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Roncopatia, la stanza dei russatori

In occasione della giornata mondiale del sonno, in Humanitas San Pio X gli esperti del Centro per la Diagnosi e la Cura della Roncopatia hanno guidato l’iniziativa “Dormi bene, non dormirci su”, con spiegazioni e consigli per la sensibilizzazione e informazione sul russamento patologico e le apnee ostruttive. Nella hall dell’ospedale è stata allestita la snore experiencing room, riproduzione di una camera da letto in cui i pazienti potevano entrare, sdraiarsi, ascoltare con le cuffie le diverse tipologie di russamento e immergersi insieme agli specialisti nell’esperienza del sonno del russatore.

Chi russa non dorme bene, ma non dorme bene neppure chi gli sta accanto. È una realtà per quasi il 50% degli uomini e il 25% delle donne over 50 che, secondo un recente studio svizzero (HypnoLaus), soffrono di russamento patologico o di apnee ostruttive del sonno. Ma sono molti di più: infatti le apnee non vengono diagnosticate nell’80% dei casi e c’è chi russa e cade in apnea ogni notte per anni. «Russare – dice il dottor Fabrizio Salamanca, referente del Centro per la Diagnosi e la Cura della Roncopatia – non è sinonimo di dormire bene, specie quando chi russa va anche in apnea durante il sonno. Si parla di roncopatia apneica, infatti, se l’ostruzione delle vie aeree superiori causa arresti respiratori di oltre 10 secondi che possono arrivare, nei casi più gravi, a 40-60 per ogni ora di sonno. Inoltre, questo è un sonno non ristoratore ma molto superficiale con continui microrisvegli (anche 400-600 per notte) di cui il paziente non è cosciente». Con un sonno così disturbato, aumenta il rischio di ammalarsi di diabete, ipertensione, patologie cardiache, oltre a fare esperienza di un progressivo rallentamento fisico e mentale, perdita del desiderio sessuale anche nei giovani, e aumento di peso.

Curarsi per smettere di russare (e star bene)

Chi russa può non essere consapevole del proprio russare, ma chi gli dorme accanto e ne è disturbato, può aiutare il russatore a rivolgersi a un medico per curarsi. «La terapia dipende dalla gravità del problema – spiega l’esperto –. Valutazione della qualità del riposo, studio del russamento patologico e delle apnee ostruttive del sonno, grazie a esami specifici, permettono di capire qual è il percorso terapeutico più adatto al russatore, dai consigli per il sonno, fino alla chirurgia che, senza demolire tessuti o strutture anatomiche, risolve il cedimento dei muscoli oro-faringei, principale causa di apnee ostruttive notturne». Curarsi, infine, non porta beneficio solo alla qualità del sonno di chi russa e di chi gli dorme accanto, ma aiuta anche a guarire dagli effetti negativi sulla salute, oltre a ridurre il rischio di incidenti stradali dovuti a sonnolenza (22%), e le probabilità di averne sul posto di lavoro (+2,5%)

Dormi bene, non dormirci su: 5 consigli

Non solo diagnosi e cura ma anche prevenzione. Per ridurre il russamento, è bene sapere che:

1- cibi piccanti, alcool e fumo causano gonfiore dell’ugola e inducono il russamento

2- dormire in posizione supina favorisce il cedimento di ugola e palato molle verso le vie aeree ostruendole, e lo schiacciamento dell’addome sul diaframma. La posizione migliore per non russare è sul fianco possibilmente con un cuscino sotto la testa

3- temperatura troppo elevata e aria troppo secca causano gonfiore dei turbinati del naso e peggiorano il russamento. La temperatura in camera da letto dovrebbe essere tra 15-20°

4- dormire 7-9 ore per notte evita che addormentarsi per troppa stanchezza induca la brusca chiusura delle vie aeree e peggiori il russamento

5- sonniferi, ansiolitici e ipnotici peggiorano le apnee ostruttive del sonno perché riducono il tono muscolare delle prime vie aeree

Diagnosi e cura della roncopatia
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