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Prima infanzia e attività fisica: quando è il momento per iniziare?

La prima infanzia rappresenta per il bambino un periodo di rapido sviluppo fisico e cognitivo, durante il quale si formano le sue abitudini, anche sull’attività fisica. Ma quanto e quando va stimolato un neonato, cosa fargli fare, come farlo crescere sano? Nel dubbio, alcuni aspettano che i figli diventino più “grandicelli” prima di avviarli all’attività fisica. Ma quando è il momento giusto?

Ne parliamo con il dottor Fabrizio Ciralli, responsabile di Neonatologia e Pediatria di Humanitas San Pio X.

Attività fisica: quando è il momento giusto per i bambini piccoli?

Per tutti i neonati in salute, il momento giusto è subito, come suggeriscono le linee guida dettate dalle società di pediatria e neonatologia nazionali e internazionali per l’attività fisica nella prima infanzia: vietato lasciare i bambini da 0 a 2 anni inattivi davanti a ogni tipo di schermo, mentre dai 2 ai 4 anni il tempo dell’inattività non dovrebbe superare un’ora al giorno. 

I comportamenti di vita sviluppati nell’infanzia contribuiscono a influenzare i livelli e i modelli di attività fisica nel corso della vita. Un neonato attivo e stimolato nel gioco, avrà maggiore probabilità di essere un bambino, e poi un adolescente e un adulto attivo, perché educato in famiglia a uno stile di vita non sedentario. Questo, come è dimostrato da numerose evidenze, influenza positivamente la salute delle ossa e dello scheletro, del cuore, del metabolismo, lo sviluppo delle capacità cognitive e motorie.

Oggi inoltre, sappiamo con certezza che comportamenti sedentari come l’uso di mezzi di trasporto motorizzati, guardare la TV o giocare a videogiochi passivi, ma anche non dormire a sufficienza sono associati a sovrappeso e l’obesità nell’infanzia e nell’adolescenza, così come problemi di salute mentale tra gli adolescenti. 

Attivi, ma nel rispetto dei suo tempi del sonno

Il tempo da dedicare all’attività e quello necessario al sonno, nella prima infanzia sono ugualmente importanti per il sano sviluppo del bambino. Attività di gioco strutturato e gioco libero, cioè non strutturato, durante la giornata devono variare sia nel tempo sia nell’intensità, ma sempre con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle capacità motorie e all’esplorazione dell’ambiente fisico. 

Tenendo in considerazione che i neonati hanno bisogno di dormire tra le 14 e le 17 ore al giorno, e che fino a 4 anni di età le ore necessarie al sonno occupano almeno la metà della giornata, è importante che genitori e caregivers ricevano le giuste informazioni per programmare le attività del proprio bambino, ovvero il tempo da dedicare all’attività fisica e al gioco, e quella da dedicare al sonno. 

  • Neonati fino a 1 anno di età: i bambini dovrebbero essere fisicamente attivi più volte al giorno in particolare nel gioco interattivo a terra; di più è meglio. Per i bambini non ancora mobili, l’attività include almeno 30 minuti in posizione prona distribuiti nell’arco della giornata mentre sono svegli.
  • Bambini di 1-2 anni: dovrebbero dedicare almeno 180 minuti (3 ore) distribuiti nell’arco della giornata una serie di attività fisiche di qualsiasi intensità, come trascinare oggetti su giocattoli a ruote, ma compresa l’attività fisica di intensità moderata o vigorosa, anche all’aperto, che include giochi energici come ad esempio, i giochi con la palla. 
  • Bambini di 3-4 anni: dovrebbero dedicare almeno 180 minuti (3 ore) a una serie di attività fisiche di qualsiasi intensità, dalla pittura al coinvolgimento nel preparare una torta, di cui almeno 60 minuti di attività fisica moderata e vigorosa, come saltare, correre, oppure nuotare, sciare, o fare giochi di squadra in cui il bambino impara anche che esistono regole da rispettare. 
Pediatria e Neonatologia

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