L’obesità e il sovrappeso grave rappresentano fattori di rischio per la salute, aumentando il rischio di patologie che possono richiedere interventi chirurgici. Nel caso sia necessario un intervento chirurgico, anche di chirurgia bariatrica, l’indicazione è sempre di perdere peso prima dell’intervento, perché un elevato Indice di Massa Corporea o BMI e quindi di peso, è causa di maggiori possibili complicanze durante l’intervento e post operatorie e può ritardare la guarigione e rendere difficoltoso il recupero post operatorio.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Roberto Grignani, medico chirurgo del Centro di Chirurgia Bariatrica di Humanitas San Pio X.
Obesità: quali sono i fattori di rischio in caso di intervento chirurgico?
L’eccesso di peso rappresenta un fattore critico da considerare quando si deve affrontare un intervento chirurgico.
Dal punto di vista ortopedico, l’eccesso di peso aumenta lo stress meccanico sulle articolazioni portanti, come il ginocchio, l’anca e la colonna vertebrale, accelerando la degenerazione della cartilagine e predisponendo allo sviluppo, o al peggioramento, di condizioni come l’artrosi. Questa patologia, caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine articolare e, nei casi più gravi, dell’osso articolare, può causare dolore cronico, rigidità e limitazione dei movimenti, rendendo in molti casi necessario un intervento chirurgico di protesi.
Dal punto di vista generale, l’obesità è associata a numerose patologie croniche che possono rendere un intervento chirurgico più complesso e rischioso.
Le malattie cardiovascolari, che possono compromettere la stabilità del paziente durante l’anestesia o nel decorso post-operatorio. Anche il diabete di tipo 2, spesso presente nelle persone con obesità, può influenzare negativamente la capacità di guarigione delle ferite e aumentare il rischio di infezioni.
Le apnee ostruttive del sonno (OSAS), spesso non diagnosticate, possono comportare difficoltà respiratorie durante e dopo l’intervento, mentre l’obesità è anche correlata a un aumentato rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, come quelli al seno, al colon, al pancreas o all’endometrio.
Perché è importante perdere peso prima dell’intervento
La perdita di peso preoperatoria deve essere considerata una vera e propria strategia clinica per migliorare l’esito dell’intervento e ridurre al minimo le complicanze per il paziente. Anche una riduzione moderata del peso corporeo può fare una grande differenza: abbassa la pressione arteriosa, migliora il controllo glicemico, riduce l’infiammazione sistemica e alleggerisce il carico sulle articolazioni. Infatti, la perdita di peso pre-operatoria diventa una componente fondamentale del percorso terapeutico in caso di intervento di protesi articolare perché diminuisce il carico sulle articolazioni operate, contribuisce a migliorare il risultato chirurgico a lungo termine e la durata della protesi, e accelerare il recupero post-operatorio. Pazienti con un peso corporeo più basso e quindi con un BMI più vicino al normopeso hanno meno complicanze anestesiologiche, un rischio ridotto di infezioni della ferita, una guarigione più rapida e una migliore capacità di partecipare alla riabilitazione fisica. Questo si traduce in un ritorno più rapido alla mobilità e alla ottimale qualità della vita, fattori determinanti per il successo complessivo dell’intervento.
Inoltre, la perdita di peso contribuisce alla riduzione del rischio associato alle patologie concomitanti (diabete o ipertensione arteriosa), favorendo un miglioramento ulteriore della sicurezza del paziente durante tutto il percorso perioperatorio.
Come perdere peso prima di un intervento chirurgico?
L’introduzione di nuove terapie farmacologiche per la gestione dell’obesità, in particolare i farmaci GLP1 e GIP agonisti ha permesso di sviluppare percorsi specifici multidisciplinari di perdita del peso per persone che devono affrontare un intervento chirurgico, in particolare quando gli approcci basati solo su dieta ed esercizio fisico non sono sufficienti.
Utilizzati all’interno di un percorso personalizzato che include la somministrazione dei farmaci per 3 mesi, controllo dietetico e attività fisica, le terapie farmacologiche innovative per la gestione dell’obesità si sono rivelate risorse preziose nel contesto della preparazione chirurgica.
È tuttavia fondamentale sottolineare che l’assunzione di questi farmaci deve sempre avvenire sotto stretta supervisione medica e nutrizionale e deve essere integrata in un programma complessivo che includa modifiche dello stile di vita, come una dieta ipocalorica equilibrata e un regime di attività fisica personalizzato. Questi farmaci infatti non sono una soluzione isolata, ma un supporto che amplifica gli effetti positivi di abitudini sane, preparando al meglio il paziente all’intervento e al recupero.
Inoltre, nei casi più gravi di obesità resistente alle terapie nutrizionali e farmacologiche, va valutata l’indicazione alla chirurgia bariatrica che non è una soluzione rapida all’obesità ma l’inizio di un percorso di cambiamento dello stile di vita e che permette di ridurre il rischio di patologie obesità correlate riportando il rischio del paziente sovrapponibile al rischio della popolazione normopeso.
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