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Ustione

Cos’è una ustione?

Con il termine ustione si identifica una lesione cutanea classificata in primo, secondo e terzo grado a seconda della gravità e dei tessuti coinvolti, provocata dal calore. La gravità dell’ustione dipende anche dalla sua estensione.

Quali sono le cause di ustioni?

Diverse sono le fonti di calore che possono causare ustioni: fuoco, liquidi bollenti, sostanze chimiche, corrente elettrica, ma anche l’esposizione al sole. Nella maggior parte dei casi, gli incidenti che provocano ustioni avvengono in ambienti domestici.

Come si classificano le ustioni?

Le ustioni si classificano in base al coinvolgimento di tessuti e all’estensione della superficie corporea ustionata. 

  • Ustione di primo grado: è coinvolto lo strato superficiale della cute causando la dilatazione dei capillari. In genere, si tratta di una ustione lieve, chiamata comunemente anche scottatura, che guarisce spontaneamente in 5-7 giorni, e non lascia cicatrici.
  • Ustione di secondo grado: coinvolge gli strati superficiali e profondi della cute. In genere, le lesioni degli strati più superficiali guariscono in 10-15 giorni senza cicatrici, mentre la guarigione è più lenta e possono rimanere cicatrici, nelle lesioni o più profonde.
  • Ustione di terzo grado: il danno coinvolge anche lo strato sottocutaneo e determina la necrosi dei tessuti con formazione di macchie nere e croste. In genere, le ustioni di terzo grado lasciano cicatrici evidenti.
  • Ustione localizzata: la superficie del corpo coinvolta è meno del 20% nell’adulto e del 12-15% nei bambini
  • Ustioni diffuse: coinvolgono superfici più ampie e gli effetti in genere si ripercuotono sull’intero organismo.

Quali sono i sintomi associati a un’ustione?

Le ustioni o scottature di primo grado si presentano con l’arrossamento della zona ustionata, che genera dolore intenso e bruciore.

Nelle ustioni di secondo grado compaiono bolle dovute alla fuoriuscita di sangue dai capillari cutanei coinvolti, e la lesione genera dolore intenso e bruciore.

Un’ustione di terzo grado si riconosce dalla colorazione della cute che diventa marrone, nera o bianca, ed è molto dura al tatto. In questo tipo di ustioni, la distruzione delle cellule nervose è tale che la persona non avverte dolore. 

Cosa fare in caso di ustione?

Un’ustione non va mai sottovalutata, neppure se si tratta di una scottatura lieve. Infatti, un’ustione può infettarsi o richiedere lunghi tempi di guarigione. Pertanto, è importante rivolgersi a personale qualificato, specie se l’ustione coinvolge zone sensibili (volto, bocca, genitali) o se è particolarmente grave.

In caso di ustione, le prime azioni da fare sono:

  1. Chiamare i soccorsi e attenersi alle indicazioni ricevute dagli operatori di primo soccorso.
  2. provare a rimuovere delicatamente e con particolare cura, eventuali abiti superficiali e accessori (come anelli, collane e bracciali) che possano ostacolare la medicazione prestando molta attenzione a non infierire sulla zona ustionata
  3. fare impacchi di acqua fresca per circa un quarto d’ora sulla zona ustionata, poi coprire la zona ancora bagnata con biancheria di cotone, evitando di esercitare una eccessiva compressione. Se l’ustione è avvenuta per contatto con sostanze chimiche (per esempio, calce secca) va evitata l’acqua. 
  4. far sdraiare la persona ustionata e coprirla.

Cosa non fare in caso di ustione?

  • Non cercare di togliere gli abiti che sono adesi alla zona ustionata, per non staccare anche l’epidermide e peggiorare la situazione.
  • Non applicare sull’ustione nessuna crema, pomata, disinfettante, ghiaccio o altri rimedi casalinghi. Non bagnare la ferita neppure con acqua in caso di ustione da sostanze chimiche. In ogni caso, attenersi alle indicazioni ricevute dai soccorsi.
  • Non forare per nessun motivo le bolle perché potrebbe causare infezioni.
  • Non dare da bere all’infortunato.

Disclaimer: le informazioni contenute in quest’articolo non sostituiscono in alcun modo l’intervento o le indicazioni degli operatori di primo soccorso e forniscono solo semplici suggerimenti per tenere sotto controllo la situazione nell’attesa dei soccorsi.

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