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Perché l’asma viene di notte?

Esperienza comune nell’asma, in particolar modo quando la patologia è poco controllata, sono le “notti in bianco” cioè l’insorgenza di sintomi respiratori durante la notte o le prime ore del mattino. I risvegli sono correlati alla presenza di oppressione toracica e degli altri sintomi caratteristici della patologia, come il respiro sibilante, la dispnea e la tosse, spesso secca e stizzosa, con accessi ravvicinati e ripetuti. Lo stato di agitazione che accompagna tali fenomeni non fa che rendere ancora più difficile il riposo del paziente influendo notevolmente sulla qualità di vita del paziente asmatico.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena Volpini, Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio in Humanitas San Pio X.

Perché gli attacchi d’asma vengono durante la notte?

Le cause notturne delle manifestazioni asmatiche sono diverse.

Numerose sono le ipotesi elaborate, tra cui:

  • maggiore esposizione agli allergeni,
  • raffreddamento delle vie respiratorie e umidità dell’aria,
  • posizione supina,
  • fattori neurormonali,
  • diversa qualità delle secrezioni bronchiali,
  • maggiore resistenza al flusso d’aria delle vie aeree e diminuzione dei volumi polmonari,
  • post nasal drip (muco a livello del piano glottico) nei casi di sinusite,
  • MRGE (malattia da reflusso gastroesofageo)

Inoltre, l’aria condizionata raffredda le vie respiratorie, facendole perdere umidità; il reflusso gastro-esofageo può causare, soprattutto da coricati, un broncospasmo, attraverso il restringimento delle vie respiratorie, anche l’esposizione ad allergeni esacerba la sintomatologia asmatica notturna. 

Metodi di prevenzione

Non esiste una terapia specifica per l’asma notturna, ma tanto più la terapia inalatoria è efficace tanto più si assiste a un controllo completo dei sintomi in particolare quelli notturni. in tutti i livelli di gravita gravità della malattia (intermittente, lieve, moderato o severa).

Nel caso dell’asma allergica è sempre buona norma prevenire l’esposizione ad allergeni (polvere, muffe, peli di animali) evitando di dormire con gli animali domestici, areando adeguatamente gli ambienti ed eliminando gli acari lavando le lenzuola settimanalmente in acqua calda curando la pulizia degli ambienti.

Si può ricorrere all’umidificatore per rendere più umida l’aria fredda e secca. Evitiamo di dormire con gli animali domestici e cerchiamo di controllare patologie associate come sinusite e MRGE.

Tuttavia, se tali disturbi avvengono con notevole frequenza e in assenza di infezioni respiratorie, è probabile che la terapia prescritta non sia adeguata a controllare la malattia o che l’ambiente in cui il paziente vive o riposa non sia idoneo (ad esempio per la presenza di particolari allergeni per i quali il paziente è sensibilizzato).

Il paziente asmatico dovrebbe essere informato dal medico del fatto che l’asma è una patologia in gran parte controllabile se si adottano le misure terapeutiche opportune. È un comune riscontro, nei pazienti asmatici, la tendenza a non assumere regolarmente i farmaci prescritti e a tollerare i sintomi, come la tosse notturna, anche se questi compromettono già in certa misura la qualità della vita e, in questo caso, anche la qualità del sonno, con ricadute spiacevoli anche sulla salute generale e su tono dell’umore.

Spesso si adottano delle strategie, come l’uso di diversi cuscini, che possono favorire una migliore respirazione durante il sonno (rispetto a una posizione supina), ma tali misure rischiano di essere dei palliativi di dubbia efficacia. E’ bene che il paziente che riscontri un peggioramento dei propri sintomi, come una tosse notturna che ne compromette la capacità di prendere sonno, si rechi dal medico che valuterà gli interventi necessari per migliorare il controllo dei sintomi.

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