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Seno tuberoso nelle adolescenti: un aiuto dalla chirurgia plastica

Il seno tuberoso, o seno stenotico, è un’anomalia di sviluppo che interessa le mammelle; è una malformazione evolutiva sempre più comune e colpisce soprattutto le ragazze a partire dalla pubertà, ma può essere osservata anche nei maschi, se affetti da ginecomastia.

Come spiega il professor Marco Klinger, Specialista di Chirurgia Plastica in Humanitas San Pio X, l’unico modo per correggere il seno tuberoso è un intervento di chirurgia plastica.

Le caratteristiche e le cause del seno tuberoso

Il seno tuberoso si presenta con mammelle strette, allungate e cadenti, fin dall’adolescenza. Da un punto di vista morfologico, tra le principali caratteristiche della mammella tuberosa troviamo: base stretta della mammella a livello del torace, parenchima mammario con un volume ridotto, elevazione anormale del solco sotto-mammario, erniazione del parenchima mammario nell’areola e involucro cutaneo contratto, sia a livello orizzontale sia a livello verticale.

“La ghiandola mammaria si sviluppa in maniera anomala e risulta concentrata nella zona posta dietro l’areola, presentandosi strozzata nella parte inferiore, stenotica appunto, e pendendo in maniera innaturale verso il basso”, spiega il prof. Klinger.

Per quanto riguarda la causa si ipotizza una correlazione tra fattori ambientali quali inquinamento, esposizione a radiazioni ionizzanti, alimentazione e ormoni, e la presenza di ghiandole mammarie stenotiche.

Gli studi del professor Klinger sul seno tuberoso

Il prof. Klinger ha condotto in particolare due studi di riferimento sul tema: “The Prevalence of Tuberous/Constricted Breast Deformity in Population and in Breast Augmentation and Reduction Mammaplasty Patients”, pubblicato sulla rivista Aesthetic Plastic Surgery nell’agosto 2016 e “Stenotic Breast Malformation and Its Reconstructive Surgical Correction: A New Concept From Minor Deformity to Tuberous Breast”, pubblicato sulla stessa rivista nell’aprile 2017.

Il primo è uno studio epidemiologico sull’incidenza del seno stenotico nella popolazione generale e dai dati è emerso che vi è un’alta prevalenza di donne con seno stenotico. In particolare nelle pazienti che hanno richiesto un aumento del volume del seno, la percentuale di donne che presenta almeno un elemento tipico di seno tuberoso raggiunge circa il 50%. La presenza di seno tuberoso rappresenta un elemento fondamentale da considerare nella programmazione di un intervento correttivo in queste pazienti, al fine di ottenere un risultato bello, armonico e naturale.

Questo lavoro ha condotto alla stesura di linee guida (racchiuse nel secondo articolo) che indicano le manovre chirurgiche idonee per la correzione di ogni tipo di mammella. “Solo un corretto inquadramento diagnostico, affiancato alle giuste conoscenze tecniche, permette di progettare l’intervento più appropriato per ogni paziente, così da effettuare una correzione chirurgica che garantisca risultati naturali e stabili”, ricorda il prof. Klinger.

L’intervento di rimodellamento per il seno tuberoso

L’intervento ha come obiettivo il rimodellamento della ghiandola mammaria, conferendo alla mammella una corretta forma tondeggiante, mediante tecniche chirurgiche che nella maggior parte dei casi utilizzano il grasso autologo, ovvero della paziente stessa (lipofilling), e in alcuni casi il ricorso a protesi di silicone.

A seconda della singola paziente, il chirurgo valuta il tipo di trattamento più appropriato. L’approccio è completamente personalizzato e tiene conto delle caratteristiche delle mammelle, delle esigenze della paziente e della sua età.

Alla fine dell’intervento la paziente avrà solo una cicatrice poco visibile intorno all’areola. I punti inoltre sono riassorbibili e dunque non occorre che siano rimossi dal chirurgo.

 

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