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Robot Da Vinci, ancora più alleato del chirurgo e del paziente

Con la chirurgia robotica, in sala operatoria si è raggiunta quella precisione di intervento non possibile con mani e occhi umani. Il robot Da Vinci, infatti, è diventato un prezioso assistente e alleato del chirurgo che resta la componente umana fondamentale per praticare qualunque intervento anche di chirurgia robotica. Tuttavia, come il chirurgo acquisisce e aumenta esperienza e competenza nel tempo, così il più recente upgrade del software del robot Da Vinci Xi in Humanitas San Pio X, lo rende il sistema robotico ancor più alleato del chirurgo e del paziente. 

Perché un aggiornamento del robot Da Vinci? 

«Avere un sistema robotico aggiornato con il più avanzato sistema di software significa aumentare la semplicità di utilizzo del robot da parte del chirurgo in tutti gli interventi, anche quelli più complessi, estrema precisione chirurgica e azzeramento del fisiologico tremore delle mani umane – spiega il professor Jacques Lucien Megevand, responsabile di chirurgia generale di Humanitas San Pio X -, a tutto vantaggio del paziente. Infatti, con il robot Da Vinci Xi, la chirurgia è realmente mini-invasiva, con un maggior risparmio di tessuti, minor dolore postoperatorio e minor trauma degli organi interni. Tutto questo, per il paziente, si traduce in un più rapido recupero delle funzioni fisiologiche dopo l’intervento, una più rapida dimissione dall’ospedale e una riduzione dei tempi di ripresa delle normali attività quotidiane, lavorative e sportive del paziente».

Quali interventi si possono effettuare con la chirurgia robotica?

«Il robot da Vinci si è rivelato vantaggioso nella chirurgia mini-invasiva dei tumori, specie del retto, e nella chirurgia dell’apparato digestivo, inclusa la chirurgia esofagea, pancreatica, epatica e colorettale, in particolare per i pazienti che presentano rapporti anatomici difficili come ad esempio, i maschi, le persone obese e quelle che hanno una pelvi stretta – prosegue il professore -.

Grazie al sistema robotico Da Vinci Xi è stato possibile ridurre il numero degli interventi che, prima del robot, non era possibile portare a termine con le tecniche mininvasive laparoscopiche e dovevano essere convertiti in chirurgia tradizionale, cioè con taglio chirurgico di ampie dimensioni. Inoltre, con il robot da Vinci è stato possibile eseguire dissezioni vascolari, linfonodali e suture intestinali con una maggiore precisione rispetto ad altri tipi di chirurgia». 

Quanto è sicura la chirurgia con il robot da Vinci?

«Sebbene il chirurgo sieda a una consolle posta a distanza dal lettino operatorio, il chirurgo ha sempre il controllo di ogni azione operata dalle braccia robotiche operando quindi in totale sicurezza – prosegue l’esperto -. Insieme al controllo umano, anche il sistema robotico effettua ripetuti controlli di sicurezza che impediscono qualsiasi movimento indipendente degli strumenti o delle braccia robotiche.

Infine, un’equipe presente al tavolo operatorio, che provvede a cambiare gli strumenti chirurgici necessari durante l’intervento, assiste sul campo ciò che il chirurgo principale vede dalla consolle chirurgica, grazie alla visualizzazione 3D in alta definizione del campo operatorio proiettata in tempo reale su un visore.

Robot al lettino operatorio e consolle da cui il chirurga manovra braccia sono connesse tra loro e comunicano tramite un sofisticato software aggiornatissimo, che permette al robot da Vinci di tradurre i movimenti naturali del chirurgo in maniera perfetta e simultanea, filtrando anche il più impercettibile tremore naturale delle mani umane, e al chirurgo di operare in totale sicurezza per il paziente» conclude il professor Megevand.

Responsabile di Chirurgia Generale

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