L’artrosi di spalla è una patologia degenerativa a lenta progressione molto comune con l’invecchiamento. Si manifesta in diverse forme, quali omartrosi e artrosi acromion-clavicolare, entrambe con sintomi, cause e terapie diverse.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Andrea Lisai, chirurgo ortopedico di spalla di Humanitas San Pio X.
Cos’è l’artrosi di spalla?
L’artrosi di spalla è una malattia degenerativa progressiva che colpisce la cartilagine articolare ialina, il tessuto liscio che riveste le estremità ossee. La spalla è un complesso articolare che include cinque articolazioni tra cui l’articolazione scapolo-omerale, tra glena e testa omerale, la principale articolazione della spalla, e l’acromion-clavicolare, tra acromion e clavicola. . Entrambe le articolazioni possono presentare segni di artrosi, quando è presente usura della cartilagine e, nei casi più gravi, esposizione dell’osso subcondrale al di sotto della cartilagine. Quando presente, il danno cartilagineo è irreversibile e progressivo, e coinvolge l’intera unità articolare della spalla, cioè oltre alla cartilagine e alle ossa, anche i tessuti periarticolari. La progressione della malattia articolare è classificata sulla base dei segni radiografici: dal grado 0 (assenza di segni e quindi assenza di artrosi) al grado 4 (artrosi grave con marcato restringimento dello spazio articolare e deformità ossee).
Artrosi acromion-clavicolare: le cause
L’artrosi acromion-clavicolare (AC) colpisce l’articolazione tra l’acromion (una parte della scapola) e l’estremità laterale della clavicola. Questa è una delle forme più comuni di artrosi di spalla, spesso meno invalidante dell’omartrosi e talvolta asintomatica. Le cause principali sono il naturale invecchiamento e i sovraccarichi funzionali dovuti a movimenti ripetitivi overhead (sopra la testa), frequenti in atleti che praticano sport come il sollevamento pesi o il lancio di oggetti come nel baseball o nel lancio del giavellotto, oppure in lavoratori manuali come gli imbianchini. Anche traumi pregressi all’articolazione acromion-clavicolare possono contribuire all’insorgenza di questo tipo di artrosi. Il dolore è tipicamente localizzato sull’articolazione acromion-clavicolare, la parte superiore della spalla vicino alla clavicola, e peggiora con movimenti che portano il braccio sopra la testa. A differenza dell’omartrosi, l’artrosi acromion-clavicolare è spesso gestibile con trattamenti conservativi (farmaci, infiltrazioni ecoguidate, fisioterapia) e raramente richiede interventi chirurgici complessi.
Omartrosi: i sintomi
L’omartrosi è la forma di artrosi che interessa l’articolazione gleno-omerale, la principale responsabile dei movimenti ampi del braccio. Le sue cause possono essere primarie (idiopatiche, cioè non sono note, oppure associate a predisposizione genetica o all’invecchiamento) o secondarie, derivanti da esiti di fratture della testa omerale o della glenoide, lussazioni recidivanti, patologie infiammatorie come l’artrite reumatoide, necrosi avascolare della testa omerale o gravi patologie della cuffia dei rotatori. L’omartrosi si presenta con sintomi caratteristici che includono un dolore profondo e una progressiva rigidità che compromette significativamente le attività quotidiane come pettinarsi o guidare. L’omartrosi impatta la funzionalità globale della spalla e, nelle fasi avanzate, spesso richiede un approccio chirurgico, come l’artroplastica di spalla o intervento di protesi di spalla.
Impianto di protesi di spalla: tecniche chirurgiche avanzate
Quando le terapie conservative non sono più sufficienti per gestire il dolore e la limitazione funzionale negli stadi avanzati dell’artrosi di spalla, l’intervento di protesi di spalla diventa la soluzione più efficace. Esistono diversi tipi di protesi, come ad esempio la protesi inversa, anatomica, di rivestimento, e tecniche chirurgiche, che si avvalgono di moderne tecnologie per garantire la massima precisione di impianto e longevità della protesi.
In casi complessi, dove la struttura ossea è alterata da usura o deformità, si possono utilizzare sistemi di navigazione computer-assistita che guidano il chirurgo nel posizionamento ottimale dell’impianto protesico. L’utilizzo della realtà aumentata (AR) nella chirurgia protesica navigata di spalla è un ulteriore passo avanti nel posizionamento accurato della protesi. Questo sistema prevede che il chirurgo indossi speciali occhiali durante l’intervento, che proiettano la pianificazione virtuale e i movimenti che il chirurgo esegue, tracciati da sensori applicati agli strumenti chirurgici. Quando pianificazione virtuale ed esecuzione dell’intervento combaciano, il posizionamento della protesi corrisponde esattamente a quello pianificato, massimizzando l’accuratezza dell’impianto.
La precisione nell’impianto della protesi è fondamentale, poiché permette di ottenere migliori risultati sulla biomeccanica, riducendo il dolore post-operatorio e favorendo una riabilitazione più efficace, con un recupero più rapido e completo della funzionalità e del movimento della spalla, e minori rischi di spostamento della protesi.
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