Andare in bici e praticare il ciclismo sono due attività diverse: e se la prima richiede qualche precauzione di sicurezza, come il caschetto, ad esempio, per il ciclismo ci vuole preparazione. Infatti, la mancanza di preparazione adeguata è tra le cause di dolore, infortuni e traumi sulle due ruote.
Ne parliamo con il dottor Vittorio Di Giacomo, ortopedico Responsabile della Traumatologia Sportiva di Humanitas San Pio X.
Ciclismo: preparazione alla prevenzione dei traumi
Il ciclismo professionistico e amatoriale è lo sport con il più alto numero di infortuni e traumi da alto impatto dovuti a cadute, velocità, contatto con altri ciclisti. In particolare, i traumi più frequenti interessano clavicola, polsi, gomiti, causati da incidenti che possono coinvolgere il singolo o un gruppo di ciclisti, ma anche a causa di condizioni meteo avverse e manto stradale che aumentano ancor di più il rischio di cadute.
Se gli incidenti possono talvolta essere inevitabili nonostante la preparazione atletica del ciclista, le lesioni da sovraccarico funzionale e da overuse, invece, possono essere evitate con la giusta preparazione.
Nel ciclista amatoriale è frequente riscontrare lesioni da sovraccarico funzionale dovute alla postura sulla bici: possono quindi comparire mal di schiena per sovraccarico del rachide lombare, e dolore cervicale, per la postura del collo. Le lesioni da overuse, invece, spesso coinvolgono il ginocchio, le anche, crampi muscolari, dolore muscolare da iperproduzione da acido lattico: sono situazioni molto comuni, in genere dovute a un non adeguato set up della bici o alla richiesta di una performance fisica che non corrisponde alla preparazione fisica e atletica del ciclista.
Infatti, seppur possa sembrare accessibile a molti ciclisti amatoriali, tuttavia lo sforzo e lo stress continui a cui è sottoposto l’apparato muscolo scheletrico di un ciclista professionista richiede preparazione muscolare e atletica, routine di allenamenti e sedute di fisioterapia che i ciclisti amatoriali difficilmente riescono a seguire.
Come prepararsi a prendere solo il meglio del ciclismo
Se il setup della bici è eseguito a regola d’arte, cioè altezza della sella, distanza sella-manubrio, lunghezza delle pedivelle, larghezza del manubrio, e il ciclista segue un regime alimentare e una preparazione atletica adeguate ai propri obiettivi sportivi – dalla gara di 70 km su strada, alla granfondo da 170 km sui passi dolomitici -, non si dovrebbero presentare particolari problemi da sovraccarico o overuse.
Se il dolore alla schiena, ginocchia, anca, collo è passeggero, cioè si risolve prima dell’uscita successiva in bici e non si ripresenta, la causa può essere un sovraccarico funzionale dovuto a un percorso di gara o di allenamento più impegnativo rispetto alla propria preparazione fisica. Se invece il dolore non passa, è consigliabile rivolgersi allo specialista ortopedico per valutare le cause e trovare insieme la migliore strategia per tornare in sella. Spesso, infatti, con un percorso personalizzato di riabilitazione, preparazione atletica o valutazione biomeccanica è possibile rimontare in sella e prendere solo il meglio del ciclismo.
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