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Come smettere di russare? Visite ed esami per individuare la terapia corretta

Di notte ti svegli e vedi il tuo partner con il cuscino schiacciato sulle orecchie, irritato perché non riesce a prendere sonno a causa del tuo russamento? Che si tratti di dormire con il partner, con dei fratelli o con degli amici, essere additato come il “disturbatore” notturno non è piacevole, specie se questa problematica diventa un deterrente per organizzare viaggi che implicano dormire nella stessa stanza o semplicemente sono causa di dispute continue per i turni di chi deve dormire sul divano. «Il russamento, oltre ad essere fastidioso e nemico della socialità e, a lungo andare, dell’intimità della coppia, è un vero e proprio problema sia fisico che psicologico per la persona che ne soffre – spiega il dottor Fabrizio Salamanca, responsabile del Centro Roncopatia di Humanitas San Pio X -. Tuttavia, adesso è possibile risolvere il disturbo grazie a degli esami specifici e delle terapie mirate, elaborate a seconda delle caratteristiche personali. In presenza di russamento, quindi, diventa molto importante non sottomettersi al problema e lasciare che le conseguenze intacchino la vita privata, ma effettuare la visita otorinolaringoiatrica con lo specialista per risolverlo e ritornare a vivere (e dormire) sereni»

Gli esami per trovare la terapia al russamento

«La polisonnografia è l’esame che permette di valutare l’entità del russamento e la gravità delle apnee notturne – spiega l’esperto -. Si tratta di un esame poligrafico che registra, mentre si dorme, una serie di parametri: i rumori, il tipo di respirazione (orale o nasale), la posizione assunta durante il sonno, il numero, la durata e l’intensità delle apnee, come varia l’ossigenazione del sangue durante la notte. Con la corretta interpretazione dei risultati, questo esame riesce a inquadrare in modo oggettivo la gravità del problema. Un altro esame a disposizione delle persone affette da russamento, da eseguire dopo aver effettuato la polisonnografia, è la Sleep Endoscopy. Si svolge durante un sonno indotto farmacologicamente al paziente, tramite una endoscopia delle prime vie aeree eseguita in sala operatoria. In questo modo, si possono individuare esattamente le zone anatomiche responsabili del russamento e delle apnee. La Sleep Endoscopy  consente quindi di identificare le terapie, chirurgiche e non, più efficaci per il singolo paziente per risolvere il problema del bruxismo e apnee notturne. Si tratta di terapie alternative alla tradizionale ventiloterapia notturna (CPAP), una macchina che assicura la ventilazione durante il sonno mediante una maschera indossata dal paziente, ma altrettanto efficaci e sicuramente meno ingombranti. Alcuni esempi di terapie contro il russamento possono essere l’utilizzo di dispositivi odontoiatrici per l’avanzamento mandibolare e l’ampliamento dello spazio respiratorio faringeo agevolando il passaggio dell’aria, oppure vari tipi di intervento chirurgico. Oltre a seguire le terapie specifiche indicate dallo specialista nel corso della visita otorinolaringoiatrica e visita per la roncopatia– conclude il dottor Salamanca – il paziente dovrebbe eliminare anche i fattori di rischio che favoriscono la condizione di russamento, ossia evitare la condizione di obesità, il consumo di alcol, l’abitudine al fumo di sigaretta e abituarsi a dormire sul fianco anziché in posizione supina»

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