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Stili di vita e alimentazione sana: cosa fa bene al cuore

Le malattie cardiovascolari legate all’aterosclerosi sono patologie croniche che ancora oggi rappresentano la causa principale delle morti premature in Europa. Le cause sono spesso correlate allo stile di vita. Ne parliamo con il dottor Gianluca Ruffin, responsabile di cardiologia di Humanitas San Pio X.  

Stile di vita e malattie cardiovascolari: quali sono le cause?

Le malattie cardiovascolari sono strettamente connesse allo stile di vita, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che oltre tre quarti della mortalità cardiovascolare globale può essere prevenuta mediante l’attuazione di adeguate modifiche nello stile di vita in particolare legate a:

  • consumo di tabacco
  • scorrette abitudini alimentari
  • sedentarietà
  • stress psicosociale

La stratificazione del rischio cardiovascolare avviene attraverso le consolidate carte del rischio che tengono conto di: 

  • età
  • presenza di uno o più fattori di rischio (fumo, ipertensione arteriosa, assetto lipidico) e presenza o meno di diabete mellito.

«Se ad alto rischio, i pazienti devono essere incoraggiati a smettere di fumare, a modificare la dieta, a perdere peso e ad aumentare l’attività fisica. Modificare lo stile di vita, in molti casi, può ridurre il ricorso a una terapia farmacologica» dice l’esperto.

Perché è importante la dieta?

Per un paziente con alto rischio cardiovascolare, la dieta è importante per:

  • ridurre il consumo totale di grassi (non devono superare il 30% dell’apporto energetico totale giornaliero)
  • ridurre i grassi saturi (non devono superare un terzo dei grassi totali, vanno sostituiti in parte con grassi di origine vegetale e in parte con carboidrati complessi)
  • aumentare il consumo di frutta fresca, cereali e verdure
  • aumentare il consumo di pesce
  • ridurre l’apporto calorico totale, specie se è necessario perdere peso
  • ridurre l’assunzione di sale e di alcool qualora la pressione arteriosa sia elevata.

«Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti a cambiare stile di vita – sottolinea il dottor Ruffin –, aumentare l’attività fisica, specie l’esercizio aerobico, e quindi camminare a passo veloce, nuotare, ballare o andare in bicicletta per almeno 30 minuti 5 volte a settimana, e se si riesce, tutti i giorni. Questo, sia perché aiuta a ridurre il peso, sia perché se l’attività fisica viene associata a una dieta corretta, aiuta a aumentare il colesterolo “buono” HDL, a ridurre i trigliceridi e anche la tendenza alla trombosi».

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