridere.

Tornare a star bene ed essere liberi dai disturbi mentali è possibile, basta chiedere aiuto.

Centro per i disturbi d’ansia e di panico

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici