COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Aritmie cardiache

Cosa sono le aritmie cardiache?

Le aritmie cardiache sono alterazioni del normale ritmo del cuore. Il cuore batte grazie a impulsi elettrici che partono da una centralina interna chiamata nodo senoatriale, che invia segnali di contrazione ritmica al muscolo cardiaco, assicurando che il sangue venga pompato correttamente in tutto il corpo. In condizioni normali, il cuore batte con una frequenza regolare, che a riposo varia tra i 60 e i 100 battiti al minuto.

In presenza di aritmie cardiache, il cuore può battere troppo lentamente (bradiaritmie), troppo velocemente (tachiaritmie), oppure in modo irregolare, come ad esempio nel caso della fibrillazione atriale. 

In generale, le aritmie sono suddivisibili in due grandi famiglie:

  • Bradiaritmie: aritmie in cui il battito cardiaco è lento. Le forme più comuni sono:
    • Bradicardia sinusale
    • Bigeminismo atriale non condotto
    • Disfunzione del nodo seno-atriale
    • Blocchi atrio-ventricolari.
  • Tachiaritmie: aritmie in cui il battito cardiaco è rapido. Le forme più comuni sono:
    • Extrasistolia ventricolare e sopraventricolare
    • Tachicardia da rientro nodale
    • Tachicardia da rientro atrio-ventricolare (WPW)
    • Tachicardia atriale automatica
    • Fibrillazione atriale
    • Flutter atriale
    • Tachicardia ventricolari.

Queste variazioni possono essere temporanee o permanenti, e a volte non causano alcun sintomo. In altri casi, però, possono portare a disturbi anche gravi, perché interferiscono con la capacità del cuore di pompare il sangue in modo efficace.

Quali sono le cause delle aritmie cardiache?

Le aritmie cardiache possono avere cause diverse (congenite, secondarie a malattie esistenti, idiopatiche). Tra le cause più comuni di aritmie cardiache si trovano:

  • malattie cardiache, come infarti, insufficienza cardiaca o problemi alle valvole cardiache
  • disturbi elettrici congeniti, cioè difetti presenti fin dalla nascita
  • ipertensione arteriosa (pressione alta)
  • alterazioni degli elettroliti, cioè squilibri nei livelli di sostanze come potassio, sodio o calcio, importanti per la conduzione elettrica del cuore
  • ipertiroidismo
  • consumo eccessivo di alcune sostanze (alcol, caffeina o droghe stimolanti)
  • effetti collaterali di alcuni farmaci
  • stress emotivo o fisico intenso.

In alcuni casi, quando non si riesce a identificare una causa all’origine dell’aritmia, si parla di aritmie idiopatiche.

Quali sono i sintomi delle aritmie cardiache?

Non tutte le aritmie si manifestano con sintomi evidenti. Quando i sintomi di aritmie sono presenti, questi possono includere:

  • palpitazioni
  • capogiri o vertigini
  • svenimenti, in caso di aritmie gravi
  • affaticamento e sensazione di stanchezza e mancanza di energia anche a riposo
  • fiato corto, difficoltà a respirare, soprattutto durante uno sforzo
  • dolore o fastidio al petto
  • ansia.

Come si diagnosticano le aritmie cardiache?

Le aritmie si diagnosticano durante la visita con il medico e dall’anamnesi clinica. Sulla base della valutazione cardiologica, lo specialista può prescrivere uno o più esami diagnostici, tra cui:

  • Elettrocardiogramma (ECG): registra l’attività elettrica del cuore in tempo reale. È il test di base per identificare le aritmie.
  • Holter ECG: un piccolo dispositivo che registra il battito cardiaco per 24-48 ore (o più), utile per rilevare aritmie che compaiono saltuariamente.
  • Test da sforzo: l’ECG viene eseguito mentre si cammina su un tapis roulant o si pedala su una cyclette, per vedere se l’aritmia compare durante l’attività fisica.
  • Ecocardiogramma: un’ecografia del cuore che permette di valutare la struttura e la funzione del muscolo cardiaco.
  • Studio elettrofisiologico: un esame invasivo in cui si introducono dei cateteri all’interno del cuore per studiarne l’attività elettrica in modo molto preciso.

Quali sono le terapie per le aritmie cardiache?

Il trattamento delle aritmie dipende dalla diagnosi, dal tipo, dalla causa e dalla gravità del disturbo. In molti casi di aritmie non è necessario intervenire, soprattutto se l’aritmia è lieve e non dà sintomi. Quando invece è necessaria una terapia, le principali opzioni terapeutiche possono prevedere:

  • farmaci antiaritmici per regolare il battito cardiaco o prevenire la comparsa dell’aritmia e farmaci anticoagulanti utili soprattutto in caso di fibrillazione atriale, per ridurre il rischio di formazione di coaguli e prevenire ictus;
  • cardioversione elettrica, procedura che aiuta a riportare il ritmo cardiaco alla normalità, usata per alcune aritmie come la fibrillazione atriale;
  • ablazione transcatetere, procedura mini-invasiva che permette di bloccare i segnali elettrici anomali che scatenano le aritmie;
  • dispositivi cardiaci impiantabili, come il pacemaker, un piccolo dispositivo impiantato sotto la pelle che aiuta il cuore a mantenere un ritmo regolare, utile soprattutto nelle bradicardie, o il defibrillatore impiantabile (ICD), simile a un pacemaker, ma in grado di intervenire in caso di aritmie potenzialmente letali, come la tachicardia ventricolare.

Il percorso di terapia nelle aritmie cardiache è sempre personalizzato e include anche modifiche allo stile di vita, come ridurre lo stress, evitare sostanze stimolanti e curare eventuali malattie associate.

Visita cardiologica

La visita cardiologica è utile a formulare una diagnosi o un sospetto diagnostico in risposta ai sintomi o disturbi che hanno condotto il paziente all’osservazione del cardiologo.

Ultimo aggiornamento: Giugno 2025
Data online: Gennaio 2018

Unità Operative

Torna su