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Emocromo in gravidanza: perché misurare le piastrine? Quali sono i valori normali?

In alcune fasi della vita della donna è normale una lieve riduzione delle piastrine circolanti, come a ridosso del ciclo mestruale, o in gravidanza. Per impedire sanguinamenti eccessivi ed emorragie, il nostro organismo mette in campo le piastrine (o trombociti), frammenti di citoplasma a forma di disco, prodotti dal midollo, che hanno un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue.

Quando la quantità di piastrine nel sangue è inferiore alla norma si parla di piastrinopenia (o trombocitopenia), una condizione che aumenta il rischio di emorragie. Per misurare e monitorare i livelli normali delle piastrine è necessario l’emocromo, un esame del sangue importante in gravidanza. Ne parliamo con la dottoressa Barbara Sarina, ematologa di Humanitas San Pio X.     

Perchè le piastrine si riducono in gravidanza?

«Per trombocitopenia si intende una quantità di piastrine circolanti nel sangue inferiore a valori normali compresi tra 150.000 e 450.000/microLitro – spiega la dottoressa Sarina -. Nella maggior parte delle gravidanze singole non complicate, è normale che la conta delle piastrine si riduca del 15-20%, un po’ più bassa in quelle gemellari. La piastrinopenia in gravidanza, chiamata piastrinopenia gestazionale, in genere è una condizione che non mette a rischio la salute della donna o del feto. Raramente si può verificare durante il primo trimestre di gravidanza, mentre è più frequente con l’avanzare della gestazione e in particolare dopo il secondo trimestre, e si risolve spontaneamente dopo il parto, al massimo entro 7 settimane circa.

Normalmente la conta piastrinica si mantiene intorno a 80.000\microlitro. Il meccanismo (o i meccanismi) della piastrinopenia gestazionale non è noto, ma si può supporre che sia legato all’aumento del volume plasmatico durante la gravidanza, come anche al sequestro di piastrine nella placenta, o nella milza.  La trombocitopenia gestazionale non aumenta il rischio di sanguinamento e quindi non è necessario alcun trattamento specifico durante il parto. Inoltre non aumenta il rischio nel neonato di avere una piastrinopenia alla nascita». 

Piastrinopenia: utile monitoraggio prima e durante la gravidanza

«Utile prima del concepimento, ma non sempre disponibile, in gravidanza la conta delle piastrine si effettua con un emocromo da prelievo di sangue venoso – continua l’esperta -. In particolare, dovrebbero sottoporsi all’esame del sangue per la conta delle piastrine, le donne che hanno avuto anche una lieve trombocitopenia durante una precedente gravidanza, perché questo aumenta di 14 volte il rischio di piastrinopenia in una successiva gravidanza. La trombocitopenia gestazionale può causare, seppur raramente, modesti ma ripetuti sanguinamenti (come ad esempio le epistassi, il sanguinamento dal naso), che possono contribuire all’anemia da carenza di ferro. Il monitoraggio prima e durante la gravidanza permette di valutare eventuali rischi, predisporre terapie solo nei rari casi in cui è necessario, e monitorare la donna per evitare complicanze.

Nei casi di piastrinopenia severa, con conta delle piastrine inferiore a 80.000/microL, è possibile un aumento del rischio di emorragie specie al momento del parto. Le cause della riduzione dei livelli di piastrine nel sangue possono essere diverse. Una piastrinopenia che insorge nel primo trimestre è più probabile sia dovuta ad una forma autoimmune, la trombocitopenia immunitaria (ITP), più raramente ad altre patologie come la sindrome emolitico uremica o la porpora trombotica, trombocitopenia o altre malattie ematologiche. 

Nell’ ITP, gli autoanticorpi  causano la distruzione delle piastrine. L’ITP può essere presente prima della gravidanza o insorgere in qualsiasi fase della gravidanza o del post-partum, e può essere associata a piastrinopenia nel neonato. Quando invece la piastrinopenia severa si manifesta nel terzo trimestre di gravidanza, la causa più frequente è la preeclampsia, che nelle forme più gravi prende il nome di sindrome HELLP. La preeclampsia è una condizione che si presenta con ipertensione, proteinuria e, nelle forme più severe, si associa a piastrinopenia grave. Solitamente si risolve dopo il parto, tuttavia, altri tipi di piastrinopenia possono essere presenti anche prima della gravidanza, o svilupparsi durante la gestazione».


Specialista in Ematologia
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