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Sangue nelle feci: quali cause e rimedi?

La presenza di tracce di sangue o di sangue rosso vivo nelle feci può essere motivo di grande preoccupazione. Dalle campagne di screening per la prevenzione dei tumori intestinali, infatti, sappiamo che il sangue nelle feci, visibile ad occhio nudo oppure occulto, cioè che ancora non si vede, può essere uno dei sintomi. Tuttavia, sono molte altre le patologie che possono provocare la presenza di sangue nelle feci, un sintomo che non è mai da sottovalutare.

Approfondiamo con il dottor Marco Dal Fante, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia di Humanitas San Pio X.

Sangue nelle feci: diverse cause, diversi tipi di sanguinamento

Quando si nota la presenza di sangue nelle feci, non necessariamente il problema è nell’ultimo tratto dell’intestino (il colon-retto). Infatti, il sangue nelle feci può essere causato da varici esofagee o danni alla parete dell’esofago, cioè la struttura anatomica che dalla bocca permette la discesa del cibo nello stomaco, traumi o corpi estranei, ulcere gastriche o gastriti. Scendendo lungo il tratto digestivo, tra le altre cause di sangue nelle feci possiamo trovare malattie infiammatorie croniche intestinali, che comprendono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, ma anche coliti, diverticolite, ovvero il processo infiammatorio dei diverticoli, polipi o tumori intestinali, e anche ischemia o infarto intestinale. A livello del retto, invece, il sangue nelle feci può essere causato da emorroidi o ragadi anali. 

Quando il sangue rosso vivo è mescolato alle feci e si vede sulla carta igienica o sulle pareti del WC quando ci si pulisce dopo la defecazione, si parla di ematochezia. Sebbene possa apparire come una piccola stria di sangue, è importante sapere che i tumori del colon-retto in fase avanzata possono dare ematochezia. 

Un sanguinamento importante dall’ano durante l’evacuazione, ma che può essere anche indipendente dalla defecazione, è il segno di una rettorragia. La rettorragia è un’emorragia di origine rettale o sigmoidea, e quindi della parte più bassa dell’apparato digerente; può essere causata da tumori, malattie infiammatorie intestinali, o cause anorettali benigne (ragadi, emorroidi). Quando la rettorragia è importante, può essere necessario rivolgersi al pronto soccorso. 

Feci di colore scuro (quasi nero), semi liquide e maleodoranti sono il segno di melena. La melena è il sintomo della presenza di “sangue digerito”, ovvero di un sanguinamento che ha inizio nella parte alta dell’apparato digerente, (esofago, stomaco o duodeno) e scende lungo tutto il tratto intestinale. In quasi la metà dei casi, la melena è associata a vomito con sangue (ematemesi): tra le cause, patologie come ulcera gastrica o duodenale sanguinante, varici esofagee, gastriti, ulcere, sanguinamenti gastrici da farmaci (antinfiammatori o anticoagulanti), infezioni, tumori. Fondamentale è riconoscere la causa della melena e intervenire per risolverla. 

Sangue nelle feci: cosa fare? 

La presenza di sangue nelle feci, sia che si tratti di ematochezia, melena o rettorragia non è mai da sottovalutare ed è consigliabile rivolgersi sempre al proprio medico, evitando qualsiasi rimedio fai-da-te. Infatti, in caso di sangue nelle feci, prima di qualunque terapia, il medico di medicina generale può ritenere opportuno l’eventuale necessità di andare dallo specialista proctologo o gastroenterologo sulla base del tipo di sanguinamento, di eseguire esami diagnostici di approfondimento (esofagogastroduodenoscopia, colonscopia, rettoscopia, anoscopia, esami del sangue), oppure rivolgersi a cure di urgenza in pronto soccorso. 

Gastroenterologia ed Endoscopia

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