COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Diabete gestazionale in gravidanza: riconoscerlo e affrontarlo con un esame

Perchè si sviluppa il diabete in gravidanza?

«In gravidanza, la produzione placentare di alcuni ormoni quali l’ormone lattogeno placentare, la prolattina, il progesterone e altri, sono fondamentali allo sviluppo del feto perché assicurano un ampio apporto di nutrienti – spiega la professoressa di ginecologia e ostetricia di Humanitas University, Nicoletta Di Simone, responsabile del Centro multidisciplinare di Patologia Ostetrica di Humanitas San Pio X. -.

In tutte le donne in gravidanza, però, questo e altri cambiamenti metabolici si associano, specialmente durante il secondo e terzo trimestre, a una condizione chiamata insulino-resistenza. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di permettere al glucosio (zucchero) di entrare nelle cellule, dove lo zucchero è la fonte di energia. La maggior parte delle donne durante la gravidanza producono più insulina per compensare e mantenere normale il loro livello di glucosio nel sangue.

Alcune donne incinte però non riescono a produrre una quantità adeguata di insulina e il loro livello di glucosio nel sangue aumenta, inducendo una condizione chiamata diabete gestazionale. È importante riconoscere e trattare il diabete gestazionale per ridurre il rischio di complicazioni per la madre e per il neonato».

Quando fare l’esame del diabete in gravidanza

«L’esame per effettuare una diagnosi di diabete gestazionale viene di solito eseguito in un’epoca gestazionale compresa tra le 24 e le 28 settimane di gravidanza. In presenza di fattori di rischio quali obesità, pregresso diabete gestazionale e/o pregressa macrosomia (peso neonatale superiore a 4000 grammi), sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) si può effettuare la curva da carico di glucosio tra 16 e 18 settimane di gravidanza – conferma la specialista – perchè tutte queste condizioni cliniche aumentano il rischio di sviluppare una patologia diabetica durante la gravidanza ed espongono la donna al rischio di sviluppare un diabete di tipo 2 negli anni che seguiranno la gravidanza, così come di avere un’aumentata incidenza di complicanze cardiovascolari».

Come si fa la diagnosi di diabete gestazionale?

«La diagnosi di diabete gestazionale viene effettuata tramite un esame chiamato curva da carico orale con 75 grammi di glucosio. Prima di somministrare alla paziente il glucosio viene effettuato un prelievo di sangue a digiuno per valutare i livelli di glicemia basale; se la glicemia basale è elevata, la curva da carico orale non verrà effettuata. In presenza di valori glicemici inferiori a 90 mg/dl, la paziente potrà bere la soluzione contenente 75 grammi di glucosio ed effettuare prelievi successivi a 1 ora e 2 ore di distanza. Verrà posta diagnosi di diabete gestazionale in presenza di 1 o più valori glicemici superiori a 90 mg/dl a digiuno, superiori a 120 mg/dl dopo un’ora dal pasto.»

Le complicanze nel diabete gestazionale

«Tutte le donne in gravidanza dovrebbero fare gli esami del sangue per la valutazione e il monitoraggio della glicemia – prosegue la professoressa Di Simone -. Il diabete gestazionale infatti può portare a complicanze quali: 

    • Aborto, un’aumentata concentrazione di glucosio nel sangue materno può determinare un aumentato rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre
    • Aumentata incidenza di macrosomia ovvero partorire un bambino di più di 4 kg di peso, che può aumentare il rischio di lesioni alla madre o al bambino durante il parto, e di polidramnios (aumentata quantità di liquido amniotico) che può aumentare la possibilità di incidenza di un taglio cesareo. 
    • Iposviluppo fetale, alterazioni flussimetriche, alterazione dei tracciati cardiotocografici
    • Preeclampsia o condizioni ipertensive in gravidanza. 
    • Problemi neonatali quali ipoglicemia (bassi valori glicemici) neonatale,  alterazioni elettrolitiche, iperbilirubinemia, sindrome da distress respiratorio e policitemia.

L’obiettivo principale dello screening e trattamento del diabete gestazionale è quello di ridurre il rischio di complicanze. Il primo approccio terapeutico consiste nella dieta, se le condizioni cliniche lo permettono, associata a una regolare attività fisica. Nel caso in cui non si riesca ad ottenere un buon compenso glicemico – conclude la professoressa Di Simone -, si potrà iniziare una terapia con insulina, ormone prodotto dal pancreas, che somministrata sottocute prima dei pasti permetterà il raggiungimento di un buon compenso glicemico».

Ostetricia e Ginecologia
I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici