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Olimpiadi: sport da salto e ginocchio del saltatore

Negli sport da salto in alto o in lungo sono frequenti lesioni da infiammazione del ginocchio, spesso durante la fase di atterraggio. L’infiammazione, che prende il nome di ginocchio del saltatore, è comune nell’atletica leggera, nel salto in alto, nel salto in lungo, ma anche nel basket e nella pallavolo, e in particolare nelle donne.

Approfondiamo con il dottor Federico D’Amario, Responsabile dell’Unità operativa di ortopedia protesica e ricostruttiva anca e ginocchio di Humanitas San Pio X, e con la dottoressa Emanuela Raimondo, ortopedico di Humanitas San Pio X.

Tendinopatia rotulea: perché nelle donne è comune?

Salti ripetuti e scatti di corsa, come accade negli sport che prevedono rincorsa rapida, salto, stacco e atterraggio, possono provocare una tendinopatia da sovraccarico funzionale che interessa soprattutto l’inserzione del tendine rotuleo, nella parte inferiore e anteriore della rotula. Alcune persone sono più predisposte a sviluppare il ginocchio del saltatore, indipendentemente dal fatto che si tratti di sportivi olimpionici o amatoriali.

Tra i fattori che possono predisporre alla tendinopatia del saltatore, alterazioni della biomeccanica del tendine rotuleo e della gamba, come ad esempio, deviazioni assiali, cioè varismo o valgismo del ginocchio, scarsa elasticità del tendine, lunghezza diversa degli arti (dismetria), il gesto del salto, cioè la dinamica della contrazione concentrica (fase di stacco del salto) e eccentrica (fase di ricaduta), squilibri muscolari, come ad esempio una muscolatura non particolarmente tonica o eccessivamente contratta. 

In particolare, nelle persone di sesso femminile le ginocchia sono più frequentemente in valgismo rispetto ai maschi, ovvero le ginocchia e le gambe tendono ad avere una forma a X che provoca alterazioni a livello dei femori che tendono a convergere, mentre le tibie a divergere progressivamente. Questo, insieme agli altri fattori predisponenti, può aumentare nelle donne il rischio di sindrome femoro-rotulea e quindi anche tendinopatia del legamento rotuleo.

Quale fase del salto è più a rischio di tendinite?

Durante il salto, i tendini sono sottoposti a tensioni muscolari e tendinee in ogni fase (rincorsa, cambio di direzione, spinta verticale, stacco, ricaduta). Le maggiori sollecitazioni avvengono, in genere, nella fase eccentrica del movimento, cioè nell’atterraggio, e in parte sono asintomatiche, ovvero non danno subito sintomi evidenti. La ripetizione del gesto atletico, però, e quindi il sovraccarico può indurre una progressiva degenerazione e debolezza del tendine che, a sua volta, può predisporre a una lesione tendinea. 

Tendinopatia rotulea: i trattamenti

Al suo esordio, potrebbe non essere così evidente l’insorgenza di una tendinopatia rotulea. Infatti, in molti casi, lo sportivo non ha un dolore tale da non riuscire ad allenarsi o gareggiare. Proprio questa caratteristica, però, potrebbe portare a sottovalutare l’insorgenza dell’infiammazione del tendine rotuleo che, in genere, si presenta con un dolore al di sotto della rotula, cioè nella zona appena al di sotto del ginocchio, piegando il ginocchio. Insieme al dolore, all’inizio lieve, si può associare la sensazione di rigidità del ginocchio durante i piegamenti in squat, i salti o anche i balzi, e di debolezza muscolare del quadricipite, talvolta anche con gonfiore e calore sotto la rotula. 

Gestire l’infiammazione con ghiaccio, riposo dalle attività sportive e antinfiammatori, è il primo trattamento, a cui può seguire l’uso di un tutore al ginocchio per camminare o per fare attività fisica non intensa. Necessario è il rinforzo muscolare del quadricipite e del muscolo del polpaccio, prima di tornare agli sport di salto in modo graduale e sotto il controllo dello specialista. In genere, l’infiammazione si risolve in qualche settimana, e solo nei rari casi in cui la terapia conservativa non sia efficace, può essere preso in considerazione il trattamento chirurgico, che può variare sulla base di eventuali lesioni associate.

Ginocchio del saltatore: come si previene? 

La prevenzione del ginocchio del saltatore prevede lo stretching del quadricipite e del polpaccio. Una muscolatura della gamba forte e ben allungata può aiutare a sostenere il ginocchio nella fase di atterraggio e di cambio di direzione, come nel salto in alto, ad esempio, riducendo il sovraccarico da sforzo eccessivo. Anche l’utilizzo di scarpe adeguate contribuisce alla prevenzione del rischio, così come seguire i tempi di recupero tra un allenamento e l’altro. Questo è particolarmente importante per gli atleti amatoriali.

Ortopedia e Traumatologia
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