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Prurito a vagina e ano: cos’è il lichen sclerosus vulvare?

Nel periodo della menopausa, quando avvengono tanti cambiamenti nella vita della donna, alla secchezza vaginale e ad altri disturbi si possono aggiungere sintomi come forte prurito anale e vaginale, taglietti e ulcere sulla pelle e mucose genitali. Nonostante l’imbarazzo di parlare di questi problemi intimi, è fondamentale rivolgersi al medico. In caso di lichen sclerosus, infatti, trattandosi di una malattia dermatologica, può essere presente in altre aree del corpo, e va trattata adeguatamente.

Ne parliamo con la dottoressa Marinella Dell’Avanzo, ginecologa di Humanitas San Pio X.

Cos’è il lichen sclerosus vulvare?

Prurito vaginale e anale che non passa, specie di notte, dolore e bruciore nell’area genitale, secchezza delle mucose, atrofia vulvovaginale, disturbi urinari, dolore nei rapporti sessuali sono disturbi non rari in menopausa. In genere, si tratta di sintomi dovuti al calo ormonale tipico della menopausa ma, possono essere comuni a diverse malattie e disturbi. In alcune donne, infatti, potrebbe trattarsi di un’infiammazione cronica della cute e delle mucose che colpisce la zona anogenitale, chiamata lichen sclerosus vulvare

Si tratta di una malattia sicuramente sottostimata, poiché molte donne trovano imbarazzante parlare dei sintomi intimi anche con il proprio medico, alla cui diagnosi, in genere, si arriva quando la malattia è in fase avanzata. Nelle forme più gravi di lichen sclerosus vulvare, spesso riconosciute durante la visita ginecologica\dermatologica, si presentano lesioni, ulcere e cicatrici che possono fondere piccole labbra e clitoride. 

Contrariamente a quanto si pensasse, il lichen sclerosus non è una malattia di tipo infettivo a trasmissione sessuale. Significa che i sintomi tipici non sono causati da malattie che si possono contrarre con i rapporti sessuali, ma sembra invece che siano coinvolti diversi fattori, tra cui meccanismi autoimmuni, predisposizione genetica, irritazione della cute e delle mucose al contatto con le urine, assunzione di contraccettivi ormonali antiandrogeni, specie in età premenopausale. 

Cosa fare con questi sintomi?

Quando si manifestano sintomi come prurito anale e vaginale, è bene richiedere il parere del proprio medico prima di iniziare cure fai-da-te. Infatti, durante l’osservazione clinica, cioè la visita dermatologica o ginecologica, è possibile valutare i segni presenti in associazione ai sintomi riferiti dalla paziente. In caso di lichen sclerosus, dal momento che non guarisce spontaneamente, è necessario iniziare una terapia adeguata per gestire i sintomi e recuperare qualità di vita. 

Infatti, se non curato adeguatamente, il lichen sclerosus vulvare può avere un forte impatto negativo sulla qualità di vita della donna, nella propria relazione di coppia e nella vita sessuale, con ripercussioni anche a livello psicologico. 
I sintomi del lichen sclerosus vulvare possono essere curati con trattamenti topici, cioè con corticosteroidi topici e creme emollienti da usare a livello della vulva, che aiutano ad alleviare l’infiammazione. Tuttavia, esistono evidenze scientifiche che suggeriscono l’efficacia dell’ossigeno ozonoterapia praticata in centri specializzati e secondo i protocolli delle più attuali linee guida delle società scientifiche, anche nei casi più gravi di lichen sclerosus vulvare.

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