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Neogenitori, come accogliere al meglio il proprio bimbo

Assomiglierà più a mamma o a papà? Avrà il naso del nonno e gli occhi della nonna? Capelli ricci o lisci? Sarà timido o estroverso? Tante sono le domande prima della nascita del proprio piccolo, e grande la voglia dei nuovi genitori di conoscerlo e scoprire tutto sulla nuova vita in arrivo. Questo momento molto particolare va affrontato in modo consapevole e informato, senza lasciarsi deviare dalle informazioni condivise da altri nei social o dall’esperienza di altri neogenitori. Ogni bambino, infatti, è diverso e solo lo specialista può aiutare i genitori con i consigli giusti e adattati alla situazione. Perciò, quali sono i passaggi da conoscere per arrivare preparati ai primi giorni dopo il parto? Ne abbiamo parlato con il dottor  Fabrizio Ciralli, responsabile unità operativa di Neonatologia e patologia neonatale Humanitas San Pio X di Milano.

Dopo il parto, cosa aspettarsi

«Pur essendoci leggere differenze se il parto avviene in modo naturale o cesareo – spiega l’esperto – in generale, i passaggi fondamentali nell’immediato dopo la nascita sono: 

Skin to skin: cioè il contatto pelle con pelle tra la mamma e il neonato, avviene nelle prime due ore dal parto ed è fondamentale per stabilire il legame mamma-figlio. Contemporaneamente, con l’osservazione clinico-ostetrica, si monitorano i parametri vitali del neonato (ad esempio, rilevamento della temperatura, frequenza cardiaca).  

Controlli: nei primi di giorni di vita, ancora durante il periodo di osservazione e degenza in ospedale, vengono effettuati degli esami per monitorare il riflesso rosso retinico, l’udito, la bilirubina (se alta,  conferisce il colore giallastro della cute e bisogna interviene con la fototerapia alla lampada). A 48 di vita si effettua il prelievo dal tallone per valutare lo screening metabolico neonatale che rileva la presenza di numerose patologie. Vengono anche controllati lunghezza, peso e circonferenza cranica. I controlli sono giornalieri e si estendono per tutta la durata della degenza (cira 2-3 giorni). Inoltre, è garantita la ventilazione assistita per neonati a termine e pretermine per cui ne sia stata comprovata la necessità.

Rooming-in: insieme ai controlli giornalieri, inizia anche il rooming-in, cioè la presenza h24 del bambino in stanza con la mamma. Questo serve a rafforzare il legame mamma-figlio e favorire ulteriormente l’allattamento materno. Tuttavia, se la mamma sente il bisogno di riposare, il bambino viene tranquillamente spostato nell’area nido dove ostetriche e infermiere si prenderanno cura di lui. 

Ulteriori controlli: a 4-5 giorni dalle dimissioni, il neonatologo esegue un’altra valutazione sul peso del bambino e risponde ai dubbi dei genitori, cercando di aiutarli e supportarli affinché il ritorno a casa sia il più sereno e informato possibile»

Finalmente a casa: serenità e rispetto dei tempi

Una volta rientrati a casa, il modo migliore per vivere il cambiamento portato dal bimbo o dalla bimba è affrontarlo con serenità. «Essere genitori si impara ascoltando i bisogni del proprio figlio – rassicura il dottor Ciralli -. Un punto importante è il rispetto dei tempi e dei ritmi sia della mamma che del bambino, in particolare per quanto riguarda l’allattamento, adeguato in base alle richieste del bambino. Lo stesso principio si applica al momento del sonno. In merito a quest’ultimo, ci sono dei piccoli accorgimenti a cui prestare attenzione: la temperatura della stanza deve rimanere stabile intorno ai 20-21°, non bisogna coprire eccessivamente il neonato e ci si deve assicurare che sia posizionato in posizione supina (a pancia in su). In questa prima fase, è particolarmente importante che la neomamma possa avere i suoi spazi e sia esentata da preoccupazioni esterne. La collaborazione del papà è fondamentale in tutte le azioni che implicano la cura del neonato, come può essere il cambio del pannolino e del bagnetto, seguendo le indicazioni fornite in ospedale su come eseguirlo in modo corretto. In ogni caso, mamma e papà devono ricordare che i nuovi equilibri, sia tra di loro che con il piccolo, vengono stabiliti giorno per giorno grazie alle continue interazioni tra di loro, con pazienza, serenità e richieste di supporto allo specialista quando è necessario»

Humanitas San Pio X per una nascita in sicurezza

Il Punto Nascita di Humanitas San Pio X è predisposto per permettere ai genitori e al nascituro di vivere questo importante momento in modo sicuro. La condizione di COVID-free è garantita da percorsi diversi secondo le indicazioni regionali e delle società scientifiche per evitare la diffusione del contagio da coronavirus all’interno della struttura. Inoltre, in Humanitas San Pio X il papà può essere presente al parto sottoponendosi al tampone naso faringeo 48 ore prima che questo avvenga, ripetendolo nel caso il parto fosse positicipato. In sala parto, inoltre, il futuro papà deve adottare tutti i dispositivi di sicurezza. Per le mamme risultate positive al COVID-19 si applica quanto previsto dal protocollo regionale vigente di trasferimento presso HUB Covid materno-infantile (Ospedale Sacco e Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico). 

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
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