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Spondilolistesi: il dolore lombare più frequente nelle donne

Il mal di schiena ha diverse cause, anche molto diverse tra loro. In alcune persone, il mal di schiena nella zona lombare può comparire solo a seguito di determinati sforzi, o dopo una lunga giornata di lavoro al computer, in altri può essere la conseguenza di una fisiologica usura vertebrale

Approfondiamo l’argomento con il dottor Giuseppe J. Sciarrone, co-Responsabile del Centro di Chirurgia Vertebrale e Robotica di Humanitas San Pio X.

Cosa significa spondilolistesi e quali sono i sintomi?

Una delle più comuni patologie della colonna è la spondilolistesi, una patologia della colonna vertebrale caratterizzata dallo scivolamento anteriore o posteriore di una vertebra sull’altra. In genere, le vertebre più coinvolte sono le vertebre lombari L3-L4, L4-L5, e L5-S1, dove S sta per vertebra sacrale, situata in prossimità del bacino. Da qui, inizia il dolore lombare. La spondilolistesi, però, può dare sintomi lievi o essere del tutto asintomatica, cioè non presentarsi con il mal di schiena per lungo tempo. 

Il dolore lombare da spondilolistesi viene avvertito come una lombalgia, talvolta persistente o episodico, e non sempre si irradia alle gambe con la sciatalgia. Solo nei casi più gravi, il dolore può diventare cronico e, insieme al dolore lombare, compare anche la sciatalgia o lombosciatalgia, che si aggrava con gli sforzi fisici e quando si resta a lungo in piedi.

È bene ricordare che i sintomi della spondilolistesi, però, sono proporzionali all’entità dello spostamento vertebrale: maggiore è lo spostamento in avanti o indietro della vertebra superiore rispetto a quella sottostante, più intenso è il dolore. Il mal di schiena non è mai un sintomo da sottovalutare.

Perché le donne sono più a rischio di spondilolistesi?

Le donne dopo la menopausa sembrano essere maggiormente colpite da spondilolistesi, probabilmente a causa di alcuni fattori concomitanti come l’artrosi vertebrale, una malattia che causa deterioramento e degenerazione della vertebra e del suo disco, e l’osteoporosi, che rende l’osso vertebrale più fragile. Talvolta, artrosi e osteoporosi possono trovarsi insieme nella stessa persona, e aggravare i sintomi della spondilolistesi. Tuttavia, anche i maschi e i giovani possono andare incontro a spondilolistesi, specie a seguito di traumi della colonna o per via della presenza di lisi istmica.

Quali sono le cure per la spondilolistesi?

Nella spondilolistesi, l’intensità del dolore è proporzionale al danno, ovvero alla gravità dello scivolamento vertebrale. Pertanto, se diagnosticata nelle fasi di dolore lieve, il trattamento della spondilolistesi può essere conservativo. Sulla base della visita specialistica in chirurgia vertebrale e degli esami diagnostici (RX statico e dinamico della colonna lombare, RMN e TC), il medico può prescrivere un periodo di riposo, insieme a farmaci analgesici e antinfiammatori per gestire il dolore, e ginnastica posturale, effettuata sotto la supervisione di un fisioterapista esperto. 

Va ricordato che nelle fasi di dolore acuto da spondilolistesi, è raccomandato non praticare alcuna attività fisica, neppure la ginnastica posturale. Invece, l’uso del corsetto non è sempre consigliato, e va indossato solo su indicazione del medico e per brevi periodi. Nei casi più gravi e quando i trattamenti conservativi non danno benefici, il chirurgo vertebrale potrebbe consigliare la terapia chirurgica, oggi anche con tecnologia robotica. In genere, l’intervento prevede l’artrodesi, cioè la fissazione e consolidazione delle vertebre instabili, in modo da stabilizzare la loro posizione, eventualmente anche grazie all’utilizzo di mezzi di sintesi come placche o viti.

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