Si è tenuto il convegno sulle roncopatie e apnee ostruttive del sonno organizzato dal dott. Fabrizio Salamanca, referente del Centro per la Diagnosi e Cura della Roncopatia di Humanitas San Pio X, in collaborazione con il centro odontoiatrico di Humanitas Medical Care di via Murat a Milano, che ha visto la partecipazione di cardiologi, odontoiatri e medici di medicina generale. Un segnale importante per sensibilizzare gli esperti a diventare “sentinelle” e riconoscere nei loro pazienti le conseguenze del russamento sulla salute, per proporre terapie efficaci e personalizzate mirate a risolvere la causa della patologia.
Russare non è solo un disturbo al sonno di chi russa e di chi dormire accanto
«E’ una patologia grave, chiamata roncopatia – spiega il dott. Fabrizio Salamanca, organizzatore del convegno -, che ha conseguenze diverse sulla salute del russatore in base alla gravità della patologia. Un importante numero di microrisvegli notturni che non permettono un sonno ristoratore ed apnee del sonno con conseguente riduzione dell’ossigenazione cerebrale, nel tempo, possono portare a cardiopatie di cui l’ipertensione può essere un primo segnale, così come aritmie e fibrillazione atriale. Nei pazienti che presentano queste alterazioni cardiologiche, un approccio multidisciplinare che includa anche la polisonnografia delle apnee ostruttive del sonno, potrebbe aiutare molto nella diagnosi e quindi portare ad una terapia mirata. Il principale obiettivo del convegno infatti è stato quello di sensibilizzare quelle categorie di medici che più di altri possono vedere pazienti con disturbi e patologie associati alla roncopatia».
Dall’ipertensione al calo del desiderio sessuale, tutti i segni della roncopatia
E’ frequente che il russatore non si accorga del problema, sebbene qualcuno venga letteralmente svegliato dal rumore improvviso del proprio russare, ma alcuni segnali devono far sospettare che potrebbe esserci un disturbo del sonno. «Esistono segni indiretti di russamento che devono portare la persona a rivolgersi al proprio medico di famiglia – continua l’esperto -. Sono segnali da non sottovalutare perché potrebbero essere riferiti ad una roncopatia diagnosticabile con un semplice esame da fare anche al domicilio del paziente. E’ importante quindi che medici e pazienti prestino attenzione a segnali quali:
- svegliarsi al mattino già stanchi e avere la sensazione di non aver riposato bene
- sentire la necessità di un po’ di tempo per “carburare” prima di alzarsi dal letto
- eccessi di sonnolenza durante il giorno, non solo dopo mangiato ma anche mentre si lavora
- mal di testa al risveglio
- ridotto grado di vigilanza, concentrazione e attenzione
- depressione
- ridotto desiderio sessuale
- secchezza delle fauci, ovvero svegliarsi al mattino con la bocca secca perché si respira a bocca aperta
- bruxismo, cioè digrignare i denti durante il sonno
- ipertensione
- aritmie cardiologiche
Con uno o più segnali di questo tipo, è consigliabile rivolgersi a un centro specializzato per la roncopatia o comunque rivolgersi ad un otorinolaringoiatra, odontoiatra, pneumologo, neurologo o cardiologo a seconda dei sintomi, per approfondire la diagnosi con la polisonnografia notturna».
Roncopatia: dalla diagnosi alla terapia
Qualunque sia il segnale con cui si manifestano roncopatia e apnee ostruttive del sonno, la terapia necessita di esami diagnostici specifici. «La polisonnografia è l’esame che permette di monitorare il sonno del paziente e rilevare la presenza e la durata di eventuali apnee ostruttive del sonno – dice il dott. Salamanca -, e molti altri dati come l’ossigenazione del sangue, variabili cardio-respiratorie, movimenti durante il sonno, posizione del paziente che possono influenzare l’insorgenza delle apnee
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