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Perdita di capelli in menopausa: cosa fare?

Durante e dopo la menopausa può accadere che i capelli diventino più fini e sottili, si diradino e si osservi una maggiore caduta, ma potrebbe anche accadere che crescano peli dove prima non c’erano.

Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Cristina Zambelli Franz, dermatologa esperta in tricologia di Humanitas San Pio X.

Quali sono le cause più comuni di perdita dei capelli nelle donne?

Molte persone pensano che la perdita dei capelli riguardi solo gli uomini. Tuttavia, si stima che più del 50% delle donne sperimentino una perdita di capelli evidente dopo i 40 anni e in menopausa, in genere dovuta al normale invecchiamento dei capelli e alla progressiva riduzione degli estrogeni durante la menopausa. Una delle cause dei cambiamenti a livello dei capelli, infatti, può essere l’alterazione dei livelli ormonali durante la menopausa. I livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono, il che significa che gli effetti degli androgeni, gli ormoni maschili, aumentano. Queste alterazioni ormonali hanno effetti anche a livello dei follicoli piliferi e quindi i capelli crescono più lentamente e cadono più facilmente. Tuttavia, i capelli cadono e ricrescono continuamente: quando cadono più capelli del normale (50-100 capelli al giorno è la norma) e ne crescono di meno, però, si parla di perdita di capelli che, in termini medici, si chiama alopecia.

Altre cause che possono favorire una maggiore perdita di capelli sono la familiarità per l’alopecia androgenetica; l’abitudine a portare i capelli raccolti in acconciature che tirano i capelli, come le code di cavallo o le trecce strette, o usare prodotti chimici aggressivi sui capelli. In genere, l’acconciatura può aumentare la caduta dei capelli quando vengono tirate le radici dei capelli: questo tipo di perdita di capelli si chiama alopecia da trazione e, se i follicoli piliferi sono danneggiati, la perdita può essere permanente.

Infine, la perdita di capelli in menopausa può essere favorita da carenza di vitamine; rapida perdita di peso per diete restrittive e carenze nutrizionali; forte stress (una malattia o un lutto, ad esempio); anemia.

Quali sono i segni della perdita di capelli nelle donne?

Molte donne vedono una maggiore quantità di capelli che ogni giorno trovano sulla spazzola, sul pavimento, durante la doccia, sui cuscini o nel lavandino. Nel tempo, questo può portare a vedere capelli più sottili o diradati, con una maggiore esposizione del cuoio capelluto. Le donne che portano i capelli lunghi, spesso notano che la coda di cavallo è meno voluminosa, oppure che i capelli tendono a spezzarsi più facilmente.

Dal momento che non a tutte le donne in menopausa capita di perdere più capelli, è ipotizzabile che abbiano un ruolo importante nella perdita dei capelli fattori quali l’ereditarietà, lo stress fisico ed emotivo e alcune abitudini come il fumo. In genere, però, i capelli tendono ad essere più forti e sani nelle donne che seguono una dieta sana che fornisce i nutrienti necessari in termini di vitamine, minerali e proteine.

A chi rivolgersi e cosa fare per la perdita di capelli?

La perdita dei capelli nella donna in menopausa può essere associata a diversi fattori. Per questo motivo, il consiglio è di affidarsi al dermatologo esperto in tricologia che, dopo un esame approfondito e la raccolta di un’anamnesi dettagliata, può valutare la necessità di esami del sangue per i livelli di ferro o degli ormoni tiroidei, oppure indicare la necessità di cambiare abitudini alimentari o modificare eventuali terapie in corso che possono influire sulla perdita o sulla crescita dei capelli. Rivolgersi al dermatologo appena si nota la perdita dei capelli, senza attendere un aggravamento della situazione, è fondamentale al fine dell’efficacia del trattamento. Infatti, prima si inizia la terapia, maggiore sarà la sua efficacia.

Il trattamento dipende, infatti, dalla causa della perdita di capelli. Se le cause sono carenze nutrizionali, il dermatologo potrebbe suggerire una valutazione specialistica con il nutrizionista per valutare una dieta adeguata al periodo di vita che la donna sta affrontando, prescrivere degli integratori o, se le cause sono di tipo ereditario o ormonale, anche farmaci specifici (inibitori dell’enzima 5 alfa-reduttasi, estrogeni, eccetera). In alcuni casi, per favorire la crescita dei capelli potrebbe essere consigliato un trattamento con plasma ricco di piastrine (PRP) ricavato dal sangue prelevato dalla paziente e iniettato a livello dei follicoli piliferi per la sua azione rigenerativa o, in alternativa, la biostimolazione del cuoio capelluto con acido ialuronico e attivi come polinucleotidi, aminoacidi, zinco con azione antiaging su cute e follicoli.

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