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Chirurgia robotica della colonna


La chirurgia robotica della colonna o chirurgia spinale robotica usa la più avanzata tecnologia robotica integrata per il trattamento chirurgico mininvasivo di tutte le patologie della colonna che provocano mal di schiena e richiedono interventi con mezzi di sintesi (viti peduncolari, placche, protesi interdiscali). L’estrema accuratezza nel posizionamento dei mezzi di sintesi, secondo la letteratura scientifica internazionale, è fondamentale per l’efficacia dell’intervento, per ridurre il rischio di complicanze neurologiche post operatorie da malposizionamento e di reinterventi per fallimento dell’artrodesi, cioè la tecnica chirurgica che favorisce la fusione delle ossa di un tratto della colonna.

Come funziona il robot per la colonna vertebrale?

Il sistema robotico per la chirurgia della colonna è dotato di un software che integra i dati dell’anatomia del paziente per la pianificazione pre-operatoria dell’intervento, al braccio robotico e a un sistema di sensori posizionati sia sul paziente, sia sul robot, sia esterni al paziente che rilevano ogni micro variazione della posizione del paziente stesso nello spazio (ogni atto respiratorio, ad esempio, determina micro-spostamenti della colonna). Questo aspetto è particolarmente importante perché permette al robot di adeguare la posizione del braccio robotico in tempo reale, garantendo la perfetta adesione della chirurgia performata dal chirurgo sul paziente con la simulazione effettuata nelle fasi pre-operatorie. In questo modo, durante la chirurgia, il robot si adegua ai movimenti involontari del paziente, corregge autonomamente il “percorso” e guida il chirurgo in modo da garantire l’esecuzione di un intervento estremamente preciso e accurato. 

Quali esami servono per l’intervento di chirurgia robotica della colonna? 

Oltre agli esami specifici da effettuare prima di ogni intervento, durante la visita per la chirurgia robotica della colonna lo specialista prescrive una particolare TC della colonna che permette di rilevare l’esatta anatomia della colonna del paziente e di caricare i dati direttamente nel software del robot. I dati ottenuti dalla TC permettono al chirurgo di simulare l’intervento chirurgico ideale per quel paziente, incluso il posizionamento accurato dei mezzi di sintesi necessari a stabilizzare la colonna. Sulla base della simulazione (pianificazione preoperatoria) eseguita dal chirurgo, il robot guiderà ogni fase dell’intervento garantendo la massima accuratezza e precisione. 

Per quali patologie è indicata la chirurgia robotica della colonna?

Il robot è indicato principalmente nel mal di schiena e dolore vertebrale che richiede una chirurgia della colonna con utilizzo di mezzi di sintesi e in tutte le patologie dell’adulto e del bambino che necessitano di una stabilizzazione vertebrale con posizionamento e fissaggio di viti peduncolari all’interno delle vertebre per tenere la colonna stabile. Inoltre, la chirurgia robotica della colonna è indicata anche su pazienti grandi obesi, e su pazienti con rischio anestesiologico (ASA), intra operatorio e post operatorio elevato. 

Tra le patologie per le quali è indicata la chirurgia robotica della colonna troviamo le principali patologie che sono alla base del mal di schiena: 

  • Discopatie: condizione causata da disidratazione di un disco invertebrale che comporta un dolore lombare cronico intercalato da episodi acuti. Il dolore lombare si può irradiare fino alle gambe, con episodi di blocco antalgico funzionale (colpo della strega).
  • Spondilolistesi: lento e progressivo spostamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante, che si manifesta con il dolore tipico della lombalgia aggravato da sforzi fisici e con disturbi lombo-sacrali.
  • Instabilità vertebrale: degenerazione dei dischi intervertebrali nel tratto lombo-sacrale che tende ad avere carattere ingravescente con episodi di blocco articolare sporadico o ricorrente. 
  • Artrosi degenerativa della colonna: frequente nelle donne per cause ormonali e osteoporotiche.
  • Fratture e microfratture vertebrali: tra le cause, traumi da contatto, come può accadere in sport come calcio e rugby, oppure atletica (salto ostacoli), oppure da osteoporosi, o incidenti.
  • Scoliosi idiopatica del bambino (dagli 11 anni) e scoliosi degenerativa dell’adulto. 

Quali sono i vantaggi della chirurgia vertebrale robotica?

In genere, solo una piccola percentuale di persone che soffre di mal di schiena è candidata alla chirurgia robotica, in particolare nei casi in cui il trattamento conservativo (fisioterapia e farmaci) non è indicato o non ha più benefici. 

Quando è raccomandata la chirurgia della colonna, è consigliabile affidarsi a centri specializzati che utilizzano tecnologie all’avanguardia. L’intelligenza artificiale ha il vantaggio dell’estrema accuratezza combinata alla mini-invasività, grazie all’accesso chirurgico percutaneo con microincisioni laterali alla colonna di circa 1 centimetro. Precisione, accuratezza, mininvasività, ridotto sanguinamento sono vantaggi che contribuiscono a un recupero post-operatorio più rapido e minori complicanze. 

I vantaggi della chirurgia robotica della colonna vertebrale possono essere sintetizzati in: 

  • Precisione nel posizionamento dei mezzi di sintesi
  • Riduzione delle complicanze post operatorie
  • Riduzione del rischio di reintervento
  • Accessi chirurgici ridotti (mini-invasività)
  • Riduzione dei tempi chirurgici
  • Riduzione drastica delle dosi di radiazioni al paziente (la chirurgia tradizionale richiede esposizione ad alte dosi di radiazioni intraoperatorie per verificare il posizionamente dei mezzi di sintesi)
  • Minori perdite di sangue
  • Risparmio di tessuti paravertebrali (microincisioni)
  • Rapido recupero dopo l’intervento e rientro alle attività quotidiane.

Cosa fare dopo l’intervento in chirurgia robotica della colonna?

Sulla base della patologia per cui è stato effettuato l’intervento di chirurgia robotica e delle condizioni del paziente, in genere, la mobilizzazione può avvenire dalla sera dell’intervento al giorno successivo. 

In genere al paziente non è richiesto di indossare un bustino per alzarsi e neppure per camminare dopo l’intervento, ma per pazienti con specifiche esigenze può essere indicato un bustino in materiale leggero che va indossato per circa 3 settimane.

È sempre necessaria la fisioterapia e per quanto tempo?

Dopo l’intervento di chirurgia vertebrale robotica, la riabilitazione deve essere il più precoce possibile, sempre tenendo in considerazione le condizioni generali del paziente. In genere, sempre tenendo conto delle raccomandazioni del chirurgo che possono variare da persona e persona, la fisioterapia è raccomandata per un mese, ma già dopo una settimana dall’intervento il paziente può guidare l’auto, andare in bicicletta, e a due mesi è consigliato andare in piscina.

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