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Occhi e smart working: le pause di riposo proteggono la vista 

Lavorare in smart working può voler dire più tempo al computer o smartphone, entrambi con schermi retroilluminati, poche pause di riposo e quindi più stress per gli occhi. Tra il 70 e il 90% di coloro che lavorano quotidianamente davanti a schermi sono colpiti da un insieme di sintomi visivi, neurologici e motori chiamata sindrome da visione da computer. Abbassamento della vista, mal di testa, sono sintomi che si accentuano con l’accresciuto ricorso a smart working e telelavoro a causa della pandemia di COVID-19. Come proteggere gli occhi e la vista? L’abbiamo chiesto al dott. Riccardo Vinciguerra, oculista di Humanitas San Pio X.

Quante pause sono necessarie per proteggere gli occhi?

«Per ogni ora passata davanti a uno schermo, si dovrebbero alternare dieci minuti in cui lo sguardo si posi altrove, meglio se a una distanza maggiore rispetto a quella dallo schermo – dice l’esperto -. Questi sono i consigli che derivano dalle leggi nazionali per la sicurezza al lavoro e le raccomandazioni per evitare quell’abbassamento temporaneo della vista che può capitare dopo lunghe ore passate davanti a uno schermo, specie con l’avanzare dell’età. Il motivo è nel cristallino, quella lente naturale dell’occhio che modificando in modo elastico la sua forma, permette di mettere a fuoco gli oggetti vicini. Il cristallino possiede una “memoria di forma” che, dopo un lungo periodo a fissare oggetti vicini le permette di tornare al suo stato di riposo, quello che serve a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Con l’età si riduce fisiologicamente l’elasticità del cristallino e quindi la sua capacità di ritornare rapidamente alla forma dello stato di riposo. Inoltre, si riduce anche lo spasmo accomodativo, ovvero quella contrazione continuata del muscolo ciliare che permette la messa a fuoco». 

Occhiali: servono per proteggere la vista ed evitare il mal di testa da schermo?

«Il mal di testa da schermo è spesso causato dallo sforzo muscolare prolungato che richiede la messa a fuoco da vicino – dice l’esperto -. Questo crea un affaticamento degli occhi che può essere alleviato con pause frequenti e da una luce adeguata che non costringa la pupilla a una continua ginnastica. Gli occhiali invece sono indispensabili per chi ha bisogno di correggere la visione da vicino, mentre gli occhiali filtranti che proteggono dalla luce blu delle radiazioni ultraviolette, quelle nocive per la salute dei nostri occhi, non sono necessari perchè ormai gli schermi moderni non emettono più questo tipo di radiazioni».

Ho l’impressione di vederci peggio, questo è causato dall’uso prolungato del computer?

«Il mito che l’utilizzo del computer possa rovinare la vista è molto diffuso, in realtà l’utilizzo del videoterminale e tablet in generale non causa danno diretto agli occhi. Come tutte le attività prolungate però necessita di riposo, come spiegato sopra».

Lo specialista riceve anche presso il centro Humanitas Medical Care di via Murat 13, a 450 metri dall’Ospedale. La struttura dispone di un ampio parcheggio nelle vicinanze a disposizione del paziente.

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