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Primi risultati della ricerca Humanitas sull’impatto della pandemia da COVID-19 sul benessere mentale della popolazione italiana.

Il Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, insieme al Centro di Medicina Personalizzata sui Disturbi d’Ansia e di Panico di Humanitas San Pio X sta conducendo un’indagine guidata dal prof. Giampaolo Perna e coordinata dalla dott.ssa Daniela Caldirola, per valutare l’impatto della pandemia da COVID-19 sulla salute e il benessere mentale della popolazione italiana e mondiale e mettere a fuoco bisogni e necessità a cui rispondere.

L’indagine, che non coinvolge il personale sanitario, si avvale di un questionario online, approvato dal Comitato Etico di riferimento, e viaggia sui social network, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di persone che in forma anonima e volontaria desiderino collaborare allo studio attraverso la compilazione del questionario.

Link al questionario clicca qui

La prima fase dello studio si è conclusa e il gruppo di ricerca sta analizzando i primi dati raccolti dal questionario diffuso tra maggio e giugno

Circa 2400 persone hanno partecipato e il 63% di esse (1500 persone) ha completato il questionario in tutte le sue parti. La quasi totalità dei partecipanti non aveva contratto COVID-19 fino al momento della compilazione del questionario.

Come atteso, i risultati preliminari mostrano che la pandemia e i conseguenti cambiamenti nella vita quotidiana hanno influito negativamente su diversi aspetti personali e sul benessere psicologico di molti Italiani.

Una parte consistente degli intervistati ha lamentato un peggioramento nei rapporti con il partner (21%) o con i figli (13%). Il 50% dei lavoratori ha riportato un incremento nella fatica percepita durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, mentre il 70% circa degli studenti ha dichiarato una sensibile diminuzione della concentrazione nello studio.               

Riguardo agli stili di vita, il 7-8 %degli intervistati ha aumentato il consumo di alcolici o di nicotina, oppure ha iniziato a farne uso, il 33% ha diminuito o smesso di praticare attività fisica e il 40% ha dichiarato di aver diminuito la propria attività sessuale.

Le diverse paure legate all’infezione sono state molto diffuse, anche tra le persone che non avevano contratto la malattia. Il 90% degli intervistati ha riportato di avere in qualche misura paura di infettarsi, circa il 77% aveva paura di poter infettare in qualche modo altre persone e il 65% ha dichiarato di avere in qualche misura paura di morire nel caso dovesse contrarre COVID-19.

L’impatto della pandemia su alcuni aspetti specifici della salute mentale degli Italiani è emerso come molto rilevante. Infatti, circa il 14% degli intervistati ha iniziato ad assumere ansiolitici o sonniferi e il 10% ha iniziato ad assumere antidepressivi, mentre il 19% di chi già li assumeva prima della pandemia ha avuto necessità di incrementarne il dosaggio.

Molti intervistati hanno lamentato sintomi ansiosi e malessere emotivo, con percentuali che risultano maggiori rispetto a quanto generalmente riportato nella popolazione generale. Il 21% ha riportato sintomi ansiosi clinicamente significativi e interferenti sulle proprie attività quotidiane, mentre il 10% ha avuto almeno un attacco di panico nel mese precedente la compilazione, senza mai averlo avuto prima nella vita. Il 20% ha riportato sintomi clinicamente significativi di disturbo post-traumatico da stress (PTSD) in relazione a esperienze legate alla pandemia, mentre il 28% ha lamentato sintomi ossessivo-compulsivi disturbanti e interferenti con il proprio funzionamento quotidiano. Infine, il 55% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto insonnia.

La nostra ricerca non si ferma

I dati emersi ci suggeriscono che attività di sostegno e cura del benessere mentale siano di grande importanza per aiutare quella consistente parte di Italiani che ha particolarmente risentito della pandemia dal punto di vista emotivo. A tutela del benessere mentale attuale e futuro della popolazione, è importante monitorare l’andamento nel tempo dei livelli di stress e malessere emotivo, anche a distanza dal picco più acuto dell’emergenza sanitaria.

Per questo motivo, il questionario anonimo e volontario viene riproposto ora e nei prossimi mesi. È davvero importante che chi lo ha già compilato in precedenza lo compili nuovamente, così come è importante che lo compili anche chi non lo aveva fatto prima.

Per partecipare all’indagine, e rispondere al questionario scaricabile a questo link è necessario avere non meno di 18 anni di età. L’indagine non si rivolge agli operatori sanitari direttamente coinvolti nell’emergenza sanitaria, quali medici, infermieri, OSS, OSA, ecc.

Al termine della compilazione del questionario sarà possibile scaricare gratuitamente una nuova audioguida per “imparare a rilassarsi” in un periodo di tensione come quello che stiamo vivendo.

Link al questionario clicca qui

Per maggiori informazioni contattare l’indirizzo email: centroansiapanico@hunimed.eu

 

 

 

 

 

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