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Mal di testa: come e cosa mangiare per evitarlo

Dolore pulsante, nausea, vomito e intolleranza a luci e rumori? Questi sintomi estremamente fastidiosi, che possono durare da qualche ora fino a 3 giorni, rivelano la presenza di un particolare tipo di cefalea (mal di testa) che prende il nome di emicrania. «Questo tipo di mal di testa – spiega la dott.ssa Stefania Della Ventura, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione presso Humanitas San Pio X – è molto comune, basti pensare che colpisce il 10-12% degli adulti e il 9% dei bambini sotto ai 12 anni.

Dal punto di vista alimentare, vi sono ormai numerose evidenze che indicano che un particolare tipo di dieta, la dieta chetogenica, può essere utile nella prevenzione degli attacchi emicranici.

Si tratta di un particolare regime dietetico che deve essere prescritto e monitorato da un dietologo sulla base della storia clinica. In alcuni casi, per la presenza di alcune patologie, questo tipo di dieta può infatti essere controindicata. Nei pazienti che non presentano controindicazioni, la dieta apporta solitamente grandi benefici in termini di riduzione del numero e dell’intensità degli attacchi. Anche qualora non fosse possibile iniziare la dieta chetogenica per la presenza di altre patologie, il dietologo potrà comunque impostare un regime dietetico bilanciato in grado di apportare un beneficio sull’emicrania.

Oltre all’alimentazione, anche lo stile di vita è importante per prevenire la comparsa di emicrania, a partire dalla regolare attività fisica e dalla giusta quantità di riposo».

I consigli dell’esperto per evitare il mal di testa:

In generale può essere utile compilare un diario alimentare da correlare alla comparsa della cefalea. Lo scopo è quello di individuare una eventuale relazione tra l’ingestione di particolari alimenti ed attacchi emicranici. Questa relazione non è universale e può variare da soggetto a soggetto a seconda della predisposizione individuale. Tra gli alimenti più frequentemente associati agli attacchi emicranici ci sono alcolici, formaggi e cioccolato. Prima di eliminare qualsiasi nutriente dalla dieta è comunque importante rivolgersi a un dietologo per valutare insieme il diario alimentare ed impostare una dieta equilibrata che non porti a carenze nutrizionali nel lungo periodo.

Lo stress, il digiuno prolungato, la mancanza di sonno, un eccessivo uso di computer e cellulari sono tutti elementi che possono influenzare negativamente l’emicrania. Per questo adottare uno stile di vita il più regolare possibile può sicuramente aiutare.

Oltre alla terapia nutrizionale e allo stile di vita, è importante rivolgersi al neurologo. Le opzioni terapeutiche sono molteplici e in grado di migliorare in maniera significativa la qualità di vita di chi soffre di emicrania.

Leggi anche: Emicrania: le donne più colpite, una dieta può alleviarla

Scienza Dell'Alimentazione

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