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Pelle del neonato, come cambia nel tempo?

Nelle prime settimane e nei primi mesi di vita, la pelle del neonato non è perfetta e si deve adattare al nuovo ambiente. Tante e diverse possono essere le manifestazioni della cute: ad esempio, la dermatite atopica, l’eritema da pannolino, oppure delle semplici voglie, fastidi che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente in modo naturale.

Se la pelle non è perfetta bisogna preoccuparsi?

La pelle del neonato è un pianeta in movimento e in continuo cambiamento nelle prime settimane di vita. “La superficie cutanea del bebè non è liscia e perfetta perché, in realtà, va incontro a delle modificazioni di colore e a delle lesioni di diverso tipo e di differente consistenza. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di manifestazioni cutanee transitorie che tendono a risolversi da sole nel giro di pochi giorni o di poche settimane”, precisa la dottoressa. E aggiunge: “Queste, quindi, pur allarmando e creando molta ansia nei genitori (soprattutto nei neogenitori), in realtà fanno parte della normalità, dell’adattamento del neonato alla vita post-natale”.

Perché si verificano queste manifestazioni cutanee nei neonati?

“Questo accade perché la pelle del neonato ha uno spessore di circa il 30% inferiore rispetto a quello della cute di un adulto. Inoltre, normalmente non produce quantità adeguate di sebo ed è particolarmente sensibile a tutto ciò che può essere un fattore irritante”, chiarisce la dottoressa. Bisogna tener presente che il neonato abbandona un ambiente bagnato nel quale è stato per nove mesi (a contatto con il liquido amniotico) e improvvisamente si trova in un ambiente molto secco qual è quello dell’atmosfera. La sua pelle risente in modo anche violento di questa modifica ambientale e risponde con un atteggiamento che è quello della secchezza.

Quali sono le principali manifestazioni cutanee dei neonati?

Alcuni neonati, soprattutto quelli prematuri, sono rivestiti di una peluria, di una sorta di lanugine che è presente sul dorso, sulle braccia e sulle orecchie. Durante le prime settimane di vita, però, questa peluria cade a causa della secchezza a cui la pelle va incontro. Inoltre, “il neonato spesso nasce con una pelle color cianotico o rosso vivo, perché deve affrontare adattamenti anche di tipo cardiocircolatorio e di termoregolazione”, spiega la specialista. Nei primi giorni di vita, infatti, il bebè non è in grado di termoregolare e, infatti, la pelle delle manine e dei piedini appare pallida e fredda. Infine, può subentrare un colorito della cute di tipo subitterico (giallastro) dovuto all’ittero, situazione fisiologica del neonato dovuta all’accumulo di una sostanza nel sangue. “Ma tutto ciò rientra nella normalità e fa parte, come si è detto in precedenza, di quelle modifiche fisiologiche alle quali è soggetta la cute del neonato nel suo primo periodo di vita”, conclude la dottoressa Marangione.   

 

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