COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Proteggere il cuore dei neonati con un ECG a pochi giorni dalla nascita

L’esecuzione di un semplice elettrocardiogramma (ECG) a pochi giorni dalla nascita, può individuare patologie cardiache minacciose per il neonato e ridurre anche il rischio di SIDS, la sindrome della morte in culla. Ne parliamo con gli specialisti dell’unità operativa di Cardiologia di Humanitas San Pio X.

«Pur in presenza di una progressiva diminuzione della natalità, i problemi cardiologici neonatali rappresentano un problema sanitario rilevante – dicono gli esperti di cardiologia -. Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti con l’obiettivo di offrire a mamma, feto e neonato il miglior trattamento possibile. Tuttavia sfuggono almeno il 20% delle gravide, in gran parte extracomunitarie, che per tutta la durata della gestazione non si sottopongono ad alcun accertamento clinico strumentale.

Lo screening elettrocardiografico effettuato al mese di vita del neonato si è dimostrato uno strumento utile nella diagnosi e prevenzione di alcune cardiopatie congenite silenti sfuggite allo screening prenatale e alla clinica dei primi giorni di vita, nell’identificazione delle aritmie e nella diagnosi delle anomalie elettriche a elevato rischio di aritmie minacciose come la sindrome del QT lungo, un disturbo geneticamente trasmesso del ritmo cardiaco che si manifesta con sincopi ricorrenti o arresto cardiaco improvviso conseguente a una tachicardia scatenata da stress emotivo, sforzo fisico o dal sonno».

Sindrome della morte in culla: l’ECG per prevenirla

In molti casi, anche le morti legate alla sindrome della morte improvvisa infantile (SIDS) si potrebbero evitare con un elettrocardiogramma.

«La disponibilità odierna di terapie efficaci per diagnosticare e trattare adeguatamente i piccoli bambini a rischio – continuano i cardiologi – non giustifica la mancata diagnosi e l’esistenza di pazienti identificati e non adeguatamente trattati. A ciò va aggiunta l’evidenza che in alcune morti improvvise del lattante classificate come SIDS, era stato dimostrato in precedenza un allungamento dell’intervallo QTc. Ovviamente l’ECG deve sempre essere inserito in un contesto clinico e familiare, e un elettrocardiogramma patologico al primo riscontro non significa necessariamente malattia, così come al contrario un ECG completamente normale può associarsi a diversi tipi di difetti congeniti e all’intero spettro delle aritmie»

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su