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Ecografia occhio: sfatiamo qualche dubbio

Può sembrare strano sentirsi dire di dover fare un’ecografia all’occhio, un esame che richiede un gel e una sonda. Alcuni pensano sia doloroso, altri che possa nuocere all’occhio. «In generale gli ultrasuoni sono innocui, basti pensare che vengono usati in numerose discipline mediche e per indagare differenti tipologie di pazienti come per esempio in gravidanza, nei neonati e negli anziani – spiega il dottor Pietro Rosetta, responsabile di oculistica di Humanitas San Pio X -. Questo vale anche per l’occhio: la sonda utilizzata, di dimensioni estremamente contenute, viene appoggiata alla palpebra chiusa del paziente su cui viene applicata una piccola quantità di gel ad elevata concentrazione d’acqua. Gli echi degli ultrasuoni emessi dalla sonda permettono di generare immagini anatomiche mono e bidimensionali delle strutture interne dell’occhio, senza indurre alcuna alterazione dei tessuti e pertanto in assenza di controindicazioni per il paziente. Inoltre, come ogni altro tipo di ecografia, è indolore, precisa, affidabile e ripetibile anche a distanza di pochi giorni per i controlli nel follow-up clinico delle patologie oculari». 

Perchè si fa l’ecografia dell’occhio?

«L’ecografia dell’occhio è indicata nello studio di tutte le patologie che coinvolgendo le strutture interne dell’occhio, come il nervo ottico, il corpo vitreo, il cristallino, la retina, e quelle della cavità orbitaria, come i muscoli extraoculari e il grasso retrobulbare – sottolinea l’esperto -, a causa dell’opacità dei mezzi diottrici oculari non possono essere diversamente studiate. E’ il caso dei distacchi di retina, o della presenza di corpi estranei, ma soprattutto l’ecografia oculare viene utilizzata nel monitoraggio di patologie come i tumori dell’occhio, l’emovitreo, ovvero un’emorragia che riempie la camera posteriore dell’occhio in cui si trova il corpo vitreo, e patologie malformative e degenerative della retina e della coroide, una specie di lamina che, con l’iride e il corpo ciliare, forma l’uvea. In base alla struttura da studiare, l’ecografia prende il nome di ecografia orbitaria o bulbare».

Lo specialista riceve anche presso il centro Humanitas Medical Care di via Murat 13, a 450 metri dall’Ospedale. La struttura dispone di un ampio parcheggio nelle vicinanze a disposizione del paziente.

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