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Psoriasi: perché peggiora in inverno, cosa fare?

Molto più diffusa di quanto si potrebbe pensare, la psoriasi è una malattia di tipo infiammatorio che può colpire più organi e che coinvolge oltre 125 milioni di persone al mondo, secondo l’International Federation of Psoriasis. Quando si manifesta a livello cutaneo, si può presentare in diversi modi: la forma più diffusa è quella a placche, caratterizzata da chiazze di colore rosso che tendono a formare delle squame biancastre, ma esistono anche altri tipi di psoriasi. Lo stress e il freddo della stagione invernale possono contribuire ad esacerbare i sintomi della malattia, ma non sono gli unici fattori scatenanti. Abbiamo chiesto perché e cosa fare in inverno, alla dottoressa Marta Brumana, responsabile di Dermatologia di Humanitas San Pio X.

Psoriasi: non solo questione di pelle

«La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che sulla pelle colpisce principalmente cuoio capelluto, ginocchia e gomiti con chiazze eritematose (arrossate) e desquamanti – spiega la dottoressa Marta Brumana, responsabile di Dermatologia di Humanitas san Pio X– ma può anche presentarsi su viso, unghie e genitali. La psoriasi riguarda indistintamente uomini e donne di tutte le età, a volte anche in età pediatrica, ma non è né contagiosa né trasmissibile da una persona all’altra. Inoltre, la psoriasi è una malattia cronica multisistemica, ovvero può coinvolgere anche altri organi oltre alla pelle e influenzare negativamente molti aspetti della vita quotidiana, non solo a livello estetico. Infatti, da un lato può limitare lo svolgimento di attività professionali e sociali, dall’altro può essere collegata all’insorgenza di depressione, diabete, patologie cardiache o articolari. Ad esempio, il 30% dei pazienti che soffrono di psoriasi possono essere affetti anche da artrite psoriasica, con conseguente dolore, gonfiore e limitazione del movimento delle articolazioni». 

Una patologia, tante cause (e non del tutto note)

«Non esiste un’unica causa della psoriasi, e molte cause non sono ancora del tutto note. In generale la psoriasi è una patologia immuno-mediata in cui i fattori genetici hanno un ruolo importante (ci può essere una familiarità) – continua la specialista – insieme ad altri fattori di rischio come: 

  • fumo
  • obesità
  • abuso di alcol
  • stress, ansia, depressione
  • infezioni batteriche o virali
  • assunzione di certi farmaci
  • traumi (fratture, interventi chirurgici importanti, incidenti) e conseguente stress psicologico.

Il sistema immunitario ha un ruolo chiave nello sviluppo della psoriasi, e delle sue alterazioni possono essere alla base della formazione delle lesioni sulla pelle».

Inverno, un momento delicato. Cosa fare?

Durante la stagione fredda ci sono vari elementi che contribuiscono a peggiorare la psoriasi. «La limitata esposizione ai raggi solari, che normalmente hanno un importante effetto antinfiammatorio, l’aumentata sensibilità della pelle causata dal riscaldamento che rende l’ambiente molto secco, e lo stress lavorativo sono alcuni dei fattori che in inverno contribuiscono a peggiorare i sintomi della psoriasi – sottolinea l’esperta -. Per aiutare la pelle specialmente durante il periodo invernale, si può: 

  • usare un umidificatore in casa 
  • prestare attenzione particolare al momento della doccia o del bagno
  • evitare di rimanere a lungo sotto il getto dell’acqua
  • preferire acqua non troppo calda, per non accentuare la secchezza della pelle
  • asciugare la cute tamponandola e non strofinandola
  • mantenere la pelle idratata con creme emollienti
  • indossare indumenti leggeri e non aderenti, senza bottoni o elastici che potrebbero provocare piccoli traumi
  • curare l’alimentazione, includendo alimenti come frutta secca, legumi e olio di pesce che contengono acidi grassi polinsaturi (Omega 3) 
  • tenere sotto controllo il peso, specie in caso di obesità
  • praticare attività fisica quotidiana, sia per ridurre lo stress che per potenziare il sistema immunitario».

Cura della psoriasi: quali sono le opzioni?

«Sono ancora molte le persone che non si rivolgono allo specialista pur soffrendo di psoriasi – prosegue l’esperta -. Eppure, la cura di questa malattia è sempre più innovativa ed efficace nella gestione dei sintomi, anche nel lungo termine, oltre che importante per evitare che con il passare del tempo il paziente incorra in conseguenze gravi a carico degli organi interni. Le opzioni terapeutiche variano in base alla gravità della psoriasi (lieve, moderata o grave) e al disagio che arreca alla persona. In particolare, si può avere: 

  • terapia topica: per le forme lievi. Consiste nell’applicazione di creme, gel e pomate apposite a base di cortisone ed analoghi della vitamina D, oltre a emollienti che servono a ridurre il prurito ed idratare la cute. 
  • terapia con farmaci sistemici: per le forme moderate o gravi (quando ad esempio la psoriasi colpisce più del 10% della superficie corporea). I farmaci più utilizzati sono ciclosporina, metotrexate e acitretina
  • terapia con farmaci biologici: sono anticorpi monoclonali ingegnerizzati per agire selettivamente su alcune molecole coinvolte nella disregolazione del sistema immunitario alla base della psoriasi. Sono farmaci specifici che possono essere prescritti in base alla gravità della psoriasi e alla storia del paziente, molto efficaci e sicuri». 

 

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