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Allergie, intolleranze e celiachia: come riconoscerle e trattarle?

Il numero di persone che soffrono di allergia è triplicato negli ultimi 40 anni. «Per interpretare correttamente questo incremento bisogna sicuramente tenere in considerazione il miglioramento dei sistemi diagnostici – spiega la dottoressa Alessandra Piona, responsabile dell’ Ambulatorio di Allergologia, Intolleranze alimentari e di medicina generale di Humanitas San Pio X – che ora sono in grado di detectare con più precisione il disturbo. Per cui, non sono aumentate le persone che soffrono di allergia, bensì la precisione della diagnosi. Un’altra spiegazione di questo incremento è però riconducibile anche alla cosiddetta “teoria igienica”.

Questa teoria si basa sul fatto che, migliorate le condizioni igienico-sanitarie nelle città e anche il controllo di molte malattie grazie ai vaccini, il sistema immunitario è meno impegnato a combattere virus e parassiti esterni e si rivolge quindi verso i potenziali allergeni, specialmente nel caso delle persone predisposte geneticamente a manifestare questi disturbi». 

Allergia o intolleranza: quali le differenze?

Sentiamo spesso parlare di allergia e intolleranza, ma non sempre si riescono a cogliere le differenze che le distinguono, anche considerando che una stessa persona può essere intollerante verso alcune sostanze e allergica verso altre.  «L’allergia si manifesta in modo molto più severo rispetto all’intolleranza – chiarisce l’esperta -. La reazione, scatenata anche solo da un leggerissimo contatto con l’allergene, è generalmente immediata, nonostante in alcune occasioni i sintomi si manifestano dopo qualche ora. I sintomi compaiono a livello cutaneo, gastrointestinale o respiratorio, arrivando anche a causare lo shock anafilattico.

L’allergia è causata dalla predisposizione ereditaria, per cui può comparire a qualsiasi età, anche tardivamente. Nei soggetti che hanno sviluppato un’allergia vengono prodotti degli anticorpi, chiamati immunoglobuline E (IgE) che interagiscono con gli allergeni e fanno insorgere i sintomi della reazione allergica. Se si tratta di intolleranza, invece, non sono presenti questi anticorpi. La sintomatologia dell’intolleranza è più lieve, si manifesta a livello dell’apparato gastrointestinale e può essere fastidiosa ma non arriva a livelli di gravità elevati come nel caso dell’allergia».  

Intolleranza al lattosio e celiachia: due disturbi sempre più conosciuti

Sono tanti e vari gli alimenti suscettibili di convertirsi in allergeni per alcune persone. «Dal latte e le sue proteine, uova, pesce e crostacei, frutta a guscio ai più rari lupini che contengono proteine uguali alle arachidi e si possono trovare “nascosti” in varie preparazioni di prodotti alimentari – spiega la specialista -.

La soluzione per il paziente è l’eliminazione dell’allergene o, in caso di intolleranze, l’adozione di una dieta che prevede l’assunzione moderata ed equilibrata dell’alimento. L’importante è  rivolgersi sempre allo specialista di riferimento per evitare di peggiorare la situazione e anche riuscire a contrastare eventuali manifestazioni di ansia che si possono sviluppare verso l’allergia o l’intolleranza. Tra le intolleranze alimentari più conosciute c’è quella al lattosio, causata dall’assenza o dal malfunzionamento di un enzima, la lattasi, che permette all’organismo di digerire gli zuccheri contenuti in latte e derivati.

L’intolleranza al lattosio può essere genetica, e quindi non scomparire mai, oppure transitoria. Un altro disturbo sempre più conosciuto è la celiachia, che in realtà non va considerata come allergia o intolleranza, bensì come una patologia autoimmune che scatena una reazione avversa del sistema immunitario verso la gliadina, una frazione proteica del glutine. A lungo andare questa reazione produce un’infiammazione che danneggia il rivestimento dell’intestino tenue, causando l’appiattimento dei villi intestinali e di conseguenza un’incapacità di  assorbire i nutrienti (malassorbimento).

La celiachia è un problema sistemico, in quanto provoca conseguenze negative di vario tipo, non solo a livello gastrointestinale. Infatti, la celiachia potrebbe essere anche causa di osteoporosi, dismenorrea, amenorrea, abortività, parto prematuro. In caso di celiachia, la persona deve eliminare completamente tutti gli alimenti che contengano glutine. In alcuni casi si parla di sensibilità al glutine, ossia quando i test diagnostici danno risultato negativo ma la persona si sente male quando assume alimenti che lo contengono». 

I test per la diagnosi di allergie, intolleranze e celiachia

«La diagnosi di celiachia, intolleranze e allergie può essere molto impegnativa – continua la dottoressa Piona – dato che spesso i segnali vengono fraintesi. Per questo, è molto importante recarsi subito dallo specialista non appena si manifestano dei sintomi sospetti, anche per ricevere la cura adeguata nel momento acuto della sintomatologia (farmaci cortisonici o, in caso di shock anafilattico, trattamento con adrenalina). Da evitare assolutamente i test fai-da-te e le auto-diagnosi per evitare di trarre conclusioni sbagliate e assumere comportamenti scorretti che possono peggiorare la situazione. Gli esami diagnostici per questi disturbi consistono in: 

  • Dosaggio delle IgE (Rast test): si preleva del sangue venoso del paziente, che viene analizzato per valutare se l’allergia è a singoli allergeni o a singole molecole di allergeni. Viene condotto quando ci sono alterazioni cutanee che non rendono possibile eseguire il Prick test, oppure quando è necessario completare il processo diagnostico iniziato con il Prick test. 
  • Prick test: si esegue ponendo una goccia contenente l’allergene nella superficie interna dell’avambraccio del paziente, e pungendo la cute attraverso la goccia. Se la persona è allergica, compariranno i segni di una piccola reazione con eritema e pomfo sulla cute. Questo test diagnostico permette di testare in una sola volta più allergeni. 
  • Gastroscopia: si effettua in caso di sospetta diagnosi per celiachia, in quanto permette di verificare la presenza di alterazioni della mucosa intestinale causate da questa intolleranza. Anche se è molto fastidiosa, rimane la soluzione diagnostica migliore per questo disturbo. 

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